Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

La mia personale proposta....

By: xmanz

xmanz - Thu 05/04/2007 or 12:39

 

www.gianlucacaputi.it

fermo restando che a sindaco si può votare chi vi pare...


giucap - Thu 05/04/2007 or 14:51

Il sito si era riproposto di fare informazione durante la campagna elettorale.

Non è che il Sig. Caputi vuole spiegarci cosa farebbe se fosse eletto?

Con tutta la simpatia, l'invito così com'è somiglia tanto al "vota Antonio" del mitico Totò.

Un caro saluto

Giulio

P.S.: grazie per la benevolenza nel lasciarci scegliere il sindaco che ci pare


Kla - Thu 05/04/2007 or 15:05

Caputi, insomma...! Anche lei non sfugge alla mania di attaccare manifesti ovunque, dicendo pochissimo, quasi niente, agendo quasi di nascosto, sperando che nessuno ci attacchi nulla sopra.

Ci dica, ci dica.

grazie

Claudio


Vincenzo - Thu 05/04/2007 or 18:40

Non capisco qual'è la proposta ?

 


- Thu 05/04/2007 or 19:08

Non so bene se trovare divertente o patetica  la "precisazione" di un candidato che si presenta nella lista "Con Mansutti" (quindi nella lista che nasce esplicitamente per sostenere una precisa candidatura a Sindaco,) che ci ricorda che "a sindaco si può votare chi vi pare" accompagnata da un'emoticon che nel contesto diventa di difficile lettura!   Manca il  "basta che votiate me".....ma credo sia implicito. Se questa è la lealtà e l'etica e di chi "scende in campo"............E comunque, con questa premessa, sarebbe interessante sapere qual'è la  competenza che vuol mettere al servizio della città !


Kla - Thu 05/04/2007 or 19:34

Forse la bevuta dell'omoticon dopo il "per Sindaco votate chi vi pare" sta a significare "acqua in bocca", quindi coerentemente il candidato Caputi non parla?

Scusi le battute sig. Caputi ma con la sua poco chiara "personale proposta" se le sta tirando da solo.

Così vuol dire andarci incontro ai pesci anzichè aspettare che glieli tirino.

Scherzia a parte e comunque sia, ci dica, ci dica. 

 


Freddy - Thu 05/04/2007 or 21:31

Scusate la precisazione, ma da quanto ho capito, il proponente NON è la stessa persona che si candida. Probabilmente si tratta solo di un suo sostenitore. Mi è forse sfuggito qualche particolare dal quale dovrei desumere si tratti della stessa persona ?

In qualsiasi caso, concordo pienamente sul fatto che sarebbe simpatico e leale che un candidato alle prossime amministrative, ci considerasse come cittadini con i quali si può discutere ed approfondire determinati argomenti. Ciò gioverebbe a tutti, credo, ma soprattutto a lui.

Per questo motivo mi rivolgo ad xmanz (che ringrazio per essersi registrato al sito) e lo invito a far presente, al candidato da lui proposto, di farsi avanti, affinchè si possa conoscere qualche elemento in più della sola immagine ritratta nel manifesto elettorale.

Grazie, freddy

 


xmanz - Thu 05/04/2007 or 21:44

Come precisato da Freddy che ringrazio, sono solo un amico del candidato, che tra l'altro ha abitato il quartiere dal 90 al 2000. Il link che ho postato è diretto al sito web che in pochi giorni (presumibilmente dopo pasqua ormai) presenterà la biografia del candidato e  le proposte per l'elettorato.

L'ho postato semplicemente per ricordare o comunicare a qualcuno che magari nel quartiere lo conosce da tempo la sua candidatura al consiglio comunale.

L'approccio giustamente definito alla "vota antonio" era infatti semplicemente l'incitamento di una amico da oltre 20 anni, ovvero il sottoscritto.

Ho fatto la precisazione del candidato a sindaco semplicemente perchè IO non sono di sinistra tutto quà. 

Infatti il titolo era: la mia personale proposta.

Grazie e saluti a tutti.


xmanz - Thu 05/04/2007 or 21:51

Per la signorina Antonella che ha esplicitamente richiamato quali siano le competenze che il dottor Gianluca Caputi potrebbe mettere a disposizione della cittadinanza, posso solo anticipare che il dottor Caputi ha una moglie, due splendide bambine di 8 e 5 anni, una laurea in economia e commercio, una laurea in giurisprudenza, un dottorato di ricerca in diritto tributario..., ha lavorato e scritto per 5 anni sulla rivista "Il Fisco" ed attualmente lavora per la Agenzia delle Entrate a Roma.

E' chiaramente un esperto di materia fiscale e tributaria, figura professionale rara in città e sicuramente utile al "livello" generale dei nostri consigli comunali.

Dimenticavo: è nato nel 1968.

Grazie ancora


Kla - Thu 05/04/2007 or 22:16
Xmanz, Meno male! Si è chiarito...il paradosso. 

Salvo una cosa, una mia curiosità e mi scusi se posso sembrare indiscreto, ma lei è sicuro di fare una buona propaganda al suo amico dicendo "fermo restando che a sindaco si può votare chi vi pare".

 


- Fri 06/04/2007 or 07:04

Con tutto il mio apprezzamento  per il curriculum del candidato sostenuto dal nostro utente, mi permetto di unirmi alla perplessità espressa da Kla. E visto che anche lo stato civile   fa parte dei curricula,  voglio ringraziare l'utente Xmanz per avermi rivolto un ormai desueto e dimenticato "signorina", poichè ho un marito ed una figlia di 27 anni...


xmanz - Fri 06/04/2007 or 08:30

Mah....

posto che non sono un promoter elettorale ma solo un amico, alla domanda postami da Kla rispondo:

considerato che a LT la sinistra unita non ha mai superato al comune il 28% forse la mia affermazione potrebbe far perder qualche voto da quella parte ma potrebbe rimediarne qualcuno dall'altra.

In ogni caso e' una precisazione che mi trovo costretto a fare sovente visto che svariati amici cui ho riferito della candidatura mi hanno detto come prima cosa: "no! perchè a sinistra?"

Frequenterò troppa gente di destra...tuttavia conosco molte persone che voteranno a dx non solo per ideologia ma per fede religiosa, e non credo di esser l'unico a conoscere questo genere di persone a Littoria ...ehm Latina.

Che poi ...Mansutti considerarlo uomo di sinistra ci vuole immaginazione eh....

Saluti

 


Kla - Fri 06/04/2007 or 09:18

Xmanz, visto che non sono originario di Latina, sono interessato ad approfondire questo argomento per capire sempre meglio l’ambiente in cui mi trovo.

Da ciò che affermi sembrerebbe che in questa città molte persone votino a destra a prescindere dalle persone e dai programmi o da cosa hanno fatto fino ad oggi per la città. Inoltre si vota a destra anche per fede religiosa, come se chi non è di destra non abbia fede religiosa. Permettimi di dire che tutto ciò mi sembra un po’ azzardato e campato per aria.

 

Resto perplesso e dubbioso.

 

Per concludere, chiarisco che non sto difendendo chi non è di destra sto solo cercando di dire che i cittadini in occasione delle elezioni dovrebbero far capire a chi si candida che nulla è certo fino al voto e che i consensi li devono cercare sulla base di ciò che hanno fatto per la città , se ne hanno avuto l’opportunità o sulla base di ciò che si impegnano a fare per la città.

 

Personalmente non ho ancora deciso per chi voterò, deciderò 3 decimi di secondo prima del voto.

 

Non sarò io ad alimentare il clientelismo e a far sentire sempre sicuri di tornare a sedersi sulle poltrone chi non se lo merita o chi non ha un programma che mi piace.


- Fri 06/04/2007 or 11:38
xmanz ha scritto:

.......In ogni caso e' una precisazione che mi trovo costretto a fare sovente visto che svariati amici cui ho riferito della candidatura mi hanno detto come prima cosa: "no! perchè a sinistra?"

Frequenterò troppa gente di destra...tuttavia conosco molte persone che voteranno a dx non solo per ideologia ma per fede religiosa, e non credo di esser l'unico a conoscere questo genere di persone a Littoria ...ehm Latina.

Che poi ...Mansutti considerarlo uomo di sinistra ci vuole immaginazione eh....

Saluti

 

Ritengo questo post  particolarmente significativo per indicare la cognizione di causa  con cui molte... troppe persone a Latina (il nome Littoria non  esisteva già più   quando ci sono nata nei lontanissimi anni '50)..pensano di aver "deciso" di essere di destra o no. Pensare addirittura che  la fede religiosa (..quale fede poi?) costituisca un discrimine assoluto, la dice lunga sulla maturazione della scelta. Vorrei poi rilevare una contraddizione: se l'utente nutre dei dubbi nel considerare Mansutti (sul quale c'è poco da immaginare visto che viene dalla DC e , ad un'analisi anche superficiale, rimane un "centrista") uomo di sinistra, perchè si preoccupa di ricordare che si può anche non votarlo?


Baol - Fri 06/04/2007 or 17:07

Non capisco effettivamente di quale fede possa trattarsi, così come il nome "Littoria" non capisco proprio quali ricordi possa evocare che abbiano una qualche attinenza con la situazione attuale... ovvero cosa avrebbe in comune questa destra con quella destra di allora? Credo che le dichiarazioni dell'ex Sindaco Finestra (che certamente di destra è dai tempi di Littoria), in una lettera pubblicata ieri su tutti i quotidiani locali, la dicano lunga sull'odierna destra... Comunque, a parte le suddette questioni, inviterei tutti a riflettere, come ben detto da Antonella, sulla maturazione di questa scelta...

Saluti

Francesca  


xmanz - Fri 06/04/2007 or 17:34

No no no non fraintendiamo:

Per Kla che non è originario di Latina (Littoria sul 70% dei tombini all'interno della circonvallazione e sulle buste di alcune boutique del centro cittadino):

Nel 1998, a candidato a sindaco per la sinistra in qualità di tecnico esterno fu presentato Antonio Costanzo che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, persona super partes stimatissima sotto il profilo morale et professionale da larga parte della popolazione e della classe politica stessa.

All'epoca il sottoscritto era fidanzato con la figlia del signore in questione ed ebbe il dispiacere di aver avuto un amico stretto  del sottoscritto e della fidanzata, amico che personalmente conosceva bene il candidato essendo stato compagno di scuola della signorina in questione per 5 anni di liceo;

L'amico in questione sinceramente dispiaciuto e quasi con le lacrime agli occhi affermò: "amici perdonatemi ma io non posso darvi il voto perchè mia mamma mi si rivolterebbe nella tomba"...

Latina (Littoria per alcuni o molti?) è anche questa. In città vi sono molte troppe persone che sono di destra non per idee o programmi o ideologie: quasi per fede religiosa.

fò altresì notare che in giro per la città vi sono dei simpatici manifesti di un altro candidato a sindaco......

che recitanqualcosa tipo: "tenete duro...etc etc...."

quel "tenete duro" lo scrivevano le SS sui muri di Berlino all'avanzata dei Russi...:-D

Latina (o Littoria????) è anche questa.

Latina è quel posto dove uno come me, che si considera di liberale moderato laico di destra e che salvo una sola volta, sopracitata ha sempre e solo votato a destra, molti amici lo ritenegono un comunista

Sebbene alla signora Antonella possa non andare giù, e giuro che non va giù nemmeno al sottoscritto: Littoria (oppps Latina) è anche questa.

All'affermazione sulla contraddizione esposta dalla signora Antonella rispondo:

semplicisticamente perchè nel discorso esposto nel post precendente avevo evidenziato il fatto che molte persone mi hanno detto, come già scritto: "perchè a sinistra?"....

Se poi la signora non ha avuto il dispiacere di dovere constatare il fatto che in buona parte dei salotti della cittadina sia presente un marmoreo busto di Benito Mussolini o almeno una statuettina da qualche parte per la casa, ragion per cui alle ultime tornate eletorali amministrative e nazionali  il...." ragionier Zaccheo " ha preso per due volte camionate di voti con cifre da record nazionali...

posso solo dire che probabilmente e' stata più fortunata di me nelle frequentazioni...

 

I miei sinceri auguri di buone feste a tutti.


Baol - Fri 06/04/2007 or 17:50

Queste le dichiarazioni dell'ex Sindaco Finestra (che certamente di destra è dai tempi di Littoria):

 «La degradante, per Latina, vicenda del candidato a Sindaco della casa delle libertà, mi spinge ad intervenire nonostante avessi deciso per un periodo di “osservazione” per capire a fondo i progetti e le idee messe in campo dai vari candidati. È veramente mortificante per la nostra città assistere agli avvenimenti di questi ultimi giorni, si è completamente perso di vista il vero e unico interesse che dovrebbe guidare chi fa politica, e cioè il bene della collettività. Oggi assistiamo ad un balletto indegno, con le forza politiche alleate del sindaco che stanno portando avanti un braccio di ferro, con quest’ultimo, esclusivamente basato sul mancato ottenimento di specifiche richieste o sul mercato delle poltrone più appetibili tra i vari assessorati. È bene che sia chiaro che quella che, per qualcuno poco attento, può sembrare una scorrettezza nei confronti del sindaco uscente, non è altro che la logica e naturale conseguenza di una gestione totalmente fallimentare proprio da parte del sindaco, impostata e basata sulla spartizione delle poltrone e degli incarichi e sul clientelismo più perverso che funziona “fin tanto mi dai” e che non appena “non arriva più niente” si viene scaricati. Questo succede quando il consenso non si ottiene grazie alle idee costruite insieme e condivise, ma si basa solo sul potere della poltrona che si occupa e su quanto questo potere viene esercitato più o meno con forza. Sono anni che continuo a ripetere che questo modo perverso di governare avrebbe portato alla rovina della nostra città. Oggi è alla luce del sole, davanti a tutti, il fallimento di chi ha impostato e voluto questo “sistema”. C’è stato un vero e proprio tradimento nei confronti dei cittadini disattendendo tutte le promesse fatte, a partire dal PRG che non si è voluto, affossandolo, dopo averlo appoggiato e votato in Consiglio Comunale, semplicemente perché era molto più facile “distribuire” facendo varianti volta per volta. Non dimentichiamo poi la vera e propria spartizione, fatta a tavolino poco prima di Natale, dell’intero territorio in occasione degli incarichi dati per il rinnovo dei vari Piani Particolareggiati. Non mi stancherò mai di ripeterlo, bisogna partire da un PRG aperto, condiviso e trasparente che rispetti tutti e i diritti di tutti. Faccio un appello a tutte le “forze sane della città”, indipendentemente dal colore politico, affinché reagiscano e pongano rimedio a questa situazione, a questo modo perverso di governare e di fare politica. Siamo arrivati “al punto di non ritorno”, non riuscire a dare in questo momento una svolta ed un cambiamento alla nostra città significherebbe non avere più la speranza di un futuro di qualità per i nostri figli».

L’ex Sindaco Ajmone Finestra

Che costui sia "uomo di poca fede"???  

 


Kla - Fri 06/04/2007 or 18:07

Xmanz, sia dal fatto che sui tombini sta scritto Littoria sia nella storia personale raccontata non ho trovato nulla che mi possa far capire il motivo per cui in questa città si voterebbe  per una coalizione a prescindere, ovvero non importa se chi ha governato ha fatto bene o ha fatto male o peggio se non ha fatto nulla ma solo danni e non importa che programma porta per il futuro. Inoltre non si evince cosa c'entra la fede religiosa. Da quanto da te esposto con sincerità, posso solo azzardare di supporre che si vota a destra per tradizione. Se ciò fosse vero il compito della maggior parte dei cittadini sarebbe molto facilitato. Tutto ciò mi sembra molto triste.

Resto più perplesso e dubbioso di prima.

 

 


- Fri 06/04/2007 or 19:00
xmanz ha scritto:

 Se poi la signora non ha avuto il dispiacere di dovere constatare il fatto che in buona parte dei salotti della cittadina sia presente un marmoreo busto di Benito Mussolini o almeno una statuettina da qualche parte per la casa, ragion per cui alle ultime tornate eletorali amministrative e nazionali  il...." ragionier Zaccheo " ha preso per due volte camionate di voti con cifre da record nazionali...

posso solo dire che probabilmente e' stata più fortunata di me nelle frequentazioni...

 

I miei sinceri auguri di buone feste a tutti.

 

Più che fortunata, certamente più selettiva nella scelta delle frequentazioni!

 


xmanz - Sat 07/04/2007 or 09:41

Per Kla: ribadisco per fede religiosa intendvo esattamente quello che hai scritto te: non  che qualcuno votia di qua o di la perche crede in questa o quella religione, ma come hai scr4itto te ci sta gente che in questa città voterà "la fiamma" a prescinder da qualsiasi valutazione ma solo per "fede" : di ieri l'ultima chiacchierata con una ersona che conveniva il fatto che l'ultima amministrazione e' stata tra le peggiori di sempre e che l'attuale candidato a sindaco sta regalando per governare ancora, l'assessorato all'urbanistica alla ..."ittà di Caserta"....ma tuttavia voterà comunque e per forza la "fiamma"....per "fede religiosa...".

Per carità costoro non sono tantissimi, ma nemmeno pochi e non credo di essere l'unico pontino nato e cresciuto quì ad avere constatato questa cosa.

Ancora buone feste.


- Sat 07/04/2007 or 11:24

Certamente no, infatti  quello che hai scritto collima esattamente con quanto andavo dicendo qualche post fa...putroppo io credo che non siano molti quelli che votano per "fede" cieca e acritica...sono troppi!! Altrimenti Latina sarebbe ben altra città......Comunque, anche se non credo che la Pasqua sarà un'occasione per  riflettere, soprattutto in questo senso, tanti auguri a tutti!


Baol - Sat 07/04/2007 or 12:38

Mah... se sono molti mi chiedo perché tutti si lamentano... ?

Tanti auguri anche a voi.

 


giucap - Sat 07/04/2007 or 13:48

Comincio dalla fine: tanti cari auguri a tutti voi.

Penso che xmanz ci porti la sua esperienza, senza entrare troppo nel merito. Dal suo punto di vista, ci piaccia o no, le cose vanno così.

Personalmente la sua percezione non si discosta troppo dalla mia: si vota in larga misura per tradizione, magari "contro" invece che a favore di qualcuno, senza porsi troppo il problema di giudicare gli atti effettivi. Quindi senza attenzione a ieri e senza preoccupazione per domani.

Però stavolta mi sembra che anche per costoro siano a disposizione diverse alternative. Non è obbligatorio votare il sindaco uscende per rispettare la tradizione. Ci sono addirittura sei o sette candidati di centrodestra o destra.

Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un teatrino avvilente intorno alla ricandidatura del sindaco uscente. Già nella precedente consiliatura l'amministrazione non si era messa in condizioni di lavorare a causa delle liti sulle spartizioni dei posti, in particolare per le presidenze delle commissioni.

Poi i diversi ribaltini, i tradimenti, la "giubilazione" di Di Matteo e chi più ne ha più ne metta.

Fino alla sceneggiata finale della presentazione del candidato. Chi può credere che un tale "sgarbo" non abbia strascichi all'inizio della prossima consiliatura? Chi pensa che tra Zaccheo e Fazzone sia vera pace e non invece una tregua armata ordinata da Roma, in attesa della resa dei conti?

Per questo ritengo che stavolta anche le persone che tradizionalmente votano centrodestra debbano mandare un segnale forte e chiaro, senza l'alibi di non avere alternative.

Forse anche a Latina potrebbe aprirsi una fase di alternanza, in cui ciascuno finalmente viene premiato o "bocciato" sulla base di ciò che ha fatto o che si impegna seriamente a fare.

Almeno proviamoci!

Giulio

 


Kla - Sat 07/04/2007 or 15:38

Giulio, comprendo e ammiro il tuo sforzo nel cercare di argomentare un possibile modo di fare diverso da parte della maggior parte dei cittadini di Latina. Cittadini intelligenti che dimostrando maturità e più attenzione e ponderando sia l'operato e il programma di chi si candida o si ricandida andrebbero al voto sereni di fare la cosa giusta.

Sarebbe molto corretto e giusto! Ma... io ho percepito anche dalle parole di Xmanz,  che ringrazio ancora per la franchezza, che la maggior parte dei cittadini nonostante tutto quello che accade e anche di fronte ad alternative , alla fine voteranno sempre la stesso partito indipendentemente dal candidato, intuisco che faranno così anche e proprio per un senso di paura del cambiamento. Hanno paura di aprire una fase di alternanza e pigramente senza fare molte considerazioni continueranno a dare il loro voto di fede a chi pur non meritandolo vuole rimanere incollato alla poltrona.

Per concludere, ciò che ancora mi sfugge è la risposta a questa domanda:

ma quante mazzate dovranno prendere ancora i cittadini di Latina prima di orientarsi ad avviare la corretta alternanza che premia chi fa bene e manda a casa chi fa male?

 


Stevejo - Tue 17/04/2007 or 13:20

Ciao a tutti, 

vorrei partecipare a questa discussione, proponendo, in quanto elettore nato e vissuto a Latina  e senza aspettare che siano i candidati a dirmi le loro proposte, cosa vorrei io per la mia città. E invito tutti a farlo.

Perchè, a mio avviso, siamo noi elettori che abbiamo il diritto di chiedere ai candidati (futuri  amministratori comunali) cosa vogliamo per la nostra città, e non, loro, a degnarsi a elargire ogni tanto qualche concessione, ricordandosi di noi ogni 5 anni quasi fossimo loro sudditi e non loro datori di lavoro.

Vorrei innanzitutto, in quanto democratico diretto, maggiore partecipazione dei cittadini, per cui chiedo:

- Bilancio Partecipato

- Bilanci comunali on -line, visibili e controllabili da tutti

- Riunioni di consiglio comunale in diretta on-line, e anche le registrazioni delle stesse on-line, così da poterle comunque visionare in seguito.

- Varianti straordinarie di Piano regolatore on -line, con la clausola che diventino effettive soltanto 60 giorni dopo la messa on-line, in modo tale che tutti i cittadini abbiano il tempo di visionarle, studiarle ed eventualmente fare opposizione.

- L'implementazione di un "forum" sul sito on-line del comune, cosicchè tutti possano, come avviene quì, proporre le proprie idee, dire la loro, far presenti i propri disagi, etc. Si creerebbe una "serra delle idee", molto utile anche nell'applicazione del "bilancio partecipato"; Ma permetterebbe ai cittadini stessi di conoscersi (anche se solo virtualmente) e di riunirsi + facilmente in comitati per far rispettare i loro diritti, nell'eventualità che questi venissero lesi.

Direi che per ora mi fermerei quà, per il fatto che, se avessimo tutti questi strumenti, saremmo poi noi cittadini a decidere come spendere i nostri soldi (intesi come soldi del bilancio comunale) e come meglio curare i nostri interessi.

E' possibile che voi abbiate richieste diametralmente opposte alle mie, ma vi prego di dirle, perchè mi sa tanto che molti candidati stanno facendo i conti senza l'oste...ossia senza averci mai chiesto cosa vogliamo.

un caro saluto,

stefano

P.S.Ah...una cosa che non voglio: non voglio le solite cene elettorali, offerte dai candidati per cercare di "catturare" quanti + voti possibili. Voglio invece delle riunioni, in cui i candidati ascoltino le nostre esigenze.

 


giucap - Tue 17/04/2007 or 14:27

Caro Stefano,

in linea di principio, quindi astrattamente, sono molto favorevole ad una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica del quartiere, della città e via via fino ad occuparsi delle questioni italiane, europee, mondiali ...

C'è forse qualcosa che realmente lo impedisca? Certamente non c'è un incoraggiamento, ma a mio modo di vedere la maggioranza dei cittadini non è affatto interessata a tutto ciò. Problema di cultura, forse. Ma ci vorranno generazioni prima che un tale valore sia condiviso, e per la verità i segnali di cambiamento vanno in senso diametralmente opposto.

Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista circa la democrazia diretta. Per farla breve io sono per la democrazia rappresentativa. Una testa un voto. Non voglio correre il rischio di beccarmi leggi e provvedimenti emozionali, magari la pena di morte, perché una minoranza rumorosa sovrasta con le sue i grida i ragionamenti.

Abbiamo anche visto come l'abuso dello strumento del referendum, forse l'unico istituto di democrazia diretta a disposizione, abbia portato a bruciarne rapidamente l'utilità.

Entrando più nel merito delle tue proposte, concordo con una qualche forma di bilancio partecipato, purché ci si intenda sul significato e sulle modalità. Penso ad indicazioni non vincolanti per i rappresentanti eletti dai cittadini.

Il bilancio sul web mi sembra invece un po' demagogico e scarsamente utile, soprattutto se si è ben attuato il bilancio partecipato.

Ho qui con me il bilancio di previsione del Comune e, pur essendo laureato in economia, ti assicuro che ci si capisce poco e niente. Per la verità avevo trovato problematico capire anche lo striminzito bilancio dell'I.C. Don Milani, quando ero membro del Consiglio di Istituto!

Concordo sull'archivio online delle riunioni del Consiglio Comunale, e aggiungerei anche i consigli di circoscrizione: in questo modo "verba manent".

Sono invece perplesso su un tema molto specialistico come le varianti (a che cosa poi, ad un nuovo PRG o sempre a quello vecchissimo?).

Aggiungerei al tuo "libro dei sogni" un reale decentramento amministrativo: maggiori deleghe e gestione di un proprio bilancio (partecipato!) alle circoscrizioni. Questo sì potrebbe invogliare ad una maggiore partecipazione.

Per ulteriori interventi c'è solo l'imbarazzo della scelta, dalla viabilità/trasposto pubblico all'ambiente, dall'educazione/cultura alla sicurezza. Tutto sta ad individuare le priorità, in presenza di risorse assai limitate.

Un caro saluto

Giulio 

 

 

 


Stevejo - Tue 17/04/2007 or 22:54

Caro Giucap,

ovviamente non mo trovo d'accordo con le tue osservazioni, e vorrei spiegartene il motivo .

Perdonatemi tutti per la lunghezza del post, ma non sono riuscito a riassumere di più il miopensiero

 

[C'è forse qualcosa che realmente lo impedisca? Certamente non c'è un incoraggiamento, ma a mio modo di vedere la maggioranza dei cittadini non è affatto interessata a tutto ciò. Problema di cultura, forse. Ma ci vorranno generazioni prima che un tale valore sia condiviso, e per la verità i segnali di cambiamento vanno in senso diametralmente opposto.]

 

Beh più che non c'è incoraggiamento, direi piuttosto che si è fatto assolutamente nulla, fino a qualche mese fa, per favorirla (mi riferisco all'Italia). E non è assolutamente vero che la maggioranza dei cittadini non è interessata a tutto ciò, anzi. In ogni occasione in cui è stata data ai cittadini la possibilità, non solo di esprimere le proprie idee, ma di decidere veramente (con indicazione vincolanti) i cittadini hanno partecipato..e in massa.

Mi riferisco all'esempio di Rovereto, primo comune in Italia in cui è iniziata la partecipazione (per ora sperimentale) dei cittadini, mediante il "Bilancio Partecipato". Già alla prima riunione sperimentale, in cui le 3 proposte più votate dai cittadini sarebbero state attuate dall'amministrazione comunale (ovviamente ci saranno altre riunioni, in cui si approfondiranno le proposte "vincenti" e i cittadini troveranno il modo di attuarle) la partecipazione è stata tantissima. ( www.cittadinirovereto.it )

Oppure mi riferisco alla lista civica "partecipata" che si sta presentando alle prossime elezioni a Pavia, che è stata costituita dopo avere parlato con 250 persone dedicando almeno un'ora a ciascuna e la campagna elettorale porta a porta entrando almeno in 20 mila famiglie. Dopo le elezioni tali riunioni di eletti, sostentori e assemblee pubbliche continueranno su tutti gli argomenti.

E potrei continuare con un'esempio anche a Latina, ma preferisco fermarmi quì per evitare di fare "campagna elettorale".

Tutto questo dimostra che se ai cittadini si dà la possibilità non solo di partecipare ma anche di decidere su cose che li riguardano direttamente, la partecipazione è tantissima. Forse (e sottolineo forse), al momento, a livello nazionale non saremmo ancora pronti, ma sicuramente se non si iniziano a coinvolgere i cittadini nelle decisioni locali non si può neanche pretendere che siano in grado di prendere decizioni a livello nazionale.

 

[Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista circa la democrazia diretta. Per farla breve io sono per la democrazia rappresentativa. Una testa un voto. Non voglio correre il rischio di beccarmi leggi e provvedimenti emozionali, magari la pena di morte, perché una minoranza rumorosa sovrasta con le sue i grida i ragionamenti.]

 

Forse intendevi dire che sei a favore per la formula "una testa tanti voti" (un rappresenatnte che vota al posto di tanti elettori), perchè dicendo "una testa un voto" saresti a favore della democrazia diretta (ogni cittadino un voto, appunto) ...ma tranquillo, ho capito cosa intendevi.

Cmq, rigurado le tue paure, e le altre che molti portano avanti contro la democrazia diretta (molti infatti dicono che la prima cosa che farebbero i cittadini sarebbe abbassarsi le tasse) ti porto il caso di Porto Alegre (e questo caso vale anche per quanto detto sopra), una città in Brasile da 1.500.000 abitanti (15 volte Latina).

In questa città si è iniziato ad attuare dal 1989 il bilancio partecipato, prima sperimentalmente e poi in forma diffusa. La critica che viene spesso mossa a questo tipo di integrazione dei cittadini nella gestione economica pubblica è la presunzione che subito  toglierebbero le tasse soffocando il servizio pubblico, o che la gente baderebbe solo ai propri interessi più immediati. L’esperienza brasiliana ha invece dimostrato che i cittadini messi di fronte alla responsabilità sanno prendere decisioni anche difficili in modo molto saggio. La costruzione di una strada sulla “favela” è diventata l’occasione per il recupero della zona e la ricostruzione altrove delle case abbattute con il finanziamento di 140.000 reais. I pescatori di fronte alle difficoltà sono stati tutelati e il Comune investe tecnologicamente sul loro futuro. Ma non solo: rafforzamento e democratizzazione dei servizi sociali e sanitari, programmi contro la malnutrizione, asfaltatura delle strade e una rete di scarico delle acque pluviali, fondamentale in un’area soggetta ad alluvioni.

Nel 1987, 400mila poveri abitavano in 200 favelas. Oggi molte favelas sono state riqualifi cate e urbanizzate, il 99% della popolazione dispone di acqua potabile e il 92% di servizi igienici. Le scuole comunali erano 29, oggi sono diventate 90 e l’evasione scolastica si è ridotta a meno del 2%. Ci sono progetti per lo sviluppo di piccole imprese e cooperative nell’ambito dell’economia popolare solidale, con la costruzione di reti autogestite di produzione, commercio, credito e consumo. La formazione permanente e l’educazione alla democrazia partecipativa sono una delle “fissazioni” di Porto Alegre, che si definisce “città educatrice” e utilizza le sue scuole a pieno ritmo, di giorno e di sera. E gli indicatori dello sviluppo umano in effetti sono da Nord del mondo: l’aspettativa di vita è di 70,3 anni, la mortalità infantile è del 15 per mille, la popolazione alfabetizzata è il 97%. Porto Alegre è considerata dall’ONU, che raccomanda il bilancio partecipativo come “best practice”, una delle 40 città meglio gestite del mondo.

Questo è un'esempio per dire che le esperienze come questa, ma anche come quella della Svizzera (dove hanno referendum propositivi oltre che abrogativi, dove i cittadini, raccolte un certo numero di firme, possono avanzare loro proposte di legge al governo parlamento che, se non le accetta, vengono cmq messe, attraverso il referendum, alla decisione della popolazione tutta) hanno dimostrato che i cittadini, messi di fronte alle proprie responsabilità, sanno prendere decizsioni difficili, cercando il più possibile di tenere conto dell'interesse di tutti.

Per cui, stai pur sicuro, che rischi che la maggioranza della popolazione (perchè servirebbe cmq la maggioranza della popolazione x approvare qualsiasi cosa) si faccia influenzare da una minoranza risicata e urlante sono inesistenti.

Ma in generale, è ovvio che qualsiasi decisione va a favore della maggioranza ma scontenta qualcuno. E' ovvio quindi, che in democrazia diretta è una regola non scritta quella di tenere conto il più possibile del parere della minoranza. Perchè oggi potrei essere tra la maggioranza, ma domani tra la minoranza; e come oggi mi sono comportato verso la minoranza, così si comporteranno con me quando sarò in minoranza.  

 

Abbiamo anche visto come l'abuso dello strumento del referendum, forse l'unico istituto di democrazia diretta a disposizione, abbia portato a bruciarne >rapidamente l'utilità.

 

Beh, va innanzitutto ricordato che in Italia abbiamo solo questo: il referendum abrogativo. E' l'unico strumento che i cittadini hanno (a differenza, x esempio, di Estonia e Svizzera) per far sentire la propria voce.

Attualmente noi cittadini siamo costretti a fare, x esempio, continue petizioni perchè i politici (che tra l'altro non eleggiamo neanche direttamente), fanno i loro interessi e quelli dei partiti, ma non certo i nostri.

Basta vedere come la nostra amministrazione comunale (NON) ha accolto le richieste fatte da più di 600 persone (mi riferisco a una notizia letta sul questo stesso forum).

E' ovvio, giusto e sacrosanto che quando i cittadini si sentono inascoltati e non tutelati dai loro rappresentanti, facciano ricorso a tutti gli strumenti che hanno a disposizione per essere ascoltati. 

Per cui, questo "abuso", è causato dal sempre più crescente e spudorato disinteresse dei nostri rappresentanti politici, e non certo dall'irrsponsabilità dei cittadni che ne fanno uso.

Mi chiedo altrimenti cosa si dovrebbe fare: forse farsi "calpestare" in tutto il corpo impunemente, aspettando che arrivino alla testa per dire qualcosa?  

Sono poi convinto che se gli strumenti di democrazia diretta a disposizione dei cittadini fossero anche altri, certamente se ne "abuserebbe" di meno.

Che poi, perdonami, ma il termine "abusare" non lo ritengo giusto. Premettendo che non sono stato d'accordo con le ultime richieste referendarie a cui simo stati chiamati a votare,  penso però che (sia per principio che per costituzione) se per una causa si raccolgono 500.000 firme, beh, allora si ha il diritto di essere cmq ascoltati.

Ma, nonostante quanto detto fin'ora, non penso assolutamente che lo strumento referendario abbia perso la sua efficacia. Perchè l'obiettivo del referendum è quello di portare all'attenzione di tutto il paese delle esigenze di una minoranza (500.000 persone). E questo è sempre avvenuto, avviene ancora e,  essendo sancito per costituzione, continuerà a valere sempre, a meno che non la si cambi (la costituzione).

 

Entrando più nel merito delle tue proposte, concordo con una qualche forma di bilancio partecipato, purché ci si intenda sul significato e sulle modalità. Penso ad indicazioni non vincolanti per i rappresentanti eletti dai cittadini.

Dunque: Per Bilancio Partecipato, si intende che il 30 - 35% del bilancio comunale (la percentuale, in genere, non può andare oltre, perchè ogni comune ha delle spese fisse da rispettare) viene deciso come spenderlo dai cittadini stessi (e quindi in maniera vincolante ) attraverso riunioni circoscrizionali a cui partecipano (per ogni circoscrizione) rappresentanti dell'amministrazione comunale che hanno il compito di dare cmq consigli su eventuali aspetti tecnici, disponibilità di fondi, etc. In queste riunioni i cittadini, oltre a decidere in merito alle esigenze della loroo stessa circoscrizione, decidono anche su aspetti che riguardano la città in generale. In quest'ultimo caso, le delibere di ogni circoscrizione vengono cmq portate in sede di consiglio comunale, viene fatta una somma dei dei voti favorevoli e contrari di ogni circoscrizione, e la decisione finale viene presa in base al responso della maggioranza. (possono poi, a seconda dei casi, essere necessarie maggioranze del 50%+1 o dei 2/3, etc).

A mio avviso non avrebbe senso che i cittadini diano indicazioni non vincolanti. Innanzitutto questo si che favorirebbe il disinteresse dei cittadini alla vita politica, in quanto ormai hanno (giustamente) poca fiducia nei confronti dei loro rappresentanti e nel loro interesse a tenere conto del parere non vincolante dei cittadini. Mi poi, anche perchè mi chiederei a che scopo impiegare il mio tempo, insieme agli altri cittadini, a cercare di risolvere i problemi della mia città, se poi gli amministartori comunali hanno cmq l'ultima parola.

E poi, da cittadino, personalmente mi sentirei indignato che il parere della maggioranza dei cittadini sia soltanto una "indicazione non vincolante".

Troppo spesso queste "indicazioni non vincolanti" sono cadute nel vuoto e, personalmente, ne abbastanza (perdonami lo sfogo) di amministratori comunali (ma ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale, eh..) che, dimenticandosi di essere "dipendenti dei cittadini", finiscono per non tenere mai conto dei loro elettori (se non in campagna elettorale, con cene offerte a tutti) tenendoli oltretutto all'oscuro su decisioni che li riguardano direttamente . 

 

l bilancio sul web mi sembra invece un po' demagogico e scarsamente utile, soprattutto se si è ben attuato il bilancio partecipato.

Ho qui con me il bilancio di previsione del Comune e, pur essendo laureato in economia, ti assicuro che ci si capisce poco e niente. Per la verità avevo trovato problematico capire anche lo striminzito bilancio dell'I.C. Don Milani, quando ero membro del Consiglio di Istituto!

Beh, il bilancio comunale on-line non l'ho detto io, ma è una realtà a Firenze, Milano, e in tante altre città italiane:

(basta andare a vedere in www.comune.firenze.it -> La Giunta (nei link in alto) -> Bilancio e Programmazione (6° link nella colonna a destra).

Ed è invece utilissimo, anche perchè se si attua il Bilancio Partecipato, i cittadini avrebbero anche bisogno di sapere come vengono spesi i soldi comunali, per decidere eventuali alternative al modo in cui spenderli. E il bilancio comunale on-line permetterebbe questo.

Ma l'utilità principale è che, essendo consultabile su internet, è anche controllabile da tutti (anche non  residenti): in questo modo si possono evitare o scoprire eventuali "falsi in bilancio comunale", purtroppo accaduti in altre citta italiane.

Per quanto riguarda la "legibilità" del bilancio comunale, non credo che in tutta Italia non si trovino persone in grado di capire un bilancio comunale e che possano poi riferire ai cittadini di quella città.

Ma, personalmente, ho letto il bilancio comunale di Firenze, e non mi pare sia così incapibile, anzi (è ovvio che un minimo di esperienza e conoscenze economiche sono necessarie). Per cui tutto questo problema nel capire il bilancio comunale non lo vedo, a meno che (ma non credo) quello di Firenze non sia fatto particolarmente bene, proprio sapendo che verrà letto dagli stessi cittadini. 

 

Concordo sull'archivio online delle riunioni del Consiglio Comunale, e aggiungerei anche i consigli di circoscrizione: in questo modo "verba manent"

beh, almeno su questo ci troviamo d'accordo, e concordo anche sulla necessità delle registrazioni anche per le riunioni di circoscrizione.

 

Sono invece perplesso su un tema molto specialistico come le varianti (a che cosa poi, ad un nuovo PRG o sempre a quello vecchissimo?).

 

Innanzitutto vorrei dire che Latina necessita assolutamente di un nuovo piano regolatore. Fin'ora, infatti, oltre le solite promesse elettorali in tal senso, non si è mai andati.

Detto questo, le varianti straordinarie di piano regolatore on-line (come anche lo stesso bilancio  comunale on -line) non sono altro che  degli strumenti  per aumentare la trasparenza nei confronti dei cittadini, nonchè dei modi per dare un utile servizio agli stessi.

Partendo dal fatto che è diritto dei cittadini venire a conoscenza di tali varianti, attualmente, per averle, è necessario andare al catasto, con perdite di tempo, etc . Per cui a nessun cittadino, a meno che non lo faccia per assoluta necessità personale, verrà mai in mente di richiederne una, con il rischio poi di ritrovarsi tra le mani una variante che già aveva (xchè non ne sono state approvate di nuove). E questo, in alcune città italiane (come abbiamo potuto vedere spesso dalle cronache), è andato a favore di amministratori poco onesti che hanno avuto gioco facile nel fare gli interessi dei costruttori e non dei cittadini, togliendo strade e parcheggi a favore di "qualche" metro cubo in + per l'amico costruttore.

Il metterle on-line 60 giorni prima che divengano effettive, scoraggerebbe in futuro eventuali comportamenti scorretti di questo tipo (il mio è un discorso generale, non riferito a Latina in particolare), e sicuramente darebbe l'opportunità ai cittadini di controllarle (è un loro diritto) ed eventualmente farvi opposizione nei tempi previsti dalla legge.

 

Per ulteriori interventi c'è solo l'imbarazzo della scelta, dalla viabilità/trasposto pubblico all'ambiente, dall'educazione/cultura alla sicurezza. Tutto sta ad individuare le priorità, in presenza di risorse assai limitate.

Beh, sicuramente molti soldi potrebbero essere risparmiati attraverso politiche comunali di risparmio energetico.

Facendo solo qualche esempio, basterebbe sostituire le attuali "lampade ai vapori di sodio" (dell'illuminazione stradale) con "lampade al sodio ad alta/bassa pressione schermate", per avere un risparmio di energia (e quindi di soldi spesi per pagarla) del  40%.

Oppure basterebbe sostituire le attuali lampade dei semafori con lampade semaforiche a LED a basso consumo, per avere un risparmio del 70 - 85% di energia, e quindi di soldi (secondostudi del CNR:

http://www.fis.unipr.it/sustainability/download/tesi/lampade_semaforiche_a_basso_consumo_energetico.pdf

Per cui, in questo modo, si avrebbero sicuramente molti più soldi da amministrare. 

Come vedi, quindi, il mio "libro dei sogni" tanto utopistico non è. Anzi, ho proposto cose che sono realtà già in altre città italiane e straniere, con ottimi risultati in ogni contesto in cui sono state applicate forme di democrazia diretta.

Ma purtroppo (e faccio un discorso generale, non volendomi riferire assolutamente a te ) sono gli stessi politici a voler far credere ai cittadini che la democrazia diretta sarebbe un disastro. Per il semplice fatto che dando potere decisionale ai cittadini ne toglierebbero a loro stessi.

Infatti, in una città con il "Bilancio Partecipato", quando i cittadini decidono che si deve sotruire una piazza o asfaltare una strada o fare un marciapiede, queste cose si fanno anche con il parere sfavorevole dell'assessore interessato. Per cui, le poltrone di assessore, che tanto sono merce di scambio in campagna elettorale (e questo si, avviene anche nella nostra città, come possiamo leggere dai giornali), finirebbero per non contare più niente. Gli assessori, ma anche i consiglieri, finirebbero per perdere il loro agognato potere, per cui tanto si sono battuti e per il quale sono scesi a tanti compromessi.

Questa, a mio avviso ,è l'amara verità.

Un caro saluto a tutti,

Stefano


giucap - Wed 18/04/2007 or 09:48
Caro Stefano

ribadito che in linea generalissima mi piacerebbe che parecchie delle cose che scrivi fossero veramente come le rappresenti, potrei rispondere puntualmente ai tuoi argomenti ma penso che l’esercizio diventerebbe di una noia mortale e darebbe vita ad un ping pong sterile.

 

Ti porto però un’esperienza personale (magari non a livello di Porto Alegre, ma vissuta in diretta) ed un aneddoto che considero in qualche modo attinente all’argomento trattato.

 Penso che ognuno che provi a far qualcosa per migliorare la situazione generale, e quindi la propria, si dia delle priorità per non disperdere inutilmente le sue scarse risorse (fisiche, mentali e di tempo).

Da parecchio tempo ritengo prioritari i problemi educativi: investire sui più giovani per sperare di migliorare il domani.

 

Per farla breve, sono stato eletto al Consiglio di Istituto dell’I.C. Don Milani (componente genitori) ed immediatamente ho ritenuto necessario uno stretto raccordo elettori-eletti. Consapevole della scarsa propensione alla partecipazione dei miei concittadini (checché tu ne pensi, potrei riportare centinaia di episodi e controprove) addirittura su un problema come l’educazione e la crescita dei propri figli, ho organizzato, d’accordo con gli altri genitori eletti, un incontro con tutti i rappresentanti di classe, quindi con quella piccola elite che già dovrebbe dimostrare maggior interesse e voglia di partecipare. Aula magna gremita, quando hanno scoperto che era un incontro tra pari (senza la componente dell’Istituto) in cui ciascun eletto si presentava chiedendo coinvolgimento e raccordo con le realtà delle classi, un buon numero dei presenti se n’è andato sbuffando; gli altri, forse per educazione, sono rimasti senza dare alcun contributo o segno d’assenso per l’iniziativa di democrazia (quasi) diretta. Non pago, nei due anni successivi ho personalmente copiato gli OdG dei consigli chiedendo il parere dei rappresentanti, provvedendo poi a far avere copia dei verbali delle sedute (subendo anche un certo ostracismo dell’allora segretario). Vuoi sapere quante volte sono arrivate indicazioni o prese di posizione? Indovina un po’!

 

Dico tutto questo con profonda amarezza e senza compiacimento, ma non ho più l’età (né la stazza) per nascondermi dietro a un dito.

 

Veniamo all’aneddoto fresco di questa mattina, riportato da mia moglie a colazione.

 

Un impiegato è a colloquio con il suo funzionario in un ufficio pubblico quando entra un politico locale (dipendente dello stesso ufficio) con in mano un sigaro acceso, chiedendo scusa per l’interruzione. L’impiegato fa notare il sigaro e, rivolgendosi al funzionario, chiede come mai permetta un tale comportamento nella sua stanza. Viste le facce perplesse dei due, si affretta ad aggiungere che è allergico al fumo. Al che il politico (non di secondo piano, diciamo un assessore) si scusa e mettendo su una faccia da funerale, dichiara di attraversare un momento veramente duro. Al che scatta nell’impiegato l’umana compassione per la possibile disgrazia capitata a quello che è pur sempre un collega. Tale sensazione presto però lascia spazio alla conferma della scarsa stima che già nutriva per il personaggio in questione. Il guaio è che sotto campagna elettorale chiunque viene a chiedere favori, e lui si deve sbattere a destra e a sinistra per accontentare tutti. Infatti è lì dal funzionario per “sistemare” alcune questioni di amici (o amici di amici).

 

Al termine del racconto il mio piccolo (terza media) dice “come si chiama ‘sta cosa? … l’ho studiata nell’età giolittiana … ah, le clientele!” Come si vede, studiare un po’ più di storia farebbe bene a tutti.

 

Per rincarare la dose, mia moglie ha aggiunto quanto raccontatole da un’amica la quale, a ridosso delle scorse elezioni, aveva ricevuto un “favore” dal soggetto in questione (tipo un aiuto alla vecchina ad attraversare la strada quando era appena arrivata dal lato giusto); il nostro poi, chiedendo in cambio il voto, aveva anche dichiarato che comunque avrebbe saputo se il “debito” era stato saldato. Queste persone sono i campioni di preferenze del nostro Comune.

 

Per concludere, se proprio voglio sognare, preferisco tornare alle utopie giovanili: “a ciascuno secondo i propri bisogni da ciascuno secondo le proprie possibilità”, che unito a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” e “ama il prossimo tuo come te stesso” forma un gran bel trittico. Rousseau batte Hobbes 7-1 (ricorda qualcosa?), salvo che ormai ritengo che la coppa l’abbia vinta Hobbes a mani basse.

 

Purtroppo.

 

Con il che non voglio certo "smontarti" (fortunatamente non credo che, anche volendo, ci riuscirei), ma solo chiarire in qualche modo il mio pensiero.

 

Un caro saluto

 

Giulio

 

Stevejo - Wed 18/04/2007 or 10:58

Caro Giulio,

è evidente che abbiamo avuto esperienze diverse, ma visto che sono le nostre esperienze dirette a formare il nostro pensiero e le nostre opinioni, posso capire la tua sfiducia nella dd.

Riducendo un'ultima mia considerazione all'osso, vorrei dire che se anche la partecipazione alla dd fosse minima, beh, allora quei pochi cittadini decideranno per tutti gli altri, e questo sarà solo colpa di chi si è disinteressato. A quel punto, a meno che alla maggiornaza non stia bene così, forse le persone inizieranno ad interessarsi e a partecipare di più, quantomeno per non lasciar decidere agli altri (rischiando di non veder rappresentate le proprie esigenze) su cose che riguardano direttamente anche loro.

E penso che la dd sarebbe anche un'ottima cosa per andare contro una volte x tutte al clientelismo che tu citi e che anche per me è odioso...e aggiungerei che spesso non ci si limita al clientelismo, ma forse è meglio lasciar perdere. 

Ma la di là delle nostre diverse posizioni, ti ringrazio veramente per il dialogo costruttivo che hai voluto portare avanti.


Un caro saluto, 

Stefano 


xmanz - Thu 19/04/2007 or 09:17

Come anticipatoqualche settimana fà, è ora on line il sito con qualche informazione in più sul candidato.

www.gianlucacaputi.it

Grazie.



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