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BENZINA , ma quanto mi costi ?

By: Vincenzo

Vincenzo - Wed 11/10/2006 or 18:01
Benzina, ma quanto mi costi ? Questo post è un mio personalissimo sfogo da comune cittadino e guidatore nei riguardi dei costi sempre più alti che siamo costretti a sostenere nel fare rifornimento di benzina per andare semplicemente a lavorare tutti i giorni. Perché non è solo lo stipendio che non cresce adeguatamente, ma sono soprattutto le spese che aumentano e che ci portano ad arrivare a fine mese sempre più a fatica. In 24 mesi la mia spesa mensile media per andare al lavoro è aumentata di quasi 20 euro e a me sembra un'oscenità bella e buona. Posso capire che la richiesta di petrolio nel mondo sia aumentata a dismisura, però vediamo di far in modo che tocchi un po' meno il guidatore. Oggi la gente sembra aver accettato passivamente questi incessanti rialzi, senza più protestare, ma io ricordo anche solo 5 o 6 anni fa che per rialzi molto meno cospicui la gente brontolava e si lamentava, i tg ne parlavano assiduamente dicendo puntualmente che la benzina da xxxxx era aumentata di tot Lire, ma ora sembra la normalià più assoluta. In questo periodo il prezzo del barile è in discesa ma, a quanto pare il prezzo alla popmpa è stabile... Con questo non voglio dire che il costo della benzina non deve più aumentare, ma vista la grande tassazione statale, almeno si potrebbe vedere di limare un po' in modo da far titare fiato alla gente e magari iniziare ad incentivare altri modi, non parlo solo del GPL o Metano che stanno già iniziando ad aumentare, ma anche di mezzi pubblici più efficenti che possano magari sottarre auto dalla circolazione o di nuovi automezzi che sfruttano energie alternative. Chi di voi conosce la percentuale di quanto viene ripartito tra: tasse, costo del prodotto, ricavi compagnie petrolifere, rivavo distributore. Se non ricordo male il 66% del prezzo netto sono accise ed Iva (si perchè esiste l'Iva sull'accisa, ovvero una tassa sulla tassa lo sapevate). E io pago (pardon noi) Scusate lo sfogo. SAluti Vincenzo

- Thu 12/10/2006 or 06:49
Perchè è uno dei più grossi introiti dello Stato l'accisa era così determinata un anno fa # 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; # 14 lire per la crisi di Suez del 1956; # 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; # 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; # 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; # 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; # 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; # 205 lire per la missione in Libano del 1983; # 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; # 0,02 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004 Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro! il costo del greggio incide appena per il 17,5 per cento (euro 0,233) come pure i costi di trasformazione e distribuzione pari a euro 0,233 circa. Dalla somma scaturisce un costo industriale di euro 0,466 al quale sommare le tasse. Il prelievo fiscale doppio, accise più Iva, incide per l’incredibile percentuale del 65 per cento circa che corrisponde a una stangata per litro di euro 0,864 con la benzina a euro 1,330 a litro. il fatto è che molti non userebbero la macchina se per esempio ci fosse un sistema di trasporti efficente quante volte si è rimasti alle pensiline ad aspettare autobus che non arrivano mai o coincidente che non aspettano il bus corrispondentead esempio chi arriva da Gaeta a Latina deve cambiare bus a Terracina questa estate una mia zia (75 anni) è rimasta tre ore sotto il sole perchè la coincidenza era già partita oppure quante volte alla stazione dei treni è più il tempo che ci si mette ad arrivare da Latina Scalo a Latina che da LAtina Scalo a Roma.

Vincenzo - Sat 14/10/2006 or 10:44
L'esposizione fatta da Roccia rappresenta alcune tasse incrementative alle accise sulla benzina. Paghiamo ancora la guerra in Abissinia, il disastro del Vajon, l'alluvione di Firenze e altro ancora !! Ma ci rendiamo conto !?!?!?!?!?!?! In Spagna la benzina verde costa alla pompa circa €.0.80 mentre in Grecia poco meno di un'euro (0.95). In alcune località di confine lo stato Italiano sconta di circa €.0.15/litro la benzina per disincentivare l'acquisto fuori nazione.

- Sat 14/10/2006 or 11:02
Il discorso è sempre il solito destra o sinistra che sia al governo o della città o della nazione non si può far calare il gettito modificare quelle accise porta ad un passaggio parlamentare che, potrebbe abolirle (sempre per politica) mal si sposa la politca con l'economia. Un ministro politico non massacrerebbe mai i suoi potenziali elettori mentre invece negli ultimi dodici anni al ministero dell'economia delle finanze si sono altrenati "bancari" Ciampi, Dini, Padoa Schioppa a "commercialisti" Tremonti, con poche parentesi, che guardano i conti nudi e crudi, mancano i soldi? Allora si taglia di qua di la (Ciampi, Padoa Schioppa) si nascondono i conti, si vendono gli immobili degli uffici pubblici a società private a cui pagare l'affitto (Tremonti se poteva vendeva anche le scuole e le spiagge) ma la realtà è sempre la stessa spesa enti locali e sanità fuori ogni parametro e controllo e tagli ai trasferimenti che porteranno nuove tasse. Quindi le accise rimarranno anzi credo che si aggiungeranno Libano odierno e Afganistan oltre altre accise per non rispetto del pato di stabilità da parte delle regioni.

Salvatore - Sat 14/10/2006 or 11:06
Un po’ controtendenza vorrei dire che sono abbastanza d’accordo con un prezzo elevato delle fonti di energia fossili. Lo vedo come un modo per disincentivare lo spreco di risorse non rinnovabili, il cui consumo ha effetti devastanti sulla salute del pianeta. Sogno un futuro libero dalla schiavitù del petrolio, in cui le fonti di energia sono rinnovabili e col minimo impatto ambientale. Il petrolio è incompatibile con lo sviluppo sostenibile dell’umanità. Una economia che non dipende dal petrolio potrebbe infine affrancarci dalla dipendenza da certe aree “calde” del pianeta. Salvatore

Vincenzo - Sat 14/10/2006 or 11:25
Molto in controtendenza.... Volevo solo aggiungere che se l'energia del futuro diventasse l'acqua (ad esempio) la stessa costerebbe come l'attuale benzina. infatti la benzina costa SOLO 15 centesimi al litro (più o meno come una bottiglia di acqua minerale).

Salvatore - Sat 14/10/2006 or 11:28
Vincenzo, lasciala stare l'acqua. A parte che ci sono intere popolazioni che non ne hanno a sufficienza, in futuro l'aqua dolce, pulita e potabile rischierebbe di essere una rarità. Salvatore

Vincenzo - Sat 14/10/2006 or 14:51
Salvatore, l'esempio dell'acqua era concreto in quanto in Giappone e Spagna si è riusciti a scindere l’idrogeno dall’acqua a temperatura ambiente con l’ausilio di un catalizzatore (ossido di rame a Tokyo e molibdeno a Valencia). Dato che l’acqua è abbondante più del petrolio utilizzarlo come carburante dovrebbe risolvere i problemi del futuro, restano l’inquinamento termico e da ossidi di azoto prodotti anche da questi motori. In Inghilterra sono già in circolazione taxi a idrogeno, la BMW ha sperimentato a Berlino una vettura alimentata a idrogeno, proprio pochi giorni fa la comunità europea ha stabilito che Milano, Lisbona e Amburgo saranno le città capofila a testare sul campo, cioè sulle strade urbane, le auto a idrogeno. All’aeroporto di Monaco è già in funzione un distributore di idrogeno che rifornisce una BMW e 3 autobus di servizio all’aeroporto.

Salvatore - Sat 14/10/2006 or 15:03
Caro Vincenzo, l'idrogeno non è una fonte di energia, in quanto non esistono in natura giacimenti. L'idrogeno è invece un ottimo vettore energetico. Ma se per produrre l'idrogeno si continua ad usare il petrolio, abbiamo solo spostato la fonte dell'inquinamento e non l'abbiamo certo eliminato. La vera innovazione sarebbe l'energia pulita estratta dalle fonti rinnovabili e immagazzinata sotto forma di idrogeno. Purtropo ci sono ancora troppi interessi economici e politici legati al petrolio. E intanto l'avvelenamento del pianeta procede a ritmo serrato. Salvatore

Freddy - Sun 15/10/2006 or 19:16
L'uso dell'acqua come carburante misto a gasolio oppure olio, è già in atto per alcuni mezzi pubblici Francesi. Sfortunatamente l'emulsione tra olio ed acqua non è stabile e quindi bisogna utilizzare degli strumenti che vanno applicati ai motori delle auto diesel, che ne mantengono l'omogeneità. Questi strumenti hanno un costo eccessivo per poter essere introdotti in tutte le attuali automobili e questo rende tale sistema scarsamente attuabile. E' probabile che nel prossimo futuro qualcuno riuscirà a rendere stabile tale emulsione e allora ............!! Ne riparleremo. Freddy

stefano - Mon 16/10/2006 or 18:25
Anche alcuni mezzi del Cotral sono spinti da gasolio misto ad acqua. Si riconoscono dalla scritta GECOM, o qualcosa di simile, sul lunotto posteriore. Però, che so io,è solo un sistema per limitare il particolato emesso dagli scarichi. Il combustibile è sempre un derivato del petrolio. Perciò rimane sempre valido il discorso che ci si deve svincolare dai combustibili fossili, altrimenti i prezzi saranno destinati ad aumentare per forza. Il prezzo è condizionato dalla domanda e dall'offerta. Mentre l'offerta è destinata a calare, perchè i giacimenti non sono infiniti, la domanda è in continuo aumento per via della crescita di paesi come la Cina e L'India che da soli hanno una popolazione di circa due miliardi di persone. Più che nel mondo "occidentale". La diffusione delle auto è ancora molto scarsa, ma è in continua crescita. Se solo arrivassero alla metà della concentrazione di auto rispetto all'Italia si avrebbero circa seicento milioni di vetture in più. E se volessero anche i condizionatori nelle loro case? Ci dobbiamo ricordare che anche l'energia elettrica è generata da centrali a combustibili fossili. Fossili sono anche carbone e gas. Perciò quello detto finora sui prezzi vale grossomodo anche per loro. Come sistema paese io vedo solo due strade obbligate davanti a noi. La prima è il risparmio. Risparmiare sui carburanti, scegliendo i mezzi collettivi, le bicilclette, i piedi, i mezzi a basso consumo, ecc. fin dove è possibile. Risparmiare sul riscaldamento e condizionamento, coibentando gli edifici, riducendo le temperature. Risparmiare sui consumi elettrici, utilizzando lampade a basso consumo, spegnendo alcune luci notturne inutili e sostituire gli apparecchi di illuminazione che mandano la luce verso l'alto, ripensare all'uso di alcuni elettrodomestici come le asciugatrici gli scaldacqua elettrici che sono dei veri divoratori di elettricità, ecc. Ridurre i consumi di beni. Qualunque prodotto richiede comunque dell'energia per essere prodotto, e poi per essere smaltito. Facciamo una riflessione! Possiamo cambiare il nosto comportamento in tal senso senza che la nosta qualità della vita ne risenta? Beh! Io penso di si. E poi si avrebbe il vantaggio di ridurre l'inquinamento e l'effetto serra. L'altra strada è quella di cercare altre fonti energetiche che non siano destinate a esaurirsi come quelle fossili. Parliamo delle fonti rinnovabili. Però queste non saranno mai in grado di sostituire le fonti fossili, per via della scarsa quantità di energia prodotta. Quindi per forza ci dovremmo sbilanciare verso il nucleare che, purtroppo, al momento è l'unica fonte enrgetica in grado di sostituire quelle tradizionali mantendo lo stesso livello di produzione e abbassare i costi. Saluti

Salvatore - Mon 16/10/2006 or 19:24
Stefano, condivido in pieno. La via del risparmio e la via dello sviluppo delle fonti rinnovabili non si escludono a vicenda, ma possono benissimo coesistere. Quanto alla possibilità di sostituire completamente le fonti fossili con energia rinnovabile, la cosa è controversa: alcuni pensano che non sia possibile, altri sostengono che basterebbe sviluppare opportunamente la tecnologia del rinnovabile per poter sostituire in toto il petrolio, carbone, gas e simili. Io nella mia ignoranza propendo per questa ultima possibilità. Salvatore

stefano - Mon 16/10/2006 or 19:35
Io me ne intendo un pochino. Lavoro, diciamo, nel settore. NO! le energie rinnovabili non potranno sostituire in toto quelle fossili. Si riuscirà probabilmente a soddisfare l'utenza domestica. Ma circa il 70% dei consumi in Italia è per usi industriali e artigianali. Perciò i conti col nucleare prima o poi dovremo farli. A meno che non troveremo qualcosa nel cilindro. Ma speriamo di far presto. Gli altri paesi stanno molto più avanti di noi. Saluti

Freddy - Mon 16/10/2006 or 21:44
Forse sto precedento un pò troppo i tempi, ma vi assicuro che l'uso dell'acqua come combustibile se associata ad olio o gasolio è oggi una realtà. L'uso dell'acqua per neutralizzare il particolato esiste ma non è riferibile a questo nuovo carburante. Occorre un additivo che riesca ad unire i due elementi che normalmente non si uniscono. Questo additivo è già stato realizzato. Credo ne sentiremo parlare presto, per ora mi limito ad informarvi che questa possibilità c'è, quando avrò maggiori informazioni mi spiegherò meglio. Freddy

- Wed 18/10/2006 or 18:04
Rimetto qui un qualcosa che fa comunque riflettere qeste tecnologie se diffuse in larga scala costano meno e consumano ancor meno Notizia del 28 febbraio 2006 - 14:49 L'auto ad aria è... volata via Eolo, la vettura che avrebbe fatto a meno della benzina è stata fatta sparire. Perché? VIVAMO IN UN MONDO DOVE CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL PETROLIO E' IMPORTANTE QUANTO L'ACQUA QUESTA DEVE DAVVERO FARE IL GIRO DEL MONDO! Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare,fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Dallo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta. Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice. Qualcuno l'ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola,hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia. Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti. Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto. I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006... Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi nè di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che "l'informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo.... [b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/2322389358.doc]autoaira.doc[/url][/i][/b] [color=999999]MD5: 0b63f092c925503511729d8789e2549c [b][url=http://it.wikipedia.org/wiki/Hash](?)[/url][/b] SHA1: 400dc0731a17b3f31f520849e8970bc0ece40b2e [b][url=http://it.wikipedia.org/wiki/Hash](?)[/url][/b][/color]

Baol - Tue 30/01/2007 or 05:54
Si parla molto di benzina in questi giorni. Il Governo parla di liberalizzazione e i gestori rispondono minacciando uno sciopero della durata di 15 giorni. Una bella paralisi del sistema. Ma molti pensano che gli scioperi non vi saranno affatto, perché sarebbe troppo impopolare inimicarsi l'opinione pubblica, che si direbbe favorevole in maggioranza alla scelta di liberalizzare. Cosa ne pensate?

- Wed 31/01/2007 or 11:20
 I benzinai in qualche modo credo che vengano "usati" dalle grandi compagnie petrolifere, perchè le stesse scaricheranno i mancati guadagni su di loro. Ogni liberalizzazione se fatta con criterio non porta svantaggi a nessuno i monopoli o i falsi liberismi che esistono nel nostro paese non più calmierati dall'intervento pubblico portano a quelle storture che sappiamo. Quando il petrolio aumenta, alla pompa aumenta la benzina (anche se si tratta di merce già comperata e lavorata) quando il petrolio cala ci si sente rispondere che non è possibile ridurre perchè gli effetti della riduzione del prezzo del petrolio è a più lungo termine. Si ha paura di uno o due stazioni in città come Latina che vendono a prezzi minori perchè poi per concorrenza dovranno abbassare anche loro i prezzi (i gestori mica le compagnie) scarichiamo questi minori introiti sulle famose 7 sorelle ed anche sulle compagnie nazionali.

Vincenzo - Wed 31/01/2007 or 18:05

In risposta a Francesca (Baol).

Io penso che la liberalizzazione della vendita della benzina consentirà molto probalbilmente un piccolo risparmio per l'utenza ma contestualmente la chiusura di tante piccole aziende familiari che saranno "schiacciate" dalla grande distribuzione.

Più o meno come è avvenuto quando i centri commerciali hanno ridotto i piccoli esercenti (alimentari ed altro) alla chiusura.

Ovvero: il ricco sarà sempre più ricco e il povero sempre più povero.

 

 


- Wed 31/01/2007 or 21:52

Ne sentiamo così la mancanza delle piccole botteghe? Anche gli edicolanti con la distribuzione ovunque dei giornali avranno problemi comunque sono strade a cui non si può rinunciare chi vuol aprire una attività qualunque essa sia con un minimo di regole (autorizzative intendo) potrà aprirla velocemente e se sarà capace avrà inventiva guadagnerà chi non sarà in grado di stare sul mercato dovrà chiudere. Chi poteva aprire una attività? Quali autorizzazioni ci volevano per aprire una edicola  un negozio, una qualunque cosa era quasi impossibile.

Certo l'alimentari sotto casa dava un rapporto diverso (e non sempre positivo posso raccontarvene tante) ma non si può più tornare indietro.

C'è sempre un serio problema di libera concorrenza in generale un esempio è dato da questo articolo

Tornando alla benzina in una intervista a RaiNews24 uno dei promotori dello sciopero che pare ci paralizzerà per un pò di tempo dichiara:
1) che l'apertura alla grande distribuzione si tradurrà in una perdita di posti di lavoro
2) che la gente pagherà di più ad andare a fare il pieno al centro commerciale
3) che i benzinai esistenti si troveranno con mani e piedi legati... (beh, iniziative per influire sulle compagnie no? Oggi il barile di petrolio costa 55 dollari e i prezzi sono quasi gli stessi di quando veniva 20 dollari in più... Il barile ha perso il 27% del suo valore, ma il prezzo alla pompa e calato di 1 centesimo.

Da noi le pompe di benzina sono troppe e male localizzate, tanto che l'erogato è nettamente inferiore alla media europea: la liberalizzazione dovrà diminuirle di numero, liberalizzandone gli orari di apertura e permettendo a ciascun gestore di fare pubblicità. Ad oggi, sugli oltre 22 mila distributori, solo una decina si trovano nei supermercati, contro il 55,8% della Francia e una percentuale che rasenta il 100% della Gran Bretagna, dove è la prassi fermarsi a fare la spesa e fare rifornimento allo stesso tempo, dove alle 22 di sera la grande distribuzione è ancora aperta, garantendo un servizio fondamentale anche nei piccoli centri.

Io sono per iniziative volte a tutelare i piccoli gestori, ma anche loro già oggi mettono in moto varie iniziative per aumentare i clienti un giorno della settimana un distibutore su una via trafficata fa 40 cent in meno al litro andato il giorno dopo per fare gasolio era finito è naturale che se devo cambiare l'olio, lavare la macchina e fare il pieno se posso vado li.

 


- Fri 02/03/2007 or 18:01

Ho appena sentito in radio un'intervista rilasciata dall'Assessore all'ambiente dell'Amministrazione provinciale di Latina, ai conduttori della trasmissione di radio 2 "Caterpillar", che annunciava che la Provincia stanzia 500.000 euro per rimborsare  i cittadini residenti che decideranno di trasformare l'alimentazione della loro auto euro1, 2 o 3 e immatricolata da più di tre anni, da benzina a metano. L'importo necessario alla trasformazione sarà rimborsato al 95% ai cittadini con reddito non superiore ai 45.000 euro annui, ed al 70% per gli altri. Ragazzi!....se è vero  è una grande cosa....facciamoci sotto!!!!


Vincenzo - Mon 05/03/2007 or 11:28

In alternativa, prende sempre più piede  nel mondo (Stati Uniti e Brasile)  l'idea che i combustibili vegetali come l'etanolo  possano rappresentare una soluzione alla crisi energetica che stiamo vivendo. 

Secondo il mio parere,  questi combustibili non possono, nè devono avere mercato perchè i terreni fertili ci servono per l'agricoltura e non abbiamo spazio per 'coltivare benzina'.

Voi cosa ne pensate?


renatosd - Mon 05/03/2007 or 12:22

Fermo restando i problemi connessi alle emissioni nocive per cui va verificata e studiata la possibilità di trazioni senza combustioni, credo che invece la produzione agricola di piante per produzione di energia possa costituire un occasione di rilancio del settore che è in crisi profonda, inoltre potrebbe essere un buon incentivo per alcuni paesi del terzo mondo anche per indurli economicamente ad abbandonare produzione di piante da coca o per l'eroina.

Il problema è comunque molto complesso ..... e poi le grandi sorelle non lo permetteranno mai.

renato malinconico


Vincenzo - Fri 09/03/2007 or 20:46

Che fine ha fatto il progetto EOLO ?

Ogni tanto torna a galla e poi improvvisamente sparisce per mesi...... mistero

 


Vincenzo - Wed 08/08/2007 or 16:21

La benzina verde più cara d'Europa si acquista nel capoluogo della Campania a 1,455 euro al litro mentre  Isernia e Campobasso sono invece le città dove la verde è più abbordabile con 1,265 euro al litro.

Sarebbe forse il caso di cominciare a frenare sterilizzando in parte l'aumento dei dividendi del fisco anzichè elemosinare uno o due centesimi alle compagnie petrolifere.

Il costo della benzina verde in Italia al netto degli oneri fiscali e' di 0,470 euro e, tenendo conto che le imposte sul carburante a livello europeo non possono essere inferiori a 0,359 euro, la benzina potrebbe tranquillamente essere venduta a 0,829 euro, rispettando le norme UE. Negli ultimi quattro mesi la benzina verde è aumentata di quasi 19 centesimi al litro, da 1,263 al massimo attuale di 1,455 euro.

 


Salvatore - Wed 08/08/2007 or 17:06
Vincenzo ha scritto:

...la benzina potrebbe tranquillamente essere venduta a 0,829 euro...

 

sì Vincenzo, però poi glielo vai a dire tu a TPS & CO dell'enorme mancato gettito fiscale!

Salvatore


Vincenzo - Wed 08/08/2007 or 17:17

Giusto Salvatore altrimenti la "casta" dovrebbe stringere la cinghia. Comunque avrei una certa idea di dove "gettare"  il caro Tommaso P.S.  Appena arrivo a casa pubblico una foto di come sono ridotti gli Italiani (foto vera scattata oggi). A più tardi.

Vincenzo

 

 


Salvatore - Wed 08/08/2007 or 17:37
Vincenzo ha scritto:

Giusto Salvatore altrimenti la "casta" dovrebbe stringere la cinghia...

 

Vincenzo, ti ricordi cosa disse uno di Nazaret 2000 anni fa? “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli."

Parafrasando potremmo dire oggi: "è più facile che un cittadino normale muoia di fame piuttosto che uno della CASTA stringa la cinghia". Quelli la cinghia la fanno stringere a noi, mentre loro, poverini, sono costretti a sbottonare i pantaloni, tanto sono satolli.

Salvatore

 


Vincenzo - Wed 08/08/2007 or 18:20

Giuro che satolli non l'ho mai sentita !!!!  comunque se grassi significa più o meno la stessa cosa, la preferisco in quanto rende più l'idea.

Vincenzoi

 


giucap - Thu 09/08/2007 or 07:21

Due precisazioni: è ormai comunemente accettato che il detto del cammello discenda da un errore di trascrizione e traduzione: la parola sarebbe "khemel" che significa corda, o meglio gomena, e non "khamel"; ciò rende anche un po' più logica la metafora: perché diavolo un cammello (e non un cane, ad esempio) debba mai tentare di passare per la cruna di un ago non è dato sapere.

La seconda è una difesa non della casta (anche se non credo che questo caso sia catalogabile nella fattispecie, fatto salvo il beneficio del dubbio circa eventuali mazzette, ma lì andiamo sul penale), ma del povero TPS che avevete voluto "impalare" in questo caldo agosto: non mi sembra di ricordare che il passato governo abbia ridotto la pressione fiscale sui carburanti, per cui verrebbe facile osservare "da che pulpito ..."

Ciò non toglie che il Governo, qualunque esso sia, dovrebbe a mio avviso incentivare l'uso dei carburanti meno inquinanti, ma non mi risulta che la differenza di prezzo dei carburanti in genere derivi in via principale dal diverso peso di imposte e accise, quanto piuttosto da inefficienze nel sistema di distribuzione unite ad un cartello di fatto tra le compagnie distributrici. Una strada, tanto per cominciare, sarebbe quella della liberalizzazzione, consentendo anche alla grande distribuzione di gestire impianti di .... distribuzione carburanti. In Francia, ad esempio, è già così ed andare a fare il pieno al supermercato fa risparmiare anche 20 centesimi al litro. Mi sembra che Bersani ci abbia già provato, ma poi il provvedimento deve essersi perso, bloccato dalla lobby dei petrolieri, che mi risulta essere assolutamente bipartisan.

Giulio


Salvatore - Thu 09/08/2007 or 07:55

Giulio, grazie per la dotta precisazione sulla corda fatta cammello (effettivamente mi ero sempre chiesto perchè mai un cammello dovesse passare dalla cruna di un ago).

Per quanto riguarada la "casta", essa è quanto di più bipartisan e trasversale possa esistere in Italia, quindi ho "impalato" TPS giusto perchè adesso c'è lui. Nessun pulpito, quindi e nessuna difesa del precedente governo (sulle cui nefandezze mi pare di essermi espresso più di una volta). La cosa è catalogabile come "casta" dato che il gettito fiscale serve in larga parte a finaziare i privilegi della nostra pessima classe politica (di sinistra, di centro e di destra) e della sua corte, piuttosto che a far funzionare il Paese.

Per quanto riguarda le accise infine, a parte il fatto che stiamo ancora pagando per la guerra in Tripolitania e per la diga del Vajont, l'assurdo è che paghiamo la tassa sulla tassa. L'IVA infatti viene calcolata sul prezzo del carburante comprese le accisa. Intanto si potrebbe eliminare questa incongruenza che è una vera e propria rapina. Poi, certo le liberalizzazioni... solo che in Italia, mi scappa un po' da ridere (anche alla luce dei recenti goffi tentativi del povero Bersani, osteggiati a spada tratta dagli altri ministri del governo).

Salvatore 


giucap - Thu 09/08/2007 or 08:18

Concordo al 101% sull'assurdo dell'IVA. Un po' meno sul catalogare questo obbrobrio come favore fatto alla casta, ancorché indirettamente. Seguendo questa logica sarebbe non solo lecito, ma addirittura opportuno e necessario, non pagare le tasse per togliere ossigeno agli "odiati oligarchi".

Penso invece che l'obiettivo principale per il nostro Paese, magari anche di medio periodo, sia di mettere in piedi e poi attuare senza esitazioni un corretto piano di rientro dal debito. In questo ho idea che TPS sia più adeguato di altri e per questo ne ho preso le "difese". Dico semplicemente una banalità rilevando che nel governo c'è una parte "virtuosa", che persegue questo obiettivo, ed una "viziosa", che invece propugna l'aumento di spesa. Dal mio punto di vista, buttare tutti giù per via dei "viziosi" è un danno ancora maggiore che scendere a compromessi che danno un andamento molto altalenante alla politica economica del Governo.

Ovviamente la mia analisi è personale e influenzata dai miei pregiudizi (chi non ne ha?), ma a mio modo di vedere il precedente Governo (finanza creativa, cartolarizzazioni, condoni ...) ci ha allontanato dall'obiettivo, e questo per me è un peccato mortale: non vedo perché debba lasciare in eredità ai miei figli questo enorme fardello senza prima almeno tentare di fare qualcosa.

Giulio


Salvatore - Thu 09/08/2007 or 08:39
giucap ha scritto:

...l'obiettivo principale per il nostro Paese, magari anche di medio periodo, sia di mettere in piedi e poi attuare senza esitazioni un corretto piano di rientro dal debito...

daccordo al 100%. L'Italia ha (abbiamo) il terzo debito pubblico più grande del mondo. Il finto benessere dei nostri padri (e un po' anche nostro) è stato finanziato coi soldi dei nostri figli e dei nostri nipoti. Cominciare a pagare questo enorme debito è imperativo, solo che dubito fortemente che questo traballante e amorfo governo possa riuscirci. Se dovesse riuscirci (così come se dovesse riuscire a fare qualsiasi altra cosa positiva) io sarei il primo a gioirne. Teniamoci aggiornati!

Salvatore


enzo1950 - Thu 09/08/2007 or 10:54

Caro Salvatore a proposito di sperperi, visto che fai finta di non ricordare, dei tuoi amici del Governo Berlusconi della scorsa Legislatura che hanno e, ci hanno fatto perdere 5 anni preziosi senza realizzare quelle riforme tanto necessarie per la nostra cara Italia.

Per Tua comodità, ti riporto La dichiarazione di oggi 9 Agosto 2007 di Pier Ferdinando Casini al Direttore del Corriere della Sera:

"NELLA SCORSA LEGISLATURA LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA NON E' RIUSCITA A MANTENERE TUTTE LE PROMESSE CHE AVEVA FATTO IN CAMPAGNA ELETTORALE. MOLTI BUONI PROVVEDIMENTI SONO STATI VARATI MENTRE ALTRE PROPOSTE- ALCUNE OTTIME, ALTRE DAVVERO PESSIME- NON HANNO VISTO LA LUCE. ALLA FINE, PERO', LA GRANDE "RIVOLUZIONE LIBERALE" NON C'E' STATA. ATTRIBUIRE UNA COLPA A QUALCUNO IN PARTICOLARE SAREBBE UN ERRORE, AMMETTERE INVECE CHE LA RESPONSABILITA' DI QUESTO INSUCCESSO APPARTIENE A CISCUNO DI NOI E' UN DOVERE DI LEALTA' NEI CONFRONTI DEI NOSTRI ELETTORI". 

Caro Salvatore come vedi tutta la Legislazione passata del Governo Berlusconi è stata un completo fallimento. Per il Governo attuale di Romano Prodi i 5 anni di Legislatura non sono ancora passati e, se il buon giorno si vede dal mattino...allora Tu e i tuoi amici ve ne accorgerete della differenza...

Un saluto. Enzo


Salvatore - Thu 09/08/2007 or 11:14

I miei amici? Ma mi faccia il piacere! direbbe Totò.

PS: è proprio vero... al cuore non si comanda. è commovente vedere uno che, mentre è lanciato verso il baratro (insieme agli altri italiani), sprizza ottimismo da tutti i pori e si lancia in audaci previsioni di un futuro tutto rose e fiori. L'ottimismo di Enzo1950 assomiglia alla rubiconda leggiadria di Prodi. Mentre il Paese va a rotoli, lui ride e ci rasserena al frenetico ritmo di tre parole al minuto.

PS2: ...e intanto che Prodi ride... vogliono vendersi l'oro!


Kla - Thu 09/08/2007 or 14:22

Ma perchè secondo voi il futuro dell'Italia sarebbe nelle mani di Mortadella o Dorian Gray, personalmente mi auguro che facciano presto una buona legge elettorale, avvenga un vero rinnovamento anche nel modo di fare Politica (P maiuscola) e che qualche vetusto personaggio sparisca dalla circolazione.

Forse tutto ciò non accadrà perchè la "CASTA" sa difendersi, ma non disperiamo dobbiamo essere sempre ottimisti, altrimenti gli eventi possono annullare anche le buone intenzioni.

salutoni

 


Salvatore - Fri 10/08/2007 or 22:10

Caro Kla,

Speriamo che anche l’Italia possa un giorno avere una buona legge elettorale. Speriamo che gli italiani siano percorsi da un fremito di orgoglio e che il senso civico prevalga sull’egoismo. 

Poi, speriamo pure che l’Italia, al pari di altri grandi paesi possa finalmente trovare l’uomo (o la donna) del destino. Possibile che altri paesi nei momenti del bisogno hanno avuto personaggi dello stampo di Churchill, Roosevelt, la Thatcher, la Merkel, De Gaulle, Sarkozy… e noi dobbiamo accontentarci di Prodi?


Kla - Fri 10/08/2007 or 23:44

No non dovemo accontentarci ne di Prodi ne di Berlusconi. Uno dei due (Mortadella) ha già detto che nel 2011 smetterà di far politica, speriamo che mantenga quanto detto. L'altro (Dorian Gray) non se ne andrebbe e non si pronuncerà mai in questo senso, quindi ci penseranno i suoi stessi amici a farglielo capire.

 salutoni

P.S.

Cito solo i due "leader" delle due coalizioni opposte ma all'interno delle due coalizioni ce ne sarebbero da mandare a casa, eccome se ce ne sarebbero! L'Italia avrebbe bisogno di un vero rinnovamento e cambiamento.


Salvatore - Sat 11/08/2007 or 06:14

Daccordo, ammettiamo che Prodi mantenga la sua promessa e che Berlusconi sia estromesso dai suoi stessi amici! E poi? Siamo sicuri che la nostra casta, così impegnata ad aumentarsi i privilegi, gli stipendi e le pensioni, sappia partorire un leader capace di lavorare per il bene comune? O piuttosto non verranno fuori altri omini che non vogliono o non sono capaci di cambiare le cose?

Il vero problema è che la nostra pessima classe politica rappresenta perfettamente il popolo italiano. Se non cambia la coscienza collettiva, se il popolo non dice basta alla mediocrità, alla furbizia, alla corruzione, allo spreco, alla disonestà... difficilmente le cose potranno cambiare.

Purtroppo, nonostante tutto, molti peones sono ancora impegnati anima e corpo a salvaguardare i loro presunti privilegi e sperano che prima o poi verrà il loro turno. Nell'intimo la maggioranza degli italiani non vuole cambiare perchè spera di poter fare il balconcino abusivo, di poter trovare l'amico politico che darà la raccomandazione al figlio per entrare alle poste, che riuscirà ad avere lo scivolo per andare in pensione 5 anni prima, che potrà continuare a poltrire sicuro che nessuno potrà licenziarlo, che il cugino gli farà togliere la multa, che il medico compiacente gli allungherà le ferie....

Arroccati allo status quo, è difficile che le cose possano cambiare.


Kla - Sun 19/08/2007 or 22:01
Salvatore ha scritto:

Daccordo, ammettiamo che Prodi mantenga la sua promessa e che Berlusconi sia estromesso dai suoi stessi amici! E poi? Siamo sicuri che la nostra casta, così impegnata ad aumentarsi i privilegi, gli stipendi e le pensioni, sappia partorire un leader capace di lavorare per il bene comune? O piuttosto non verranno fuori altri omini che non vogliono o non sono capaci di cambiare le cose?

Certo non siamo sicuri che il "vuoto" possa essere colmato da persone capaci e veri leader Politici, ma... intanto, per cominciare, levarsi dai piedi 'sti due non sarebbe male.

Per quanto riguarda il resto delle tue affermazioni, concordo, si tratta sinteticamente di "clientelismoraccomandazione" che e' una pratica diffusa nella nostra nazione ma anche in molte altre nazioni del mondo, questa però è un'altra storia che meriterebbe un post dedicato.

 

ciao

Kla

 


giucap - Mon 20/08/2007 or 07:56

Ribadisco che anch'io non considero i politici che ci rappresentano peggiori di coloro che li eleggono, anzi ....

Proprio per questo si tratta di andare a pescare "i meglio fichi del bigoncio", partecipando al processo di selezione. Solo così, magari sbagliando e prendendo cantonate, ma comunque in buona fede, potremo evitare di trovarci come vecchi brontoloni al bar che imprecano "piove, governo ladro" o "gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare". Avremo fatto la nostra parte, nel bene e nel male. Per usare una frase roboante e retorica (naturalmente come paradosso) potremo dire di aver contribuito a scrivere la storia invece che limitarci a subirla.

Questo in aggiunta agli esercizi di civismo quotidiani, quelli dei resistenti al degrado e alla maleducazione. Sempre però con un minimo di leggerezza ed autoironia, ché la verità non è di questo mondo.

Alla lista dei "buoni" citati da Salvatore mi permetterei di aggiungerne qualche altro, premettendo che considero precoce l'inclusione di Sarkozy: Brandt, Palme, Gonzales, Mitterrand, Pertini ...

Ma tutto questo, con la benzina che c'azzecca?

Giulio

 


Kla - Tue 21/08/2007 or 22:29
giucap ha scritto:

Ma tutto questo, con la benzina che c'azzecca?

Giulio

 

Giulio, dipende da chi ha il monopolio e da chi compone i prezzi. Credo si sia arrivati a mettere in discussine i soliti intoccabili che riescono nonostante tutte le monovrine a nostro discapito a mantenersi al potere aiutandosi subdolamente a vicenda a restarci e satolli.

La digressione, se proprio la vogliamo giudiucare tale, fino ad arrivare al tuo "che c'azzecca?", parte da questa non impropria affermazione di Salvatore, che condivido:

"Parafrasando potremmo dire oggi: "è più facile che un cittadino normale muoia di fame piuttosto che uno della CASTA stringa la cinghia". Quelli la cinghia la fanno stringere a noi, mentre loro, poverini, sono costretti a sbottonare i pantaloni, tanto sono satolli".

 



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