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alfredo64
Inviato il: 20/10/2011 15:44
Registrato: 20/10/2011
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Messaggi: 1
apertura pomeridiana dell'ufficio postale

cerchiamo di fare qualche proposta per ottenere l'apertura pomeridiana dell'ufficio postale di Largo Cesti,

considerata l'alta affluenza di utenza e l'enorme disservizio riguardante la consegna della corrispondenza e

la conseguente ricaduta di posta inesitata presso l'fficio pt 



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Freddy
Inviato il: 20/10/2011 21:45
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: apertura pomeridiana dell'ufficio postale

Gent.mo Alfredo64, intanto Benevenuto nel portale...

ti ringrazio per la proposta di apertura pomeridiana dell'ufficio posta del Q5, peraltro da noi già avanzata sia alla direttrice di lgo Cesti (Q5), sia all'ex direttore di Poste Italiane di piazzale dei Bonificatori.

Personalmente mi sono rivolto anche al dr. Mauro Lattanzi, dell'ufficio di Poste Italiane Roma EUR, venuto ad inaugurare il nuovo ufficio il giorno dell'apertura e con il quale abbiamo da sempre collaborato per arrivare a chiedere ed ottenere (dopo 2 anni di varie iniziative ad hoc) l'ufficio in questione

La risposta, però è sempre stata la stessa, mancano i fondi per garantire il servzio pomeridiano...

e in effetti, ad oggi, non abbiamo avuto alcun riscontro, se non un generico "vedremo più in là"

Coglieremo comunque l'occasione per ripetere la proposta nella speranza questa volta di essere ascoltati...

magari almeno un pomeriggio a settimana, no?

Ferdinando Cedrone




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Nel mondo ci sono tre categorie di persone: utili, inutili e dannose. Ognuno č libero di scegliere !

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cheyenne
Inviato il: 28/10/2011 20:48
Registrato: 28/10/2011
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Messaggi: 2
Re: apertura pomeridiana dell'ufficio postale

Storia di tracotante prepotenza.

 

 

Salve a tutti.

Abito in Q5 e, per motivi di lavoro, posso andare in ufficio postale solo verso l’ora di pranzo.

Normalmente mi servo in un borgo vicino alla mia scuola (Carso o Podgora) e faccio in un attimo.

Purtroppo sono due giorni che, alla stessa ora, trovo nell'ufficio dei tipi che, in modo arrogante, letteralmente lo occupano strillando ad alta voce, apostrofando le persone che ci lavorano in malo modo  e pretendendo che gli impiegati abbandonino lavoro e clienti per accettare i loro pacchetti di conti correnti.

Mi hanno riferito che da giorni queste persone ripetono la medesima operazione in giro per altri borghi, non so se anche da noi.

Oggi mi sono decisa a far capire ad uno di loro, un anziano che girava minaccioso con un cellulare in mano, che queste operazioni lunghe vanno prenotate, come si fa in tutti i posti civili, e che bisogna rispettare la regola di cedere il passo, a noi altri clienti in fila, ogni tot bollettini.

Niente da fare: "io sono, io faccio, io denuncio".

Finalmente, dopo un pò, ho visto che le persone dell'ufficio hanno reagito a quest’atto di vile prepotenza.

Sono intervenuti dei carabinieri pazienti e gentili che, dopo aver allontanato questi tizi, hanno riportato l'ufficio postale alla sua normalità.

Due sono le cose che mi lasciano sconcertata.

La prima è che ho visto il personale dell'ufficio alla mercè di un arrogante e che nulla ha potuto fare se non chiedere aiuto ai carabinieri (che ringrazio a nome di tutti i clienti).

E' una cosa inconcepibile.

Le poste sono una società privata e nessuno può arrogarsi il diritto di andare a casa di altri a dettar legge e a danneggiare gli altri clienti. Nè è giusto che la direzione non metta in condizione i dipendenti di tutelare i diritti di noi utenti senza dover ricorrere alle forze dell'ordine. 

La seconda cosa, che mi ha amareggiato e che trovo eticamente intollerabile è che i bollettini di questi signori servivano a pagare le tessere di un partito politico (PdL).

Se queste persone, che da un partito hanno avuto un compito elementare e di poco conto (pagare dei bollettini) trasformano questo misero incarico in un atto di tracotante arroganza, cosa riuscirebbero a combinare se avessero mai un giorno un compito di una qualche responsabilità ?

E chi li manda in giro è meglio, peggio o uguale a loro ?

Di certo, non avranno mai più il mio voto.

Resta la mia preoccupazione per il baratro di inciviltà in cui tutti siamo piombati.




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Ricki
Inviato il: 3/11/2011 8:51
Registrato: 14/4/2010
Da:
Messaggi: 123
Re: apertura pomeridiana dell'ufficio postale

A PROSPOSITO DI BOLLETTINI DI ISCRIZIONE AL PDL...E DI COME A VOLTE SONO OTTENUTE LE ISCRIZIONI....

I signori delle tessere del Pdl

Alemanno, Formigoni, Cesaro, Cirielli: ecco chi ha vinto. Il partito è in una crisi evidente, ma riesce a iscrivere oltre un milione di persone

Come può il Pdl, attraversare una fase di governo così deludente, e vedere moltiplicare in due mesi il numero degli iscritti da poche migliaia a oltre un milione di tessere? Come può esistere un partito che crolla a peso morto nei sondaggi, riuscire a recuperare una cifra vicina ai 12 milioni di euro di sottoscrittori in due mesi? Come può questo Pdl agonizzante moltiplicare il numero degli iscritti dei partiti che solo tre anni fa, gli dettero vita? (An contava 250 mila iscritti, Fi circa 400 mi-la).

UNA PRIMA risposta è che, a differenza dell’entusiasmo dei leader di via dell’Umiltà, non ci troviamo davanti a una corsa degli elettori a volersi tesserare per il bellissimo partito di Angelino Alfano. Siamo invece di fronte al più classico fronteggiamento tra correnti e capibastone, il primo eminentemente numerico, da quando il partito esiste.

Non è un caso, infatti, che, mentre ancora si attendono i dati ufficiali, già siamo in grado di “pesare” i singoli leader in regioni, province e grandi città. Sappiamo ad esempio che il Lazio, dove si contano circa un quarto dei tesserati complessivi al Pdl, troviamo la truppa ex-aennina conseguire un certo vantaggio sugli ex-forzisti. I “rampelliani” (famiglia politica vicina al deputato Fabio Rompelli), avrebbero dalla loro 50 mila tessere, contro le 30 mila del sindaco di Roma Gianni Alemanno, le 30 mila del sottosegretario Andrea Augello, le 15 / 20 mila del Dc Mario Cutrufo, le altre 30 mila dei gruppetti ex aennini. Gli ex forzisti riuniti attorno al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e Fabrizio Cicchitto conterebbero qualcosa come 100 mila iscritti. Anche in Lombardia i dati, pur non essendo ancora ufficiali (per il conteggio definitivo si dovrà attendere la prossima settimana), ci informano che, tra i centomila iscritti, l’ala di Roberto Formigoni, ha raggiunto le 30 mi-la tessere, contro del 25 mila di Ignazio La Russa, con le altre divise tra le diverse anime di un partito che deve averne molte in queste settimane. A Varese, tanto per fare un esempio, dove si conta una modesta cifra di 3 mila tesserati, se le sono già spartiti in quattro gruppi: i ciellini di Raffaele Cattaneo avrebbero mille tessere, contro le 800 degli ex An di Marco Airaghi, gli altri 800 circa di un’area laica che si riconosce in Nino Caianiello e le 300 del senatore Antonio Tomassini.

In provincia di Caserta, su 13 mila tessere, la parte del leone la fa ancora l’asse tra Nicola Cosentino e Mario Landolfi. Gli ex An vicini al deputato di Mondragone, possono contare su un pacchetto di tessere, valutato in 4500 persone, vicine al consigliere regionale Angelo Polverino.

A Napoli, invece, i signori delle tessere hanno il nome del presidente della Provincia Luigi Cesaro (anche lui vicino a Cosentino) e Luigi Nespoli, sindaco di Afragola. Il primo avrebbe raccolto qualcosa come 40 mila tessere, distanziando alla fine il secondo. A Salerno, invece, il presidente della Provincia Ed-mondo Cirielli avrebbe asfaltato il capocorrente riconducibile al ministro Mara Carfagna. È finita 22 mila a 3 mila.

In Calabria le tessere sono state circa 50 mila. A Cosenza, su 15 mila iscritti, 8 mila militano per il gruppo che sostiene l’assessore regionale ai Lavori pubblici della giunta Scopelliti Giuseppe Gentile. L’organizzazione del reclutamento sul territorio può spiegare una delle scene descritta da una lettrice del Fatto, dipendete delle Poste a Cagliari. Vale a dire l’arrivo di schiere di ragazzi pronti a registrare gruppi di nuovi iscritti Pdl. Il reclutamento organizzato, fa sì che circoli e associazioni legati a questo o a quel candidato tesserino le persone assieme una volta raccolti i dati personali.

ADESSO I CAMION con gli incartamenti sono in viaggio verso via dell’Umiltà, pronti a ridisegnare i nuovi assetti. Con due accortezze. La prima: per adesso a Roma arriveranno solo le “adesioni”. Per l’iscrizione è infatti necessario presentare anche un documento. Per adesso, infatti, alcune delle “iscrizioni” inviate a via dell’Umiltà non hanno un volto. Nel Lazio, per fare un esempio, ci sono circa 30 mila iscrizioni senza documento. Nel caso di congresso, quelle tessere, seppur pagate, non conteranno. Poco male, perchè l’ultimo paradosso di questa storia è nel fatto che, in caso di elezioni anticipate nel Pdl non si farà nemmeno in tempo a svolgere i congressi provinciali, e quindi tutto il lavoro fatto sin’ora rischia di essere stato solo un enorme spreco di denaro. Oltre che un bel regalo, in soldi, al Pdl.

da Il Fatto Quotidiano del 3 novembre 2011



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