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Dagli Utenti : Vigili del Fuoco e Fiamme Gialle: la retorica abbonda

Pompierismo e retorica sono molto diffusi in Italia. Basti pensare all'inflazione verbale di stampo salgariano che circonda i vari corpi di polizia.

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Quando gli Italiani parlano di polizia e consimili, l'esagerazione è d'obbligo. In Italia, l'"Arma", con la A ben maiuscola, sono i Carabinieri. La "Benemerita" sono ancora e sempre i Carabinieri. Nel paese dove il "Soldato sconosciuto", così lo chiamano in ogni parte del mondo, è un "Milite Ignoto", la retorica abbonda. L'Italiano è un inveterato salgariano che ha nostalgia della Perla di Labuan  –  mi pare si chiamasse così un'esotica eroina di Salgari  –  e adora il pompierismo.

Quindi si guarderà bene dal chiamare i pompieri, "pompieri" come vorrebbe la logica.

Li chiamerà invece dannunzianamente "vigili del fuoco", quasi che il compito di questi fosse di vegliare il fuoco come vestali e non di spegnerlo. Gli Americani si devono invece accontentare dei loro modesti "firemen" e "firefighters", e i Francesi dei loro "pompiers".

Qui, nel Québec, li abbiamo entrambi. Ma noi, Italo-Quebecchesi, proviamo una forte nostalgia dei vigili della nostra infanzia: vigili del fuoco e vigili urbani.

A Montréal noi chiamiamo "melanzane" i dipendenti municipali addetti alle contravvenzioni, a causa del colore delle loro divise. I loro colleghi italiani hanno un ben altro stile: dispongono di un casco coloniale, stanno sempre in compagnia, prendono molti caffè, e parlano, parlano, parlano...

Quando nella Penisola si parla di "Fiamme Gialle" non ci si riferisce alle vecchie lampade al carburo o all'acetilene, ma alla Guardia di Finanza

 

In Italia non esiste la polizia tout court, ma la "Pubblica Sicurezza", la "Mobile", la "Celere", "La Volante", i cui agenti per essere ancora più mobili si spostano sulle "pantere". I carabinieri preferiscono le "gazzelle". E poliziotti e carabinieri quando si spostano in motocicletta, nella giungla del traffico, diventano "centauri".

 

A viaggiare sui mezzi di trasporto pubblici, i vigili, i militi della Benemerita e gli agenti di pubblica sicurezza rischiano invece di farsi borseggiare da uno dei numerosi extracomunitari che in questo genere d'attività hanno ormai sostituito gli Italiani, che certi lavori non li vogliono più fare e che prendono sempre di meno l'autobus.

 

In Italia, dove i "disservizi" sono cronici, abbiamo "i servizi", non "igienici" ma "segreti". L’Italiano ama quest’espressione asciutta, icastica, che fa tanto James Bond con la ventiquattr’ore e con licenza di uccidere, ma solo dopo aver trascorso una notte favolosa con una giovane incantevole dal sorriso enigmatico.

 

A qualcuno potrà dar fastidio il mio cinismo. Dopo tutto, dileggiare le forze dell’ordine è fin troppo facile. Farne a meno sarebbe difficile. La verità è che i miei commenti rivelano semplicemente amarezza, una profonda amarezza. Io ho creduto, un tempo, a tutti questi paroloni, e nonostante tutto vorrei ancora crederci, anche perché vivo in un mondo nordico dove tutto sembra rattrappito da un efficientismo che non è sempre molto efficiente. La verità è che mi sono reso conto che questo spirito immaginifico italiano, questo gusto per la parola e la frase risonante sono in gran parte espressione di una retorica fasulla, emanante da spiriti furbastri e vanesi, che usano le parole come si usa un costume. Abbiamo avuto come risultato che gli "onorevoli" per antonomasia si sono rivelati in gran parte dei ladroni. Le celebrazioni dei "sacri valori della Resistenza" e del "senso dello Stato" hanno cementato per decenni la solidarietà, anzi lo spirito di complicità, di una classe politica intenta all’abbuffata, alle lottizzazioni, e alle polemiche. E i giudici di "mani pulite", pieni di sé, vanesi e fatui, per molto tempo non hanno fatto che dare conferenze stampa. Si sono parlati incessantemente addosso, e hanno usato il proprio potere per regolare i propri conti.

 

Le varie forze di polizia, da parte loro  –  pennacchi, corazzieri, caroselli equestri, parate e frasi ad effetto a parte  –  sono nettamente incapaci di difendere il territorio nazionale da malavitosi locali e stranieri, questi ultimi sempre più numerosi.

 

L’Italia è diventata dannunziano-pasoliniana. Forse sta qui la spiegazione delle cose che succedono in Italia.

 

dal Canada: Claudio Antonelli

 

Inviato da Freddy il 2/9/2013 6:02:15 (415 letture) :: Pagina stampabile

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