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N/A
Arredo Urbano25/7/2008 7:11:47
Prato Inglese

N/A
Arredo Urbano23/7/2008 21:45:26
Inaugurazione di un nuovo giardino nel traffico urbano.

Abbiamo trasformato un “non luogo” in uno spazio nuovo che genera senso

di natura e di bello nella città.

N/A
Arredo Urbano19/4/2008 20:56:15
Sciatteria e dintorni

Non solo sciatteria 

Della sciatteria e della mancanza di professionalità con cui vengono realizzate le nostre opere pubbliche abbiamo già parlato in abbondanza. Ma è davvero tutto qui il problema? L’aspetto trasandato e polveroso (o fangoso, a seconda della stagione) dei nostri quartieri e della nostra città è davvero tutto imputabile a questa sorta di peccato originale? Tutto il degrado e la sozzeria che inquina la nostra esistenza dipende anche da altri fattori: vediamone alcuni.

Manutenzione, questa sconosciuta

Passeggiando lungo le strade o nei parchi di una qualsiasi città di un qualsiasi Paese civile è normale vedere fervere un’attività a noi sconosciuta che si chiama manutenzione. Si tratta di un’opera continua e interminabile che contrasta la normale usura delle cose, che si oppone alle ingiurie del tempo, che ripristina lo stato dei luoghi ogni qualvolta questi sono alterati da un qualsivoglia agente esterno, animato o inanimato. Nei posti civili la manutenzione è costantemente “in corso d’opera”: chi scartavetra una panchina e chi la vernicia,  chi sostituisce una mattonella rotta, chi ripara un rubinetto gocciolante, chi sostituisce un albero secco, chi lava i vetri della pensilina della fermata del bus, chi sostituisce una lampadina fulminata, chi ripara una buca, chi taglia la siepe, chi tosa il prato, chi mette a dimora le stagionali etc, etc. etc.

Un’opera senza sosta, dicevo, tenace,  ostinata, caparbia quasi, che mantiene le strade e i marciapiedi in perfetto ordine, i parchi attraenti e fruibili, i prati curati, le aiole fiorite,  insomma… mantiene la città vivibile.

E da noi? Nella nostra povera Italia in piena decadenza materiale? Nella nostra Latina regno del degrado? Esiste da noi la manutenzione? La risposta è scontata e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: da noi si fa (male) qualcosa, la si inaugura in pompa magna e poi la si abbandona a se stessa. Si piantano 10 alberi e li si abbandona. Nessuno che li annaffi, nessuno che se ne curi. Quando un albero non attecchisce e muore, oppure viene abbattuto dal vento, oppure si ammala, nei posti civili viene immediatamente rimpiazzato con un suo simile; da noi invece la sua buca rimarrà vuota per anni, per decenni, per sempre! La potatura? Che cos’è? Una parolaccia forse? Fatevi un giro per Latina: quanti alberi con le loro fronde mai potate impediscono il transito dei pedoni! Quanti alberi mancano all’appello? Quante buche vuote ci sono? E a nessuno gliene frega niente! Tutti i nostri pessimi dipendenti impegnati all’inverosimile a risolvere chissà quali rompicapi,  ma nessuno che possa impugnate una forbice o una vanga o un martello o una pinza e vada a fare un po’ di manutenzione. E non parliamo  neanche dello stato vergognoso delle nostre strade, vere mulattiere come è impossibile trovarne nel cosiddetto occidente… dei nostri marciapiedi sconnessi, unici e irripetibili esempi di sciatteria in Europa, e di tanto altro ancora!

Abbiamo una percentuale di cittadini sul libro paga dalla pubblica amministrazione da far invidia  al regime di Fidel Castro, eppure ci mancano sempre le risorse umane: non c’è mai un giardiniere che possa tagliare l’erba o potare un albero, non c’è mai un operaio che possa riparare una panchina o una fontanella, non c’è mai un impiegato, o un geometra, o un ingegnere che possa fare qualcosa! Mai! Siamo sempre a corto di personale, tanto che dobbiamo costantemente avvalerci di consulenze esterne! Ma come? La nostra PA ha sul suo (sul nostro) libro paga fior di architetti, ingegneri, medici, avvocati (tutti professionisti di prim’ordine, ovviamente, altrimenti come avrebbero potuto vincere il concorso pubblico?) e quando c’è da fare qualcosa dobbiamo ricorrere alle costosissime consulenze esterne!? La nostra PA ha un vero esercito di muratori, imbianchini, idraulici, elettricisti, falegnami, fabbri, calzolai, barbieri, sarti e chi più ne ha più ne metta, e dobbiamo regolarmente dare in appalto persino l’estrazione di un chiodo da un’asse! Un vero mistero! Io non ci dormo la notte!

  Custodia e controlli? Inesistenti!  

Che gli agenti atmosferici, inesorabili, corrodano e sgretolino l’opera dell’uomo è normale. Che l’erba cresca oltremodo  non è un dispetto della natura, che i fiori stagionali muoiano fa parte dell’ordine naturale delle cose. Da millenni l’uomo contrasta tutto ciò con la manutenzione  (salvo qualche sfortunato popolo in decadenza che, spocchiosamente, ritiene di essere più furbo degli altri e di non aver bisogno di fare manutenzione, ma questo è un triste discorso che abbiamo fatto varie volte). 

“Normal wear and tear” la chiamano gli anglosassoni; normale usura! Meno normale (e meno comprensibile) è l’usura provocata appositamente dagli imbecilli che non hanno nulla di meglio da fare. Assolutamente anormale è l’opera di chi volutamente e scientemente si adopera per demolire le opere pubbliche, per spaccare quello che hanno fatto gli altri, chi passa il suo tempo a sporcare, oltraggiare, deturpare, degradare, corrodere e svilire tutto quello che li circonda. Non è mia intenzione ricercare le cause  sociologiche di questi comportamenti deviati e balordi, né mi sognerei di cercare giustificazioni o alibi. Gli idioti che vandalizzano debbono essere arrestati e condannati a risarcire la comunità del danno che hanno arrecato.

Ma se è incomprensibile l’operato di un vandalo, ancor meno comprensibile è l’omissione di chi ha in custodia la cosa pubblica e non la custodisce, di chi è pagato per controllare e non controlla, di chi, guardiano della legalità, ha sempre “altro da fare” e lascia trionfare l’illegalità.

 

Siamo il terzo Paese al mondo per numero di agenti rapportato al numero degli abitanti, e non abbiamo mai il personale per fare uno straccio di controllo. Tutti mega-impegnati a fare non-si-sa-che ma nessuno che si prenda la briga aprire gli occhi e di vedere il torrente ribollente di illegalità che rischia di trascinarci (e di trascinarli) via. Tutti mega-impegnati a fare non-si-sa-che e intanto la gente passa col rosso, guida a cavallo di due corsie, taglia la strada, non si ferma allo stop, parcheggia dove capita, non raccoglie la cacca del cane, butta la spazzatura dal finestrino, scaraventa il vecchio frigo dentro il canale etc. etc. etc.. 

Prendete il nostro comandante dei Vigili Urbani ad esempio, secondo lui a Latina il vandalismo non esiste. E siccome non esiste, evita persino di menzionarlo! Mi sono letto le sue relazioni annuali degli ultimo quattro o cinque anni (quelle che fa in occasione della festa di San Sebastiano). Bene, non ha mai pronunciato la parola “vandali” oppure “vandalismo”. Ora è chiaro che se per lui il problema non esiste, se lui non “vede” le vere e proprie devastazioni commesse dai vandali, se lui non “vede” il degrado e l’illegalità che il fenomeno vandalismo comporta, è chiaro che non “sprecherà” le sue “scarse” risorse (ricordate, ci sono BEN due paesi al mondo hanno più poliziotti di noi!!!) per un problema che non esiste.

Latina sta letteralmente sprofondando nell’illegalità… e c’è gente che non se ne accorge. Beati loro!!

Salvatore

N/A
Arredo Urbano22/3/2008 15:56:15
Dalle stelle alle stalle!

Navigando a vanvera su internet mi sono imbattuto su un articolo di cui riporto di seguito la parte iniziale, corredata da una mia frettolosa traduzione.

Mi ha colpito l’abisso culturale, la voragine incolmabile di ignoranza e sciatteria che separa i nostri addetti al verde pubblico dai loro colleghi del mondo civile.

Leggendo vi accorgerete che mentre i nostri sono dediti a pratiche botaniche che fanno inorridire, mentre col decespugliatore scorticano vivi i tronchi degli alberi, mentre tagliano il fieno, mentre tritano i rifiuti, mentre allevano rovi e sterpaglie,  mentre spandono diserbante con liberalità lungo le nostre strade, mentre fanno (senza il minimo senso di vergogna) tutto questo, negli altri Paesi c’è chi si preoccupa dell’effetto del sale sulle piante ornamentali sui cigli stradali. Colpisce il fatto che gli autori dell’articolo sono di chiara origine italiana. Io del resto l’ho sempre sostenuto: gli italiani sono capaci di eccellere in tutti i campi, basta inserirli nella giusta organizzazione estera.

   
EFFECT OF SALTS ON ORNAMENTAL GROUND COVERS FOR GREEN URBAN AREAS

GLI EFFETTI DEI SALI SULLE COPERTURE ORNAMENTALI DELLE AREE VERDI URBANE

Authors: M. Devecchi, D. Remotti

Autori: M. Devecchi, D. Remotti

  
De-icing salts represent a serious problem in all cold countries, since they damage the plants along the streets in ‘guardrail’ flower-beds, inducing the presence of dry leaves, necroses, malformations and anomalies, so as to be diagnosed as an attack of pathogens. In most cases the first visible effect of a high salt content in the ground are necrotic areas on the leaves. In these areas there is the accumulation of salts which undoubtedly causes partial or total destruction of chlorophp"326" valign="top" style="border-right: windowtext 1pt solid; padding-right: 5.4pt; border-top: #ece9d8; padding-left: 5.4pt; padding-bottom: 0cm; border-left: #ece9d8; width: 244.45pt; padding-top: 0cm; border-bottom: windowtext 1pt solid; background-color: transparent">

I sali dello sghiacciamento rappresentano un serio problema in tutti i paesi freddi, dato che danneggiano le piante lungo le strade nelle fioriere da “guardrail”, causando la presenza di foglie secche, necrosi, malformazioni ed anomalie, così da poter essere diagnosticato come un attacco di patogeni.

In molti casi il primo effetto visibile dell’alta concentrazione salina nel suolo sono delle aree di necrosi nelle foglie. In queste aree c’è un accumulo di sali che, indubbiamente, causa la distruzione totale o parziale della clorofilla e quindi la necrosi. La velocità e l’estensione della necrosi dipende soprattutto dalle proprietà biologiche del sale e dal tipo di sale presente nel terreno. Per valutare il danneggiamento del cespuglio Cotoneaster Salicifolius largamente usato [nel verde pubblico lungo le strade], le piante sono state trattate usando tre tipi di Sali (Cloruro di sodio [NaCl2], clorato di calcio [CaCl2]  e solfato di sodio [Na2SO2]) a due diverse concentrazioni (0,25 N e 0,125 N). I danni maggiori sono stati causati dall’assorbimento radicale di soluzioni saline contenenti ioni di cloro. I sintomi tipici erano aree di necrosi  nelle foglie. Per valutare gli effetti degli assorbimenti radicali di soluzioni di NaCl, è stato fatto una vagliatura con sei specie sempreverdi:  Viburnum tinus, V. davidii, Elaeagnus pungens, Berberis candidula, Pyracantha coccinea e Ligustrum ovalifolium. Gli effetti sulle foglie – ingiallimento e necrosi - connessi con l’assorbimento di soluzioni di NaCl  con concentrazione 0,25N, è stata molto evidente nel caso della   Viburnum davidii, Berberis candidula e Pyracantha coccinea. Invece Elaeagnus pungens e Ligustrum ovalifolium mostrarono limitati danni.

N/A
Arredo Urbano28/1/2008 16:36:41
Inaugurato nuovo parco giochi in Via Villafranca

Nei giorni scorsi il valente sindaco Zaccheo ed il suo assessore all'arredo urbano hanno inagurato l'ennesimo parco giochi a via Villafranca, angolo via Tanaro nei pressi del palazzetto dello sport e delle nuove palestre e piscina.

Quanti ne avranno inaugurati dal 2002? 46? E quanti sono ancora in buone condizioni e quanti no, visto che dopo l'inaugurazione l'amministrazione non se ne è più curata, lasciandoli andare in malora, con i vandali che hanno devastato tutto?

Perchè non fare un bel reportage con le foto della situazione attuale e con un voto al grado di manutenzione di questi spazi verdi?

Riguardo al parco Locatelli ed al parco giochi di Via Sante Palumbo (quella piazza sotto i palazzoni Ater che si vedono alle spalle della caserma dei Vigili del Fuoco), devo dire che negli ultimi mesi la manutenzione è migliorata..

Questo perchè era stato affidato l'appalto di manutenzione del Parco Locatelli, Piazza Moro, Piazza Berlinguer, Parco del Pantanaccio, e di Via Sante Palumbo ad una cooperativa sociale, "La Tartaruga" per circa 100 mila euro.

Il problema è che siccome l'appalto era sperimentale, non si sà se verrà rinnovato, e dunque c'è il forte presintimento che queste aree, relativamente nuove, torneranno nel degrado più profondo...

ARKAN

N/A
Arredo Urbano16/11/2007 19:11:00

Chi in questi giorni arriva nei nostri quartieri dal sottopasso del Q5 e sa tenere lo sguargo dritto, resistendo alla tentazione di guardarsi troppo intorno o di soffermarsi indagare su alcune inquietanti sciatterie appena poste in opera, potrebbe avere la sensazione momentanea di essere capitato in una città normale.

Ovviamente sto parlando della recente sistemazione del verde intorno al sottopasso e del completamento della rotonda che si trova all'uscita del sottopasso stesso.

Già provenendo dal Morbella si nota che nell'aiola spartitraffico da sempre abbandonata e invasa dalle erbacce sono stati piantiti alcuni alberi di alto fusto ed è stato seminato il prato.

Proseguendo verso il sottopasso, si possono notare vaste aree verdi con alcuni alberi d'alto fusto appena messi a dimora. Ecco a sinistra del sottopasso...

...e a destra.

Anche dall'altro lato, cioè guardando dal Q5, la situazione è simile: Alberi d'alto fusto e prato verde. Ecco a sinistra del sottopasso...

...e a destra.

E infine, ecco la rotonda, con relativo giardino zen e scultura:

Bene, cari amici, godiamoci l'illusione di vivere in un a città normale e resistiamo, per una volta, alla tentazione di guardare meglio o di chiederci quanto durerà.

Salvatore

 

N/A
Arredo Urbano7/11/2007 23:19:06
Inaugurazione aree verdi

Nuove aree di verde urbano, viali, rotonda con giardino zen e scultura

donata alla città da Emilia Isabella.

Inaugurazione 10 Novembre ore 12.00

presso il sottopasso della via Mediana dopo il centro Morbella.

Maurizio Guercio

Assessore Qualità Urbana 

N/A
Arredo Urbano17/9/2007 7:38:33
Lavori semaforo via del lido - via Scarlatti

Immagino che abbiate visto anche voi che stanno facendo i lavori di ampliamento della pista ciclabile lungo via del Lido. Tra questi vi è anche la risistemazione del semaforo tra via del Lido e via Scarlatti. Ebbene, così come oramai sistemato, il restringimento creato lungo via del Lido, all'altezza del semaforo, di fatto cancella la seconda corsia al semaforo.

Per intenderci, quella corsia di destra che, sebbene illegalmente ma senza danno ferile, spesso (lo ammetto anch'io) eravamo abituati a passare anche con il semaforo rosso - solo per svoltare a destra. Mi è capitato per un paio di giorni di transitare per tale semaforo in orario scolastico (ingresso e uscita) ed ho potuto notare che la coda che ora si forma (soprattutto all'uscita scuole) raggiunge ed oltrepassa il semaforo principale di via del lido (quello sotto il ponte), provocando pertanto notevoli disagi ai già frettolosi automobilisti ed affamati figli.

Mi chiedo se il vantaggio di far cominciare la pista ciclabile dal ponte di Via del Lido ci faccia sopportare il disagio provocato dagli abitanti dei nostri quartieri che accedono a via del lido praticamente tutti (o quasi se non si considera il sottopasso di via PL da Palestrina). Se tale non è, direi che forse è il caso di far rivedere i piani urbani e chiedere di fermare i lavori e ripristinare la precedente circolazione. D'altronde, qual è il numero di ciclisti che si aggiungono - con corsia preferenziale - tra i due semafori? Qual è il bacino d'utenza in quel piccolo tratto?

 
Un saluto Pippo

N/A
Arredo Urbano23/5/2007 23:10:52
Euvvivua! Le elezioni

Da Vincenzo Mottola: 

Con riferimento alla nuova arteria realizzata sull’ex Via Lunga che porta al centro Lestrella una strada che:·       doveva essere ad un sol senso di marcia (in entrata dalla rotonda di Via Paganini verso il largo Montemezzi) perché non idonea alla doppia circolazione, invece adesso è a doppio senso;·       la segnaletica orizzontale predisposta, non tiene conto di nessun attraversamento pedonale (ci sono bambini che attraversano tale arteria per raggiungere la scuola Don Milani);·       discese per portatori di handicap = 0, se non dopo aver percorso l’intero marciapiede;·       all’imbocco di detta arteria doveva essere posto un dosso per evitare l’accesso spericolato di alcuni automobilisti,  e invece niente di fatto;·       dovevano essere recisi degli alberi lungo il tratto indicato (alberi morti, naturalmente) che in parte invadono il nuovo marciapiede realizzato, invece è stato un solo pino del tutto estraneo all’arteria e al marciapiede;

 

 ·       infine, sono stati messi i segnali verticali stradali, ma il famoso cartello della denominazione della strada (prolungamento di largo Montemezzi), non è stato ancora collocato.Ora mi chiedo, è vero che l’arteria è vitale per il centro Lestrella, per i suoi commercianti e abitanti, ma è pur vero che fare le cose alla “cianfra cionfra”, non portano sicuramente al fine desiderato. Immaginate uno scapestrato e ubriaco che imbocca tale arteria a velocità sostenuta (ogni sera ne siamo testimoni), immaginate un povero pedone che attraversa la stessa e… nell’immaginazione ritorniamo indietro di 10 anni.Altra considerazione da fare è che a seguito di un muretto eretto dal costruttore Bianconi, tale arteria ha subito uno spostamento a ridosso del fabbricato al civico 15 di Via Montemezzi, non è stato fatto un allargamento del marciapiede a servizio dell’entrata pedonale (cm 60 x 250), per non dire di un piccolo pezzo d’asfalto a ridosso del passo carrabile di proprietà comunale completamente ignorato, anche se più volte richiesto in sede di esecuzione dei lavori, in risposta più volte promesso a parole, ma a tutt’oggi  non realizzati.

 

Come pure il marciapiede di prolungamento del palazzo Eurospin poteva essere congiunto ad esso.

Comunque tale opera bene o male è stata realizzata, in parte si, ma è stata realizzata. L’intera opera di riqualificazione dell'area ex Via Lunga che doveva proseguire sino al piazzale di Largo Tartini da un lato e dall'altro, sino al parco giochi di via Paganini, con delibera n° 318/2006 è stata finanziata solo il primo lotto riguardante, la sola apertura della strada, il resto per mancanza di soldi è stato per così dire “bloccato”.Ora mi chiedo, come mai in tutta Latina ci sono in giro una miriade di cantieri aperti per sistemazione di marciapiedi, di rotonde, riqualificazione d’aree adibite a verde con tanto d’inaugurazione (vedi in via Le Courbosier) e quant’altro, spuntati così all’improvviso da circa un mese a questa parte?Adesso i soldi ci sono?Non mi dite che questi lavori sono già da tempo deliberati, non ci posso credere, sono stati deliberati tutti insieme? Intanto qualcuno si sta attribuendo il merito di tali opere andando in giro e vantandosene.E... quelle non fatte? Quelle incomplete? Che fine faranno? Quando si faranno, se si realizzeranno? Dobbiamo aspettare le prossime elezioni? Dobbiamo augurarci che queste avvengano ogni anno?La maggior parte della gente di Latina ha capito abbondantemente che il tutto è grazie alle elezioni, penso proprio che dovremmo aspettare le prossime elezioni per veder realizzate le opere incompiute e altre in cantiere, dobbiamo auguraci che queste avvengano ogni anno, e allora che dire: “Euvvivua! Le elezioni”, un grande baraccone di ipocrisia.Cari amministratori, comunque vada sarà un successo, un successo per voi vergognoso.Una citazione del grande Eduardo “Adda passà ‘a nuttata”.Un cordiale saluto




Vincenzo Mottola


 

N/A
Arredo Urbano6/5/2007 11:14:31
Ma quanto ci vuole ?

Invio quattro foto relative ai lavori di sistemazione della rotonda in Q5. Come indicato dall’etichetta delle foto, i lavori sono cominciati in pompa magna il giorno 16.4.07 , quando una nutrita squadra ha provveduto a recintare la rotonda. Il giorno successivo (17.4) hanno steso il pannello pubblicitario ed issato anche quello relativo al “cantiere” ……… Da quel giorno …. tutto è rimasto come prima.
Che vergogna !
Saluti
Carlo A. Cosimini

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