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Enrico
Inviato il: 22/11/2007 16:30
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it
renatosd ha scritto:

Devo iniziare a preoccuparmi????    

renato

Macché, secondo me lo fa solo per far finta di essere importante

Enrico 




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Cento volte al giorno mi capita di pensare che la mia vita, quella interiore e quella pubblica, dipende dal lavoro di altre persone, vive e scomparse e mi dico che devo impegnarmi a restituire quanto ho ricevuto e ancora ricevo.
Albert Einstein

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Freddy
Inviato il: 22/11/2007 23:49
Direttore
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Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Ma che spiritosi !!

a parte gli scherzi, credo che le legittime osservazioni di Renato meritino una adeguata replica, se non altro perchè vorrei sgombrare il campo da facili equazioni (cosa che peraltro ho già tentato più volte di fare ma evidentemente senza successo).

Caro Renato, io credo che ogni posizione sia legittima e non meriti necessariamente l'etichetta che giustamente si può invece affidare ai furbetti dell'ultima ora, quelli più avvezzi al populismo, qualunquismo, cerchiobottismo, come tu lo hai definito.

C'è chi non sceglie o perlomeno non lo fa in maniera totale, semplicemente perchè non si ritrova (almeno totalmente) in nessuno degli attuali schieramenti, o se preferisci, si ritrova per alcuni versi, da una parte e per altri dall'altra.

Un esempio concreto ?...te lo faccio subito:

Io per natura, sono un meritiocratico, credo cioè che la leva che muove ogni cosa siano gli obiettivi, si fa qualcosa in più o semplicemente si fa bene il proprio dovere, solo se dietro c'è un obiettivo da raggiungere. Un dipendente statale il cui salario (o il proprio ruolo) non sia legato al buon andamento dell'ufficio in cui lavora, non sarà mai (tranne rare eccezioni) stimolato a far bene. In altre parole, non amo l'appiattimento sociale e culturale, storicamente legato ad esempio ad alcuni "effetti collaterali" dei movimenti studenteschi del 68 (e dintorni) .............il famoso  18 politico, dove almeno  la promozione era comunque assicurata.

Sono tra coloro i quali si svegliano la mattina e pensano prima ai doveri e poi a diritti. (c'ho sto difetto !!). Si dirà che queste  cose appartengono ormai al passato della sinistra italiana e che oggi un uomo della sinistra moderna (magari uno del PD) non la pensa più così, eppure ho come l'impressione che certi condizionamenti (o retaggi) culturali, (almeno in Italia) siano entrati a far parte del DNA del "leftman", e difficilmente potranno essere totalmente sradicati. In tal senso quindi (ma potrei farti molti altri esempi) Ferdinando Cedrone, fa molta fatica a sentirsi rappresentato da un Dalema o un Bertinotti.

Al tempo stesso. non mi sento certamente un conservatore, vorrei che lo stato, la società evolvesse sempre più verso forme di rispetto per ogni categoria sociale, ponesse molta più attenzione agli emarginati, ai più deboli e tendesse a stimolare la crescita culturale piuttosto che a derimerla. Il rispetto per l'ambiente per la natura, l'abbandono degli sprechi e dei lussi sfrenati, quando ci sono bambini nel mondo che muoino ancora di sete (e ho detto di sete non di fame !), dovrebbe essere sempre e comunque il primo obiettivo.

Tale condizione non mi avvicina certamente ne a Fini ne a Berlusconi............

eppure anch'io in passsato ho vissuto periodi della mia vita nei quali avevo più convinzioni di oggi, mi sentivo cioè più schierato e vedevo il mondo con una lente di un certo colore. Lo ammetto era tutto più semplice, ogni atto politico era facilmente comprensibile e se anche non lo fosse stato, dipendeva da me che non capivo ! Poi come spesso capita anche in medicina, più studi, più fai esperienza e meno sei sicuro di quello che pensi e di quello che dici.

Allora ?......e allora semplicemente resti a guardare e ad osservare per cercare di capire di più, ma lo fai senza l'uso di lenti di nessun colore e questo credimi cato Renato, ti fa vedere tante sfumature che diversamente, attravrso un lente colorata, non solo spariscono ma condizionano le tue scelte.

Il risultato di questa mia attuale posizione è l'esatto opposto del qualunquismo (cioè del va bene uno qualunque tanto so tutti uguali) , piutosto lo definirei "l'obiettivismo".......che ti fa scegliere di volta in volta senza pregiudizi, preclusioni mentali, e soprattutto senza condizionamente ideologici che per quanto tu non te ne voglia convincere, restano molto presenti solo in Italia ed in pochi altri paesi al mondo.

Adesso....sono io che ho "paura" della tua risposta !!!

con stima, freddy



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Salvatore
Inviato il: 23/11/2007 6:17
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Da: Q4
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Caro Freddy,

a quello che hai detto tu, io aggiungerei un altro aspetto, tutto italiano, del "problema". Questa divisione tra destra e sinistra in Italia assume dei connotati "epici" Si respira ancora un'aria da guerra civile in cui tutto il bene sta da una parte e tutto il male sta dall'altra e, purtroppo, il bipolarismo ha accentuato questo clima di scontro. e siccome siamo in guerra e bisogna "difendere ad oltranza la posizione, allora ecco che si è disposti a turarsi il naso e ad accettare tutto il "pacchetto ideologico" con annessi slogan. Siccome dall'altra parte ci sono dei biechi nemici che vorrebbero soggiocarci, ecco che allora siamo pronti a sostenere la posizione del nostro schieramento, anche quando qualcuno ci infila dentro delle emerite "porcate".  Io non dico che bisognerebbe convergere tutti al centro, per carità! Sarebbe un appiattimento peggiore di quello prodotto dal '68 & Co. E' giusto... è sacrosanto, che ci siano diverse "visioni" del mondo e della società, ma il voler guardare (o, peggio, il dover guardare) tutto attraverso "la lente colorata" non fa vedere le sfumature e sopratutto non fa vedere le cose buone che ci sono oltre lo steccato.

Faccio un esempio personale e poi chiudo: dicevo che io ho una visione "di destra" della società. Ma come non condividere le preoccupazioni per l'ambiente che stiamo distruggendo che sono il "cavallo di battaglia" della sinistra!? C'è invece un noto giornalista del "il giornale" di cui condivido molte analisi politiche e altro, ma che ogni volta che parla di ambiente indossa i suoi "occhiali ideologici" spessi come fondi di bottiglia e cataloga tutto il problema ambientale come un gigantesco complotto ordito da Pecoraro Scanio & Co per screditare Berlusconi e Bush. Ora a me non piace Pecoraro Scanio (anzi se la sensibilità verso l'ambiente in Italia è così marginale penso sia anche colpa dei nostri "pessimi" Verdi, ma questo è un altro discorso) né condivido le tesi catastrofiste estreme, ma sono sinceramente preoccupato per i guasti che stiamo producendo alla nostra terra. E' il mio qualunquismo o cerchiobottismo?

Salvatore  




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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renatosd
Inviato il: 23/11/2007 8:23
Registrato: 7/2/2006
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Caro Freddy

ti rassicuro subito .... le mie osservazioni non erano in alcun modo riferite a te ed anzi, non solo la tua posizione mi era già chiara, ma la trovo evidentemente in buona parte  condivisibile, come pure quanto dice Salvatore, che so essere persona intellettualmente onesta, quantunque ci dividano visioni del mondo non certo marginali.

La mia critica era verso la tendenza generale a voler radicalizzare a tutti i costi delle posizioni al solo scopo di emarginarle in un ghetto. E' ovvio e non potrebbe essere altrimenti che oggi "2007" la sinistra e la destra non debbano essere più vissute come uno scontro senza fine e senza ragioni, è ovvio che essendo radicalmente (in questo caso il termine è più lecito) mutate le condizioni socio-politiche alcune storture del passato vanno viste e rivisitate con altre lenti .... è ovvio che non si può più propugnare il moto spazzante del '68 come è altrettanto banale voler minimizzare e bollare come nefasto un movimento, che pur con tante storture ideologiche e pratiche, ha comunque rappresentato un momento storico di cambiamento i cui effetti volente o nolente ora fanno parte del nostro DNA. Anche la Rivoluzione Francese ha avuto enormi effetti collaterali ma non avrebbe senso negare che ha segnato un passaggio epocale verso una nuova coscienza democratica.

Quello che volevo dire è semplicemente che c'è una convergenza di poteri forti che hanno un enorme convenienza ad emarginare le differenze bollandole con aggettivi "radicale, estrema, alternativa ecc" facendo assimilare facili equazioni: sinistra/destra= radicalità= irragionevolezza= anacronismo= incapacità di governo ma ciò non solo è falso, ma è una presa di posizione strumentale allo screditamento di posizioni diverse. In questo scenario è altrettanto chiaro che il vero scontro politico, il vero campo di battaglia è al centro, e non è un caso che a parte l'iniziativva privata e personalistica di Rossi e Turigliatto, le instabilità del governo attuale sono nell'ala più centrista, come è vero che nel precedente governo le missilate a Berlusca non sono giunte nè dalla Lega (radicale e populista) nè da AN ma dal calmo e moderato Centro neo-democristiano.

Tu dici "Il rispetto per l'ambiente per la natura, l'abbandono degli sprechi e dei lussi sfrenati, quando ci sono bambini nel mondo che muoino ancora di sete (e ho detto di sete non di fame !), dovrebbe essere sempre e comunque il primo obiettivo" ok siamo tutti daccordo ma poi ... il raggiungimento di un obiettivo per quanto condiviso presuppone una strategia, una modalità un percorso per fare x nel tempo y attraverso le fasi w e k.

Quando manca la strategia e si enunciano solo gli obiettivi si entra in quella che io definisco la fase populistica e cerchiobottista dove tutto è lecito e tutto può giustificare il non aver fatto nulla non essendovi l'x da fare in tempo y.

Chi è che oggi alzerebbe la mano per dire è giusto che in una casa media occidentale si dissipino centinaia di litri d'acqua meentre ogni ora muoiono esseri umani e viventi (in genere) per assenza d'acqua ... il problema è indicare strategie sostenibili perchè ciò non avvenga; ed allora vedrai che vi è un enorme differenza tra chi sostiene che non è possibile aumentare i consumi oltre l'inverosimile e chi propugna la mano libera dell'impresa multinazionale che si pone come primo punto strategico proprio l'aumento dei consumi.

Tutto ciò per dire che quel che dici è ragionevole se abbiamo chiaro che una visione diversa di sviluppo non solo è nell'ordine delle cose ma impone delle scelte morali, scientifiche, di atteggiamento che partono dal gesto quotidiano e che la condivisione dell'Obiettivo è tanto .... ma è solo l'inizio di un processo ... a me sembra che oggi ci stiamo accontentando di condividere enunciazioni di principio per altro vaghe e generiche ed è a questo che mi oppongo e lo faccio dichiarando una posizione ed una scelta di strategia e su queste vorrei discutere ...  senza tirare ancora in ballo l'Unione Sovietica, il 18 politico, gli attrezzi agricoli ecc 

renato malinconico




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La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

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Stevejo
Inviato il: 23/11/2007 9:17
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Ciao Ragazzi,

a quanto detto da Salvatore e Freddy, che condivido veramente al 100%, vorrei aggiungere (o forse è meglio dire ricalcare) alcune cose.

Personalente non riesco a identificarmi pienamente in nessuno degli schieramenti attuali (dell'attuale panorama politico). Non riesco a dare al mio pensiero politico un'etichetta "di destra" o di "sinistra": Alcune volte condivido quello che dice uno, altre volte quello che dice l'altro.

Anzi, se per un determinato argomento sono generalmente d'accordo con una parte politica, a causa di eventi contingenti, per lo stesso argomento,  mi è capitato di "schierarmi" con l'altra parte politica.

Facendo un esempio, normalmente mi ritengo una persona predisposta ad accogliere gli altri, e quindi sono sempre stato d'accordo con l'attuale sinistra, che non si dovesse mandare via gli extracomunitari per il solo fatto di essere tali (non sono d'accordo, quindi, nel fare di tutta un'erba un fascio), ma anzi che bisognasse dar loro delle vere opportunità di inserimento, sia sociali che lavorative. E ancora, ho sempre pensato che il nostro paese dovesse  e potesse accogliere le persone che fuggono da altri paesi martoriati dalla guerra civile, e senza limiti di numeri. 

Eppure, dopo i recenti fatti di cronaca, mi è capitato anche di dire "ora basta, non è più possibile continuare così": mi è capitato, insomma, di schierarmi, sullo stesso argomento, con l'attuale "destra", di sentire il bisogno di porre un serio limite agli ingressi di extracomunitari.

E sinceramente non penso di essere contraddittorio. O forse è meglio dire che la mia contraddittorietà è "normale". Penso infatti che questo mio comportamento (come dice Freddy) sia dovuto al mio non essere pregiudizialmente schierato, il che può farmi vedere le cose abbastanza obiettivamente, seppur cmq con una certa soggettività dovuta ai miei principi e valori (voglio dire che 2 persone non schierate a priori, possono cmq vedere la stessa cosa da due punti di vista diversi, magari perchè hanno alla base principi e valori diversi e ambedue degni del massimo rispetto).

Il che non significa avere ragione, anzi. Significa, però, poter cambiare opinione, e finire per pensarla fino anche in modo opposto a prima.

E, forse, significa anche potersi rendere conto delle "magagne" che vi sono negli attuali schieramenti politici. 

Ma credo anche che questa apparente contraddittorietà capiti (o sia capitata) anche a persone "schierate". E allora, forse, è insito nell'uomo il poter cambiare opinione, il potersi/doversi adattare agli eventi, senza dover essere sempre schierato da una sola parte e senza dover quindi temere di essere additato come un "volta-bandiera". 

Mi è capitato, poi, di pensare che il mio non riuscire a identificarmi con gli attuali schieramenti fosse dovuto al fatto che siano loro (gli schieramenti) a non rappresentare degnamente i valori a cui dicono di ispirarsi, anteponendovi i soliti giochi di potere e le logiche di partito a cui siamo abituati.

E questo sicuramente lo penso. Ma penso anche che più che non riuscire a identificarmi con gli attuali schieramenti politici, io non riesca a identificarmi sempre e solo con un unico ideale politico.

Ho una mia idea politica, questo si, ma che per alcuni aspetti è di destra, per altri è di sinistra, e per altri ancora può cambiare a seconda degli eventi contingenti.

Ecco quindi, il perchè della mia espressione "non ha più senso parlare di destra o di sinistra, di colori politici". MA forse hai ragione tu, Renato, nel senso che se è così per me non è detto che lo debba essere per tutti. FOrse ho sbagliato nel generalizzare il mio pensiero come quello di tutti.

Insomma, è normale che ognuno di noi abbia una sua ideologia politica. Ma la natura umana è così varia, e vi sono tante sfumature possibili nel pensiero umano (anche nello stesso pensiero), che mi sembra una forzatura, riduttivo, volergli adattare a 2, 3 o 4 etichette diverse. Insomma, io non mi sento di destra o di sinistra, io mi sento Stefano Cassoni e come tale ho una mia idea politica e mi sento libero di schierarmi con una parte o con l'altra. 

E' anche per questo, ad esempio, che sono per la Democrazia Diretta. In questo sistema si è tutti liberi da etichette, da pregiudizi ideologici (o è meglio dire da pregiudizi partitici). Conta la persona, il suo pensiero politico, il suo diritto di essere contraddittori e di poter cambiare opinione (qualcuno diceva che solo gli stupidi non cambiano mai opinione).

Io credo che siano gli attuali schieramenti politici a far sembrare delle normali diversità di vedute dei baratri incolmabili, e ad imporci quindi di schierarci politicamente e di guardare alla parte opposta come al nemico e non come ad un'altro gruppo di persone che può avere esigenze diverse ma sempre degne del massimo rispetto e spesso non così lontane dalle nostre.

Sono anche convinto che se fossero i cittadini stessi a confrontarsi direttamente sulle modalità con cui raggiungere un certo obiettivo, credo che nel 90% dei casi sia arriverebbe ad una soluzione condivisa da tutti, a prescindere da qualsiasi ideologia politica. 

Un caro saluto,

Stefano 



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Kla
Inviato il: 23/11/2007 9:22
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Le manovre dei leader politici sembra non vogliano tenere conto che il popolo e’ meno stupido di quanto presuppongono o vorrebbero che fosse, popolo che prima o poi presenta il conto. 

Manca la vera politica e le forti contrapposizioni che sono pilotate da questi politicanti attraverso i media assumono sempre piu’ i connotati da tifoseria da bar dello sport, per chi li vuol seguire naturalmente. 

Questo modo di procedere puo’ determinare alla lunga l’effetto di allontanare la gente dalla politica vera. 

Le vecchie contrapposizioni e ideologie (destre autoritarie, comunisti, sessantottini, verdi, 18 sicuro, attrezzi agricoli) non hanno nulla a che fare con quello che sta succedendo in questi giorni che personalmente vedo come una ricerca di riassetto della gestione del potere dove chi si sente di avere piu’ peso elettorale cerca di egemonizzare o annullare i vecchi o nuovi alleati minoritari in ogni coalizione. 

Per tornare all’equilibrio del Portale sono dell’opinione che l’equilibrio di espressione e i forti antagonismi ideologici si possano superare  attraverso la ricerca delle cose da fare, proprio a partire dalle esigenze dei nostri quartieri. Rendere piu’ sicuri i quartieri, fornire servizi (come per esempio poste, poliambulatorio, centro anziani, bibblioteca), manutenere le cose comuni, le aree attrezzate e il verde pubblico, sono tutte cose che possono essere chieste in modo civile senza tirare in ballo la destra, la sinistra o il centro. Servono a tutti. 

salutoni 




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Kla >))°> J

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renatosd
Inviato il: 23/11/2007 9:55
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it
Kla ha scritto:

 l’equilibrio di espressione e i forti antagonismi ideologici si possano superare  attraverso la ricerca delle cose da fare, proprio a partire dalle esigenze dei nostri quartieri. Rendere piu’ sicuri i quartieri, fornire servizi (come per esempio poste, poliambulatorio, centro anziani, bibblioteca), manutenere le cose comuni, le aree attrezzate e il verde pubblico, sono tutte cose che possono essere chieste in modo civile senza tirare in ballo la destra, la sinistra o il centro. Servono a tutti. 

salutoni 

Si ma come dicevo la fase di condivisione di cosa si deve fare è solo il primo, piccolissimo passo ... come farlo è il problema!

ed allora se avanzare per episodi o se mettere mano ad un'idea complessiva di sviluppo della città non può prescindere da una visione globale e da una presa di posizione politica, che non deve essere banalizzata come destra/sinistra ... ma sant'iddio decidere se ci vuole o meno programmazione ed un PRG, decidere la vocazione che deve assumere questa o quell'area, con quali strumenti quali attenzioni, agricole, turistiche, commerciali, industriali , ... stabilire i costi e benefici per arrivare a ciò ... tutto questo e tanto altro una volta usciti dalla (mi si perdoni l'espressione) banalità dell'enunciazione generale presuppone delle scelte politiche che solo una classe politica all'altezza può prendere e se si va in un verso o nell'altro non è affatto indifferente.

E comunque tornando a bomba sui partiti ... questi che oggi vengono percepiti come estranei possono avvicinarsi ai cittadini solo se i cittadini vi si avvicinano e tentano di cambiarli da dentro se no la frattura si acuisce sempre più ... è una resa incondizionata del cittadino che favorisce solo chi vuole tutto ciò.

renato malinconico




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Salvatore
Inviato il: 23/11/2007 10:10
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it

Caro Renato,

L'avanzare per episodi, come lo definisci tu, è indice di improvvisazione e di mancanza di principi ispiratori, (o forse della debolezza o della pigrizia che contraddistingue la moderna società opulenta) e non come connotazione di una o dell'altra parte politica. A mio modesto parere, con rarissime eccezioni, quello che davvero appiattisce e rende simili tutti i partiti odierni e la classe politica nel suo insieme (sempre con qualche rara eccezione) è la pochezza che sanno esprimere, la mancanza di un sogno, di una visione e quindi, di conseguenza, di una strategia per realizzare il sogno. Ecco che quindi si avanza a tentoni, per proclami, per slogan. Ma gli slogan non sono sogni e i proclami non sono strategie.

Salvatore 




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Kla
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Re: L'equilibrio del Portale www.q4q5.it
renatosd ha scritto:

... decidere se ci vuole o meno programmazione ed un PRG, decidere la vocazione che deve assumere questa o quell'area, con quali strumenti quali attenzioni, agricole, turistiche, commerciali, industriali , ... stabilire i costi e benefici per arrivare a ciò ... tutto questo e tanto altro una volta usciti dalla (mi si perdoni l'espressione) banalità dell'enunciazione generale presuppone delle scelte politiche che solo una classe politica all'altezza può prendere e se si va in un verso o nell'altro non è affatto indifferente.

Renato condivido ma sei passato ad un livello superiore alle esigenze di ogni quartiere, quindi potremo andare avanti con l'esercizio assumendo che indubbiamente il tutto debba essere inquadrato in una pianificazione di intenti a livello Nazionale.

Piu' semplicemente non volevo andare oltre il quartiere ma fai bene tu a richiamarmi.

Resta sempre il fatto che come dici tu "solo una classe politica all'altezza puo' fare delle scelte politiche in un verso o nell'altro". Hai detto bene "CLASSE POLITICA ALL'ALTEZZA" in questo momento scusa ma sto osservado cio' che accade per non farmi disorientare e sono sicuro che molti come me stanno facendo la stessa cosa.

 

renatosd ha scritto:

E comunque tornando a bomba sui partiti ... questi che oggi vengono percepiti come estranei possono avvicinarsi ai cittadini solo se i cittadini vi si avvicinano e tentano di cambiarli da dentro se no la frattura si acuisce sempre più ... è una resa incondizionata del cittadino che favorisce solo chi vuole tutto ciò.

renato malinconico

Condivido cerco sempre di avvicinarmi/osservare i partiti e tentare di cambiarli da dentro cercando proprio di fare in modo che non ci sia frattura e sono sempre favorevole al dialogo con le Istituzioni o Partiti specialmente se costruttivo.

salutoni

 




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Kla >))°> J

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renatosd
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I sogni!!!!

si è vero ma se qualcuno oggi si alza reclamando i sogni .... il famoso "I have a dream" .... viene bollato come ideologico nell'accezione più deleteria del termine ... viene imputato di avere occhiali sempre troppo colorati.

La classe politica la determiniamo noi, anzi siamo noi e non intervenendo nei momenti nelle sedi e nei momenti opportuni che facciamo il gioco dei mestieranti!!! Io non sono giunto presto a queste conclusioni e me ne pento amaramente ... la mia appartenenza, il mio decidere di intervenire in prima persona è stato un passaggio sofferto e abbastanza recente della mia esistenza ... prima delle precedenti amministrative del 2002 non avevo mai avuto tessere, anche se a differenza di Veltroni (già oratore ufficiale al funerale di Berlinguer nel 1982) non ho mai rinnegato l'essere vicino all'ex PCI ed in particolare alla politica Berlingueriana ... solo che credevo che lo stare fuori, l'essere libero, fosse meglio e invece è stato un errore non partecipare quando il mio contributo unito a quello di tanti altri poteva determinare scelte diverse ... o almeno con il senno di poi mi piace pensarlo ... e per il futuro non voglio fare lo stesso errore. Ho partecipato ai congressi il mio voto è stato conteteggiato e se pure è stato spesso minoranza  ha contribuito alle scelte se magari altri 100-200 che la pensavano come me invece di stare a casa a borbottare fossero venuti magari qualcosa di diverso si sarebbe anche potuto realizzare, anche nelle elefantiache strutture dei partiti in cui resta comunque il momento decisionale basato sul voto.

per quanto dice Kla vorrei chiarire che secondo me l'errore sta nel pensare e credere che vi siano livelli superiori dei problemi ... se scindiamo i livelli le soluzioni di quartiere si riducono a meste parate per piccole soluzioni tampone.

renato malinconico

 




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