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massimo74
Inviato il: 1/2/2009 16:33
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
stupri, statistiche e politica

Gli eventi drammatici di questi giorni riguardanti orrendi stupri compiuti a danno di donne sole o in compagnia, ha riproposto di attualità un tema scottante come quello dell’immigrazione e in particolar modo dei romeni. L’argomento e senza dubbio complicato e meriterebbe un ragionamento più complesso. Naturale quindi che le opinioni possano essere le più svariate e spero di suscitare una qualche discussione che possa servire a far ragionare ulteriormente anche il sottoscritto.

Proprio per questo cercherò di riferirmi subito a qualche dato statistico.

I fatti sono questi: gli stranieri in Italia sono circa il 5%. La comunità rumena dopo la prematura apertura dell’Europa alla Romania è diventata oggi la più popolosa. Circa 800.000 romeni cioè l’1,3% della popolazione residente in Italia è costituita da romeni.In Italia il 36% dei reati cioè a dire più di uno su tre è commesso da stranieri. Da un semplice dato statistico si può affermare che gli stranieri in Italia trasgrediscono le Leggi circa 7 volte più degli italiani, rapporto che nelle grandi città tende ad aumentare notevolmente.

Veltroni all’epoca Sindaco  disse che  «Su 3.557 arresti fatti dai carabinieri da gennaio ad agosto, 2.689, il 75,5%, hanno riguardato romeni». Credo e spero che questa statistica incredibile non sia del tutto corretta, tuttavia mi pare che in quella città esista almeno un problemino. Per quanto riguarda i reati di stupro la situazione peggiora, se possibile, con i rumeni saldamente al primo posto anche per i reati di rapine in villa di violenza inaudita, aggressioni, sevizie. Inoltre bisognerebbe analizzare con accuratezza il motivo per cui i romeni in Italia violano la legge dieci volte di più che nel loro Paese. 

Questi sono solo dei dati. I dati sono aridi, devono essere analizzati per fornire delle considerazioni pertinenti. Naturale che ognuno legittimamente lo farà secondo il proprio modo di vedere la vita e le cose in genere. 

In ogni caso ciò che trovo veramente svilente e motivo di appiattimento totale della ragione umana quello che spesso si sente dire anche da politici (Livia Turco ad esempio): “anche gli italiani delinquono”. Una verità sacrosanta e inoppugnabile ma che nulla c’entra con il nocciolo della questione.

Ad esempio tutti sanno che il mezzo di trasporto automobile è di gran lunga il più pericoloso rispetto agli altri, tanto è vero che il problema sicurezza stradale è spesso giustamente al centro delle attenzioni di tutti noi.Ma a nessuno sano di mente è venuto e verrebbe mai da dire: “Bè, che ci vuoi fare, anche con gli altri mezzi si può morire”. Il problema sicurezza stradale è invece giustamente riconosciuto come un problema serio che causa un numero di decessi assai maggiore di quelli ferroviari, marini e aerei messi insieme, e come tale si cerca di risolverlo. 

Quindi, se è vero come è vero che per lo stupro, italiani e gli stranieri delinquono con un rapporto uno a dieci, come poter biasimare una ragazza, magari proprio di Guidonia, che incontrando uno straniero si guarda alle spalle più di quanto faccia se incontrasse un italiano? Ciò risulta oggettivamente ripugnante ma pur tuttavia personalmente non la biasimerei, la capirei. 

Naturalmente mi trovo d’accordo con il secondo modo stra-abusato di dire per il quale la situazione in cui si trovano gli stranieri è maggiormente pregiudizievole rispetto agli italiani per condizioni, stile di vita, possibilità.Questo è verissimo. E’ soprattutto su questo che si dovrebbe lavorare. Ma ciò non vuol dire che il problema non esista, rientrando nel qual caso in quell’ appiattimento mentale di cui parlavo prima. 

Credo che la difficoltà ad ammettere determinate situazioni, dipenda sostanzialmente dal nostro recente passato, e dalla pericolosità sempre in agguato di discriminazioni che portano verso le catastrofi che tutti ben conosciamo. Ma a mio avviso, questo timore da non sottovalutare assolutamente per non ricadere nelle atrocità di qualche decennio fa, non ci deve però impedire -come sta accadendo per pià di qualche politico-  di ragionare, di valutare eventuali percorsi e di risolvere problemi.

Massimo de Simone





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