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Vincenzo
Inviato il: 9/3/2007 9:48
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dal sito: www.ecn.org

Emanuele Handel candidato Sindaco
Si presenta alla città ‘Rifondazione fascista’

Latina (20/02/2007) – Secondo gli organizzatori sarà tutto pronto il prossimo 28 aprile per il primo congresso nazionale e assemblea costituente di Rifondazione Fascista, e ovviamente c’è tutta l’intenzione di presentarsi alle prossime elezioni amministrative del Capoluogo. Il suo promotore è Quinto Mariani, politico di lungo corso tra Latina (anzi, Littoria come la chiama lui) e Cisterna. Agli scettici o a coloro che potrebbero gridare al reato la risposta di Mariani è che “il simbolo del partito è stato già depositato l’ottobre scorso al Viminale”. Ma soprattutto Mariani ci tiene a precisare che per quanto riguarda la sua collocazione politica nella Destra lui non ha nulla a che fare con “Alleanza nazionale, o altre formazioni politiche che sono diventate solo un comitato di affari; in giro ci sono tannti gruppi prezzolati”. Per quanto riguarda le amministrative a Latina “abbiamo già il nostro candidato sindaco che è Emanuele Handel”, già presidente del Collegio dei Ragionieri e che più volte in passato ha partecipato a competizioni elettorali. Solo un gruppo di nostalgici fuori dal tempo? “Per niente proprio”, ha risposto Quinto Mariani, “abbiamo già 150 iscritti, e stiamo ricevendo contatti da molte città italiane come Roma e Palermo per far aprire le nostre sedi”. Poi, sempre Mariani ha raccontato di un altro contatto. “Un imprenditore di Piacenza, per caso in zona da noi, ha notato e fotografato un nostro manifesto a Borgo Piave e mi ha contattato. Lui ha una fabbrichetta con 50 operati: ha già prenotato 100 tessere. E noi non riceviamo fondi”, ha concluso Mariani.


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Qualunque viaggio noi intraprendiamo, noi inseguiamo la felicità. Ma la felicità è qui.
Orazio Flacco

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anaclerio
Inviato il: 27/8/2007 21:18
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Ho notato che anche nel parco di Piazzale delle Poste (Piazza dei bonificatori) hanno installato le panchine in legno, pronte a fracidarsi alla prima pioggia, del Dux. Ma dico io, nel cento storico di Littoria, sia in questo, sia al Parco di fronte la chiesa di Santa Maria Goretti, non potevano installare le classiche panchine di travertino uguali a quelle di piazza del Popolo, anzichè quegli orrendi falsi storici?
Quà non si capisce più una mazza... Guercio a piazza della Libertà fa mettere le panche in travertino, ed altrove sempre nel centro storico, quelle del finto Dux. SArebbe bene che tutti i parchi e giardini dentro la circonvallazione venissero dotati delle panche originali in travertino del Ventennio, per dare uniformità. Oggi è un accozzaglia si stili diversi...

ANACLERIO
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Vincenzo
Inviato il: 28/8/2007 8:11
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Che il titolare della ditta produttrice delle panchime abbia come nome di battesimo Benito, non ha nulla a che vedere con il Dux. Tra l'altro trovo le panchine belle e robuste con anima in ghisa e la seditoia in legno massello. E poi se ti riferisci ad eventuali danneggiamenti sappi che i vandali non si fermano nemmeno davanti alle panchine in marmo (vedi foto del parchetto in fondo a Via Cimarosa dove sono presenti anche 3 estintori).

 

saluti

Vincenzo

Allegato: Seditoia in marmo.jpg[/b]


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Orazio Flacco

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Vincenzo
Inviato il: 28/8/2007 18:20
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Allego il particolare della nuove panchine di Ple dei Bonificatori

Allegato: 28082007142.jpg


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Orazio Flacco

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Ego
Inviato il: 28/8/2007 19:44
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Riprendo il discorso un attimo dall'ultimo messaggio di Freddy in cui si parlava della "medicina per curare il malato Democrazia". Già qualcun'altro ha saputo rintracciare il problema nella "cristallizzazione" della classe politica, ovvero nel distacco di una classe ormai rappresentativa solo ed esclusivamente di se stessa dalle esigenze del popolo.

In realtà, a mio parere, questo non è altro che un effetto collaterale di una insana democrazia: in una democrazia sana, infatti, nel giro di una legislatura i cattivi rappresentanti sarebbero stati rimpiazzati da buoni rappresentanti grazie al voto dei cittadini scontenti. Nella nostra democrazia ciò non accade semplicemente perchè i cittadini non hanno più consapevolezza del proprio potere politico, non hanno (come direbbe Sciascia) "coscienza politica".

E questa mancanza di coscienza non porta ad altro che ad un circolo vizioso grazie al quale i cittadini eleggono rappresentanti che promuovono riforme per mantenere i cittadini all'oscuro delle scelte politiche, che in questo modo continueranno sempre a votare cattivi rappresentanti (o meglio sempre gli stessi cattivi rappresentanti). Se ne deduce che l'unica "medicina per curare il malato Democrazia" è la cultura, tramite la quale può fiorire nelle nuove generazioni la coscienza politica.

La difficoltà di questo processo di acculturamento sta proprio, però, nella assenza di riforme o provvedimenti a favore della nascita di questa coscienza politica (causata da, appunto, cattivi rappresentanti). Percui l'unico modo per portare a termine questa vera e propria "guerra politica" (molto più guerra di qualsiasi scontro bellico effettivo) consiste nell'ultilizzare figure carismatiche per i ragazzi che sappiano guidarli sulla retta via: in primis professori, poi genitori (o viceversa) ed infine altri punti di riferimento, che spaziano dalla televisione allo sport.

Questa è la mia medicina ... un pò amara ma sicuramente buona. Dobbiamo accettare che stiamo passando da una democrazia accettata (quella del dopo guerra) ad una democrazia partecipata, ed è durante questo passaggio che ci siamo persi un pò ... dobbiamo solo recuperare il ritardo di un processo necessario e naturale.

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anaclerio
Inviato il: 28/8/2007 21:33
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Vincè, saranno anche belle, ma vedrai che alle prime piogge faranno la fine del legno usato per i ponti dell'Oasi Verdi. Inoltre si vuole usare il travertino per fare le panche? Benissimo! Ma almeno lo si faccia per tutti e dico tutti i giardini presenti all'interno della circonvallazione! Questo spettacolo che abbiamo oggi è indecente, la città è ridotta peggio di arlecchino!
Eppoi ci manca solo che le mettono nel parco Mussolini! Così l'accoppiata è bella che fatta!

ANACLERIO
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massimo74
Inviato il: 28/8/2007 22:15
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Messaggi: 509

Salve,

la discussione aperta da Freddy e proseguita da Ego sulla democrazia (vizi e virtù, problematiche e “medicine”) è per il sottoscritto tra le più interessanti in assoluto.

Permettetemi brevemente una personale riflessione sulle forme di governo.

 

- Ho sempre pensato che la dittatura fosse un po’ come il comunismo (parlo di quello puro, leniniano o staliniano, intendiamoci).

Spiego meglio per non passare per completamente pazzo:

Teoricamente la dittatura potrebbe essere un ottimo sistema di governo, forse il migliore, se non ricadesse nell’ambito della più utopica utopia.

Se ci fosse un uomo sulla terra con doti sovrannaturali tali da non sbagliare mai, potrebbe dare vita ad una forma di governo direi perfetta. Un governo efficientissimo ed estremamente veloce in quanto dipendente da una sola persona.

Ma ciò è una evidente utopia sia perché un uomo così non esiste in natura sia perché seppur dovesse esistere un uomo illuminatissimo ed estremamente buono, difficilmente rimarrebbe integerrimo, influenzato come sarebbe da fattori esterni o peggio ancora accecato dall’enorme potere di cui dispone.

Ecco che è assai facile un repentino ribaltamento verso la tirannia, la forma di governo più scellerata in quanto viene a mancare completamente qualsiasi azione “calmierante” esistente invece nella democrazia.

La democrazia in quanto ad ancore di salvataggio ne offre parecchie non fosse altro che interessa una moltitudine di persone al governo e, in ogni caso, che siamo chiamati alle urne ogni 5 anni (in realtà molto meno considerando una sessantina di governi dal dopoguerra ad oggi). Tutto sta a sfruttarle quando serve.

 

- Entrando nel merito della discussone, sono assolutamente d’accordo con l’ottimo post di Ego, che reputo splendidamente esplicativo, soprattutto quando individua il problema fondamentale della nostra democrazia nella cosiddetta “coscienza politica”. Mi pare non ci sia nulla di più vero!  E mi trovo ancora perfettamente all’unisono con la considerazione che la medicina per curare il malato” sia legata ad un processo di inculturamento della società.

Aggiungerei che sono gli stessi governanti -a volte e non generalizzo- che non solo non favoriscono questo processo per malamministrazione (inserisco un po’ di pubblicità al sito J) ma a volte anche volontariamente, per ovvi vantaggi.

Solo una società “acculturata” può avere le competenze e “sentire” la necessità di eleggere rappresentanti capaci e degni e per svolgere un’azione benefica di controllo e di sprone verso gli stessi governanti eletti.

Ora, proporre “cultura” in sé e per sé ha la sua importanza ma assai più importante è, a mio avviso, stimolare la voglia di “cultura”, cioè far crescere nei cittadini il piacere e il desiderio di sapere e di conoscere, come una vera passione. In pratica mi pare indispensabile stimolare la CURIOSITA’.

Perché la cultura genera cultura. E dopo aver trovato il piacere si può più facilmente proseguire da soli.

Poi sarebbe anche interessante capire le modalità per incitare alla curiosità della conoscenza, ma mi dilungherei più del dovuto.

 

Grazie.

 

Massimo de Simone

________________

Immanuel Kant, Critica della ragion pratica: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo il pensiero vi si ferma su:  il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me.”

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Freddy
Inviato il: 29/8/2007 0:21
Direttore
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Messaggi: 2542

Complimenti a Massimo ed ad Ego (al quale do il Benvenuto su questo portale) per i loro ultimi due Post. Li ringrazio entrambe per avermi citato riprendendo un post scritto molto tempo fa e del quale mi ero un pò dimenticato.

Concordo pienamente con entrambe ed aggiungo le seguenti considerazioni:

sarò il solito ammalato di ottimismo, ma al contrario di quanto può apparire a molti di noi, e andando magari un pò contro corrente, ritengo che il mondo, l'Italia e persino la nostra città stiano migliorando.

Attenzione, non sono impazzito, mi riferisco solamente a questioni di carattere generale, questioni legate all'evoluzione della specie umana e alla Politica con la P maiuscola, quella delle grandi scelte di carattere socio culturale, per le quali di riflesso può essere coinvolta ogni città del mondo.

Se un giorno ci accadesse di svegliarci nel 1400 (quasi 1500 direbbero il compianto Troisi ed il grande Benigni) probabilmente ci renderemmo conto dei reali cambiamenti subiti dalla nostra società e dei cospicui miglioramenti in essere. Può sembrare banale, in realtà spesso capita a noi tutti di non saper apprezzare quello che abbiamo in quanto non possiamo fare il confronto, o meglio lo facciamo unicamente sulle cose che conosciamo bene o che vediamo quotidianamente, meno su ciò che non conosciamo o abbiamo dimenticato.

Per questo motivo ritengo indispensabile fare una importantissima precisazione sul significato del termine Cultura. Come già ho avuto modo di scrivere in un post passato, a mio parere il termine Cultura viene spesso usato impropriamente. Per Cultura generalmente s'intende solo la conoscenza delle scienze Umanistiche, la Storia, la Letteratura, etc, mentre rilegata all'angoletto sembra essere la conoscenza delle materie scientifiche, come La Fisica, la Matematica, la Biologia. Insomma l'incarnazione di un "Colto" appare più legata ad un professore di storia dell'Arte che a Margarita Hack (Astrofisica) e questo, a mio modestissimo parere, è forviante.

Cosa c'entra tutto ciò con la discussione in oggetto ??

Vengo al dunque:

Mai ci libereremo di questo assurdo assioma, mai potremo comprendere perchè l'uomo è un essere egoista, non per propria scelta ma per natura. Se continuiamo a chiederci perchè la nostra Democrazie è malata (e vengo al punto) senza riflettere sulla natura egoistica dell'essere umano, o anzi dell'essere vivente, difficilmente capiremo che la normalità non è rappresentata dal benefattore e dall'altruista che impegna tutta la propria vita a favore del prossimo, bensì dal sig. Rossi che davanti ad un grande piatto di pasta decide di mangiarlo tutto da solo, rischiando magari una indigestione. Insomma la democrazia è una combinazione di comportamenti ragionati per i quali necessita l'elemento ultimo (in ordine di tempo) della scala dell'evoluzione: l'intelligenza !

Noi viviamo ancora in una società nella quale esistono persone che ragionano secondo il motto " mors tua vita mea", o se preferite (più volgarmente) "mena più forte chi mena per primo".

Fintanto che all'interno di una società, cosiddetta democratica, la maggior parte delle persone di cui è formata, appartengono alla categoria di cui sopra, esistono poche possibilità che la stessa non si ammali. L'unica speranza è che l'evoluzione (intendo quella della specie umana) faccia il proprio decorso (forse l'unica vera medicina) e permetta prima o poi a tutti di capire che il piatto di pasta, avrebbe potuto sfamare più persone, le quali magari sarebbero tornate utili in altre occasioni. Attenzione, quindi, non si tratta di bontà o di generosità, ma di Intelligenza, parametro assai poco citato nelle scienze umanistiche o quanto meno non inteso nel senso in cui mi sono pocanzi espresso.

Chiudo quindi con la seguente considerazione:

La Democrazia è un obiettivo a cui tendere ma molto lontano da raggiungere . Questo accade in qualsiasi parte del Mondo ed in particolare nei paesi dove è poco nota la vera natura dell'uomo.

Qui però entriamo anche in un ambito religioso del quale magari riparleremo prossimamente.

Freddy

 

 

 

 

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giucap
Inviato il: 29/8/2007 8:33
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Alle interessanti riflessioni di Ego, Massimo e Freddy provo ad aggiungere il mio punto di vista.

Premetto che, pur essendo giunto con un certo rammarico alla stessa conclusione di Freddy circa la natura umana, quella hobbesiana dell'homo homini lupus, vorrei ricordare che questa è solo una delle tante teorie sull'argomento. Ci sono fior di studiosi e filosofi che la vedono in maniera anche molto differente. Per cui mi terrei buona una certa dose di dubbio e quindi personalmente non posso considerare questa mia attuale propensione come "vera".

Concordo sul fatto che ci sia bisogno di educare alla democrazia. Il processo educativo richiede però due soggetti, entrambi interessati ad esserne parte.

Per quanto riguarda gli educatori, mi sembra difficile che i "beneficiari" della supposta ignoranza si attivino per favorire un processo che ha come obiettivo, più o meno esplicito, quello di metterli da parte. E' l'ormai annoso problema dell'autoreferenzialità, della "casta" chiusa a difesa dei propri privilegi. Del resto anche la storia ci insegna, almeno nei casi di passaggio incruento da regimi totalitari a democratici (penso anche di recente a Grecia, Portogallo, Spagna, ma anche Cile, Argentina e Brasile), che l'educazione alla democrazia è stata osteggiata (anche con metodi cruenti) dalle classi dirigenti uscenti, piuttosto che favorita.

Saranno quindi i cittadini "consapevoli" a doversi far carico di un simile compito, qualunque sia il loro ruolo nella società. Gli insegnanti sensibili si potranno prodigare a prescindere da eventuali circolari ministeriali o inclusioni nei programmi scolastici; i genitori, magari più con i fatti che con i predicozzi ("praticare la democrazia"), dovrebbero fungere da esempio per i giovani. Ma chiunque, nel proprio ambito lavorativo o conviviale, insomma nella propria comunità, potrà fare la sua parte. 

Ammesso di avere a disposizione una sufficiente comunità educante, si pone il problema degli educandi. Prima ho sottolineato maggiormente il ruolo di scuola e genitori perché ritengo che il lavoro maggiore vada fatto sulle nuove generazioni. Ho la pessimistica idea che gli adulti di oggi, almeno in buon numero, siano ormai "persi". E questo perché credo che la "fame" di democrazia, che ci ha spinto nel dopoguerra e che ha causato i cambi di regime citati, si sia sopita.

Oggi si danno per scontate tutta una serie di libertà e conquiste che, al di fuori dei sistemi democratici, sono invece sconosciute. Se le orchidee crescessero come le margherite, nessuno ci farebbe caso. E invece sempre di orchidee si tratta, bisognose di cure e di attenzione. A mio avviso stanno diminuendo e, quando non ne avremo più, le apprezzeremo di nuovo e dovremo di nuovo metterci in moto per "riconquistarle".

Oggi, soprattutto qui da noi (mi chiedo spesso come mai, ma non trovo una risposta), fa premio il comportamento furbetto, il politico viene visto come elargitore di favori e privilegi, la lotta politica si fa più sulla spartizione che sulla condivisione di valori.

E allora il pessimismo si fa largo, perché non credo che la comunità educante sia sufficiente e quindi andiamo ad avvitarci in un circolo vizioso.

Che fare? Magari trovarsi un politico di riferimento e godere dei vantaggi personali che ne potranno derivare? Oppure provare a sbattere il grugno ancora una volta contro una realtà che non ci rappresenta? Oppure infine rimanere ancora alla finestra, aspettando fatalisticamente che passi la nottata?

Ah saperlo, saperlo ...

Giulio

 

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anaclerio
Inviato il: 29/8/2007 13:49
Registrato: 19/6/2007
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Benedetto IDDIO!! Quà la discussione riguarda le nuove panchine Dux, e la loro contrapposizione con quelle in travertino! Non c'entra una beata mazza nè Rifondazione Fascista, nè discorsi su dittatura & democrazia! Benedetto IDDIO quando lo capirete? Se avete da fare commenti sull'argomento bene, altrimenti tacete per sempre!

ANACLERIO
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