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massimo74
Inviato il: 24/5/2007 16:21
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Re: Qualche riflessione

Le vostre opinioni sono molto ben poste come immaginavo e il dibattito interessante.Una premessa doverosa: il mio è un post per di riflessione, quindi sicuramente opinabile come già detto da Giucap.

>>>Giuicap: Massimo, portando alle estreme conseguenze il tuo ragionamento, si potrebbe "assumere" il sindaco, con la sua squadra di governo, mediante concorso pubblico. Alla fin fine, se tecnicamente capace, amministrerebbe senza dubbio bene. Il costo sarebbe magari anche minore, includendo tra i costi anche lo "scempio" della campagna elettorale, che purtroppo assume aspetti anche molto squallidi.

L'elezione, a mio avviso,  è un concorso pubblico. Anzi è IL consorso pubblico. I candidati si propongono con una squadra e un programma e soprattutto con la loro capacità e competenza e gli elettori sono gli esaminanti che giudicano. Vedi poi tante differenze? Permettimi la speranza, che forse condividerai, che non si propongano in primo luogo come vice Berlusconi-Fini e Prodi-Rutelli, ma come persone capaci, competenti e affidabili. In seconda battuta potrei esaminare anche la parte politica e gli ideali di Renato che si rifletterebbero lampantemente sulla città, attraverso i marciapiedi in travertino o bitume, o lampioni ad incandescenza o allo iodio.

>>>Anche dire che i programmi sono sostanzialmente uguali e indistinguibili sulla base della (per te) vecchia distinzione tra destra e sinistra mi sembra una forzatura.

Può essere, ti invito a leggere i programmi. Se ancora non l’hai fatto, procedi come ti ho detto. Taglia l’intestazione e poi discerni la parte politica. Però non basarti sul tiro a sorte. Con il 50% potresti indovinare….ma saresti scorretto…

Comunque darei per scontato che chi è impegnato politicamente come Renato e Gianni non può che essere in disaccordo con il mio pensiero: a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura.Forse la mia convinzione deriva da una delle seguenti o da tutte insieme:

- Da una lettura attenta dei programmi di queste amministrative sia quelle di qualche tempo fa per le elezioni nazionali.

- forse non sono così impegnato politicamente come qualcuno di voi

- forse perché ricordo ancora le idee completamente contrapposte di Berlusconi e Prodi su tutto e la stessa cosa non è ravvisabile tra i candidati locali (ma questo è facilemnte spiegabile dai compiti diversi tra premier e sindaco)

- forse sarà che un signore capace e leale (destra, sinistra, centro, lista civica) farà meglio di un sindaco non capace (destra, sinistra, centro, lista civica).  Su questo ultimo punto  mi piacerebbe conoscere l’idea anche degli amici del sito schierati politicamente. Chissà se su questo punto, con un po’ di dolori di stomaco, potrebbero essere d’accordo.

>>> Giuicap. Facendo un'illazione del tutto personale, potrei interpretare il tuo messaggio come la sposnorizzazione di un terzo polo non (più) legato ad alcuno dei due poli principali, ma probabilmente è una chiave di lettura che potrebbe essere del tutto sbagliata. La scrivo solo perché è un'impressione che ho avuto, per darti quindi modo (nel caso fosse errata) di confutarla a chiare lettere. Un'ultima nota: il fatto che non hai risposto alla mia illazione è perché ci ho preso?  

Devo dire che non mi è nuova la tua considerazione: ho già sentito da altri che basare la propria scelta del sindaco in maggior misura sulla capacità personale e nei contenuti del programma più che sulla preferenza cromatica può suonare come sponsorizzazione di Cirilli. Se il mio post ti ha fatto intendere una sponsorizzazione subdola di qualcuno, probabilmente era mal posto, anche se rileggendolo non mi pare. Comunque non era mia intenzione. Interpretare è lecito, ma quasi sempre errato. Questo è un caso che non fa eccezione.

I discorsi di Renato non mi convincono e siccome sono veramente curioso di capire, gli chiederei: ma quest’idea di città di destra o di sinistra che proviene dagli ideali, qual è, com’è ? Come te la immagini la città ideale di sinistra, raffrontata all’ideale di destra?

Tema: la città ideale di sinistra è: ......

Fammi qualche esempio concreto. Non so… sul sociale (famiglia, anziani, giovani coppia), sicurezza, infrastrutture, sviluppo urbano, commerciale, turismo, occupazione, quello che vuoi, tenendo presente le competenze del primo cittadino.

PS. Scusate , ma continuo ad avere serie difficoltà con i font

Massimo de Simone 
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Anonimo
Inviato il: 24/5/2007 16:43
Re: Qualche riflessione

massimo74 ha scritto:

... Comunque darei per scontato che chi è impegnato politicamente come Renato e Gianni non può che essere in disaccordo con il mio pensiero: a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura.

Questa è una verità!

Per quanto credo nella possibilità di dialogo con chi non si ostina ad intravedere nei "problemi" particolari connotazioni politiche. Un problema, una situazione, non possono essere politicizzato. La soluzione del problema, soprattutto se frutto di un dialogo bipartisan, è la dimostrazione dell'impegno di chi, di volta in volta, si avvicenda nel ruolo amministrativo.

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renatosd
Inviato il: 24/5/2007 17:01
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Qualche riflessione

effettivamente la tua è praticamente illeggibile.

Vedi caro massimo ....  facciamo così ... prova a rileggerti la mia vedrai che troverai molte risposte :

tu dici:"forse sarà che un signore capace e leale (destra, sinistra, centro, lista civica) farà meglio di un sindaco non capace (destra, sinistra, centro, lista civica)." 

la prima è: il fare bene una cosa non significa necessariamente che la cosa sia quella che serve alla collettività o che rientra un programma generale di idea della città.

tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto."

avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Fare per fare ....  qualsiasi cosa e a qualsiasi costo .... no non mi ci riconosco proprio.

di esempi ne ho fatti abbastanza ... che devo dirti se ci vediamo te lo spiego a voce ... pure se ti leggi i programmi senza paraocchi le differenze le trovi e sono tante ... Dire che si vuole uno strumento urbanistico è dire nulla ... l'analisi che sta a monte e come si intende farlo è determinante ... e così è pure per il resto ...

già solo dire che il piano di piccinato è vecchio e da abolire è una fesseria ... il piano piccinato è stato in buona parte realizzato ma mancano le grandi linee che sono su quel grande foglio che qualcuno dovrebbe degnarsi ... non dico di studiare che per qualcuno è forse troppo difficile ... ma almeno di guardare ... scoprirai una tangenziale nord una mare monti che giustificavano l'esistenza di q4 e q5 ... ora se stiamo così dire che è colpa di piccinato è troppo troppo semplicistico ... diciamo che si è realizzato solo quello che faceva comodo o che era  prerogativa dei privati ... come si può pensare un piano senza fare i conti con tutto ciò?

e non parliamo del centro e delle aree limitrofe ecc ecc.

per il resto non credo di parlare arabo qualcosa l'ho detta magari un po' in sintesi ma l'ho detta ...

Edilizia residenziale ecconomica e popolare con fitti calmierati ma non in aree ghettizzate o nelle "mitiche aree periurbane" che zaccheo si appresta a sottrarre dalle aree agricole ... che significa nuove periferie per cacciare fuori dalla Latina bene i nuovi poveri e abbandonare ed azzerare definitivamente il settore agricoltura da questa città.

Sviluppo ed economia locale che non è appannaggio solo delle imprese edili (e da architetto potrei dirti che se invece fosse così potrebbe anche farmi comodo) .. turismo, agricoltura sviluppo delle fonti rinnovabili (abbiamo un livello di irraggiamento solare annuo che potremmo farci da soli con il fotovoltaico tutta l'energia che ci serve)  ... con l'acqua come la mettiamo ... essere contrari a queste privatizzazioni selvagge è o no indifferente? .... che cosa ha prodotto acqualatina ?...  e le terme? e i progetti faraonici irrealizzabili? ... il tutto in totale assenza di una compiuta analisi di fondo della situazione attuale della città ...

chi ti da la ricetta oggi bella e fatta, magari anche accattivante, può farlo solo perchè non ha la minima idea di ciò di cui sta parlando ... una proposta seria oggi può solo dirti : "partiamo con una verifica dello stato di fatto ... facciamo un bilancio, analizziamo le criticità e le esigenze per uno sviluppo nell'ottica e nel rispetto dell'idea che abbiamo  e solo dopo arrivano i singoli episodi.

Parlo troppo difficile ? ... mi spiace non puoi chiedere all'amministratore di una multinazionale di spiegare il bilancio come se tu fossi un bambino delle elementari ... serve uno sforzo anche da parte dei cittadini ... una coscienza civica per comprendere che le dinamiche amministrative non sono una somma 2+2 ma un sistema di funzioni algebriche a più variabili di grado x e la componente politica del progetto complessivo è una di queste ... se no accontentati del primo ciarlatano che ti promette la panchina nel viale e buonanotte ai suonatori!

Per quanto riguarda i colori e la fede ... non sono un credente e non vivo la politica in questo modo tanto è vero che presto farò una scelta non poco sofferta per coerenza di idee ...  queste non sono sempre immutabili e io non sono pronto ad accettare qualsiasi compromesso a qualsiasi costo ... per me non è così ... e fino ad oggi la mia militanza non mi ha portato una lira o un euro, non mi ha fatto prendere nessun incarico e non mi ha permesso di sistemare nessuno di quelli che conosco (ma neanche l'ho mai chiesto) eppure anch'io tengo famigghia ...

renato malinconico

PS scusatemi se per la prima mezz'ora dalla pubblicazione sono solito correggermi ed aggiungere o togliere qualcosa


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La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

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giucap
Inviato il: 24/5/2007 17:56
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Caro Massimo, sei andato a "provocare" Renato e così ci siamo beccati tutti la sua risposta fiume!

Che naturalmente non è una definizione scientifica, come è impossibile che sia, perché riguarda le sensibilità e la storia di ciascuno. Ma ha il pregio di evidenziare che le differenze ci sono, eccome! E per fortuna, aggiungo io.

Generalizzando malamente e lasciandomi andare ad un luogo comune, siamo 57 milioni di CT della nazionale, ma anche di Presidenti del Consiglio e di Sindaci.

Naturalmente ci sono punti e aspetti su cui si può, anzi spesso si deve convergere prescindendo dalla visione politica generale, e nelle amministrazioni locali queste occasioni sono più numerose che a livello nazionale, ma ciò non toglie che in linea generale differenze ci siano e siano spesso sostanziali.

Dici che nella mia "illazione" non ci ho preso e citi tua sponte Cirilli. Ma non ci ho preso perché il tuo post non aveva quello scopo o perché non voterai Cirilli? Stefano nella sua pagella ha dato implicitamente quella indicazione, così come di Gianni, Vincenzo e Renato sappiamo la scelta.

Penso che dalla mia pagella venga chiaramente fuori chi NON voterò. Aggiungo un altro elemento: se si dovesse andare al ballottaggio, voterò lo sfidante, chiunque sia, perché penso che l'alternanza in questo momento sia più importante di qualunque altra considerazione.

Quando dici che chi è schierato non può necessariamente condividere il tuo punto di vista, perché altrimenti rinuncerebbe al proprio "colore", a me fai venire in mente che forse il tuo punto di vista discende anche dalla tua scelta odierna. Niente di male, naturalmente, ma forse non è poi tanto diverso.

Personalmente non ricordo di aver votato due volte di fila lo stesso partito, provo ad usare il voto per distribuire i miei personalissimi premi e castighi (sì, ho votato anche "contro"), ma ciò non toglie che in fondo in fondo (a me una pala!) ci sia una certa coerenza con la mia storia e le mie esperienze.

Scusate tutti se ho scritto un po' come capita, soprattutto in completo disordine logico, ma sto per uscire e non ho il tempo di mettere a posto.

Un caro saluto

Giulio

 

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renatosd
Inviato il: 24/5/2007 18:02
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Qualche riflessione

un ultima cosa poi smetto per un altro mese ... vabbè facciamo due settimane .... 

Il nostro stato di diritto e l'ordinamento corrente non può fare a meno della politica e la politica prevede i partiti, questo è il vero dato di fatto ...

giocare al tiro al piccione del qualunquismo non serve a nessuno perchè questo è il sistema .

e allora cosa possiamo fare? qual'è la vera alternativa?

Cambiamo il sistema? come?

Dittatura? sia del popolo o del singolo, per quanto bravo possa essere, è sempre e comunque una dittatura!

io non ci sto!

e allora si può cambiare? io credo di si ma so che le cose non si cambiano da sole o da fuori con sterili proclami ... se c'è un pezzo di giornale (volevo dire altro) in mezzo al lago il lago non si pulisce da solo e se inveisco dalla riva la sostanza non cambia .... ti tiri su i pantaloni entri nell'acqua e provi prima a raggiungerla e a toglierla .... ti bagnerai , sembrerà che sbracci a vuoto, quando la raggiungi devi sopportarne la puzza e ti devi anche sporcare le manine linde ..... ma poi forse qualcosa si può fare ...

se ho deciso oltre i 35 anni che dovevo prendermi una tessera è solo perchè il mio senso civico mi ha imposto di prendere una posizione e sapessi quanto mi vedo stupido a blaterare dalla poltrona di casa che so' tutti ladri so' tutti uguali .... so politici .... io sono politico e sono un cittadino come tutti gli altri sono anch'io società civile ma non perchè ho una tessera mi devo sentire altro o peggio di chi non lo fa anzi tutt'altro ... tornassi indietro lo farei molto prima ... impegno civile, costanza, lavoro e sacrificio ... il campo non si zappa da solo e non basta neanche la sola volontà per zappare ci vuole una zappa e per amministrare ci vuole la politica che vi piaccia o no?

condivisione, partecipazione, bilancio partecipato ... possiamo dirci tante belle parole ma dobbiamo entrare dentro capire e sforzarci di tirare fuori i mercanti dal tempio ... (ecco ora ho fatto anche il sermone con tanto di parabole ... mo piglio pure sky)

saluti a tutti

renato malinconico


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La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

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massimo74
Inviato il: 24/5/2007 18:47
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Re: Qualche riflessione

>>> Gianni Per quanto credo nella possibilità di dialogo con chi non si ostina ad intravedere nei "problemi" particolari connotazioni politiche. Un problema, una situazione, non possono essere politicizzato. La soluzione del problema, soprattutto se frutto di un dialogo bipartisan, è la dimostrazione dell'impegno di chi, di volta in volta, si avvicenda nel ruolo amministrativo.

- Le riflessione di Gianni mi pare molto appropriata e condivisibile. Sono assolutamente d' accordo con te.

Per Renato: credo di poter esaminare solo la tua premessa, dal travisamento della quale scaturisce la cattiva comprensione della questione da me posta.

>>>Reanto dice: tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto.".avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Cerherò di essere chiaro e -per non diventare noioso- mi asterrò in seguito dal ripetermi:

Il pregiudizio "insopportabile"  che mi attribuisci è frutto di una tua personale attribuzione e non è facilmente ricavabile da alcuna mia costatazione

Che io abbia un'idea dei partiti del tutto distorta è di certo una tua personale attribuzione. Forse in precedenza non sono stato sufficientemente chiaro, ma  ti inviterei a leggere il significato delle parole di un qualsiasi scritto, non quello che pensi che si volesse dire.

Peronalmente reputo i partiti fondamentali, segno evidente di democrazia perchè eletti dal popolo, apprezzo la moltitudine di persone che è impegnata in politica elo fa seriamente.  Anche se capisco le ragioni di chi è deluso dai partiti e li vorrebbe abolire non mi posso ritenere d'accordo con loro.

Il mio pensiero personale raccolto nei miei post precedenti è unicamente e semplicemente il seguente:

Per una scelta consapevole ritengo essere necessati sia l'appartenenza al partito in cui un elettore si riconosce, sia la capacità personale del candidato.

Sempre a titolo personale, ho aggiunto che alle due caratteristiche attribuisco un peso diverso a secondo del contesto in cui sono inserite (elezioni comunali, nazionali) e per le diverse azioni e finalità a cui sono demandati sindaco e premier.

E' su questo aspetto ben preciso che avrei voluto dialogare, anche con te. Solo un semplice ragionamento, un pò meno politico e un pò più astratto, se possibile.

Però, se si sfrutta la propria immaginazione per far discendere tutti i corollari che si ritiene di intravedere, a mio avviso,  si rischia di comprendere bene il significato e di perdere il filo del discorso.

Ciao

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Stevejo
Inviato il: 24/5/2007 20:02
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: Qualche riflessione
Renato scrive:
 
tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto." avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Dunque Renato io mi riferivo non tanto ai politici in se, la maggior parte dei quali, sicuramente sono entrati in politica perchè ci credono veramente e perchè sperano di cambiare le cose.

Quello che volevo dire è che “quasi mai un partito finisce per fare veramente gli interessi dei cittadini. Prima di tutto fa i suoi di interessi. E i politici al suo interni sono costretti, il più delle volte, a fare altrettanto perché parte di quel partito. 

Quello che volevo intendere, quindi ( e l'ho espresso malissimo, lo riconosco) è che i politici sono comunque ingabbiati dalle logiche di partito, che finiscono per uniformare le loro idee lungo un'unica direzione che è quella del partito. E non parlo di idee intese come le ideologie del partito; parlo di come i partiti si pongono davanti a problemi o questioni concrete. In molti casi i politici sono costretti a mettere da parte le loro particolari convinzioni, per votare come dice il partito. E molto spesso i partiti mettono da parte la coerenza con le loro idee politiche, per fare scelte opposte agli ideali per i quali sono stati votati. Mi spiego meglio con qualche esempio.

La porcata dell'indulto fatta da destra e sinistra insieme (così come è stata fatta), non credo fosse così largamente voluta da tutti, ma proprio tutti i politici. Eppure sono stati obbligati a votarla tutti, perchè per gli interessi dei partiti era meglio votarla.  Ancora gli interessi dei partiti davanti a quelli veri della nazione. Si sarebbe potuto risolvere il problema delle carceri, semplicemente costruendone di nuove ma , soprattutto, aprendo quelle nuove già costruite (ce sono tantissime).

E faccio solo un'altro esempio: tutti sanno che ci sono 25 condannati in parlamento, eppure nessuno, a sinistra o a destra ( a parte l'IDV), fa nulla per mandarli via. Continuano ad essere tollerati perché, in realtà, a parte la solita demagogia, i partiti tra loro non si pestano i piedi. Preferiscono pestarli ai cittadini che dovrebbero rappresentare, ma non tra loro no.

E io dovrei sentirmi rappresentato da questo o quel partito?…non ci riesco. Ma sicuramente mi sento rappresentato da questo o quel politico, e per questo gli do la mia fiducia, il mio voto (una volta era possibile farlo anche alle politiche…peccato)

Ecco appunto quello che volevo dire in proposito delle elezioni locali. A prescindere dai partiti, sono le persone, a mio avviso, che vanno votate e non i partiti.

Tanto per fare un esempio, io non voto Zaccheo non perché sono di sinistra (per la verità mi sento x alcune cose di sinistra per altre di destra), ma perché boccio in pieno il suo operato in questi 5 anni, e perché condivido poco o nulla del suo programma.

Mentre tenderei a dare il mio voto a Cirilli, perché condivido in pieno il suo programma, perché quel programma è stato fatto veramente insieme ai cittadini (io stesso, che Cirilli non lo conoscevo neanche di vista, ho contribuito e sono stato ascoltato), e perché lo vedo concreto e realizzabile.

Ma, ad un eventuale ballottaggio, voterei cmq Mansutti, perché cmq molte cose del suo programma le condivido.


Renato ha scritto:
 
Dittatura? sia del popolo o del singolo, per quanto bravo possa essere, è sempre e comunque una dittatura! io non ci sto!

Beh, Renato, democrazia significa Governo del Popolo. Per cui non c’è nulla di più democratico della democrazia diretta.

Anche perché allora, attualmente cosa c’è? La dittatura dei partiti?

Renato ha scritto:
 
e ho deciso oltre i 35 anni che dovevo prendermi una tessera è solo perchè il mio senso civico mi ha imposto di prendere una posizione e sapessi quanto mi vedo stupido a blaterare dalla poltrona di casa che so' tutti ladri so' tutti uguali .... so politici .... io sono politico e sono un cittadino come tutti gli altri sono anch'io società civile ma non perchè ho una tessera mi devo sentire altro o peggio di chi non lo fa anzi tutt'altro ... tornassi indietro lo farei molto prima ... impegno civile, costanza, lavoro e sacrificio ... il campo non si zappa da solo e non basta neanche la sola volontà per zappare ci vuole una zappa e per amministrare ci vuole la politica che vi piaccia o no? condivisione, partecipazione, bilancio partecipato ... possiamo dirci tante belle parole ma dobbiamo entrare dentro capire e sforzarci di tirare fuori i mercanti dal tempio ... (ecco ora ho fatto anche il sermone con tanto di parabole ... mo piglio pure sky)

Su questo sono completamente d'accordo con te: io stesso sono entrato in un partito perchè ci credo, credo e voglio cercare di contribuire, nel mio piccolo, a cambiare le cose, e perchè ero stufo di lamentarmi e basta. E l'ho fatto perchè credo nell'ideale di quel partito, ossia la democrazia diretta.

(capisci quindi che prima mi ero espresso molto male

Ma se i Democratici Diretti (x esempio), come partito, approvassero un'iniziativa di cui non sono d'accordo, non per questo la farei mia per forza, contribuendo alla sua realizzazione. Semplicemente perchè la coerenza con i miei principi deve venire prima di ogni ideale politico, anche del migliore. 

Un caro saluto,

stefano

 

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Baol
Inviato il: 25/5/2007 15:02
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Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Qualche riflessione

Mi permetto di intervenire un po’ a modo mio, tanto è un discorso tra amici… non ho intenzione di replicare frase per frase, perdonatemi se magari andrò fuori tema o non sarò capace di addentrarmi nello specifico con la vostra precisione … insomma, io credo che ciascuna delle vostre posizioni sia interessante e contenga dei punti condivisibili. Quel che mi viene in mente leggendovi sono considerazioni forse un po’istintive, dettate anche dalla sensazione della pericolosità di alcuni assunti che ho potuto intravedere e in parte percepire nel quotidiano approccio con i giudizi espressi “dalla strada”… dove normalmente i comuni cittadini si confrontano, anche se a volte in poche battute negli incontri occasionali. In breve, mi sono spesso imbattuta nella tendenza ad un appiattimento delle posizioni, del genere “sono tutti uguali”, il che rappresenta il rischio di un qualunquismo e di un generalizzato disimpegno rispetto a quello che dovrebbe essere un costruttivo e sentito bisogno di approfondimento, e ancora ho percepito spesso una banalizzazione delle posizioni differenti, un tentativo di creare dei modelli stereotipati di destra e di sinistra basati su assunti decisamente demenziali e tutt’altro che calzanti con la realtà, il che sembrava finalizzato al tentativo, altrettanto negativo, di alimentare meramente uno scontro strumentale, totalmente privo del dibattito costruttivo necessario alla maturazione all’interno delle proprie posizioni (scontro probabilmente atto a rafforzare posizioni di controllo piuttosto che a creare una maggiore consapevolezza). Inoltre l’atteggiamento di coloro che indossano la casacca e a quel colore, o stendardo, giurano fedeltà sino a spingersi all'annullamento e ad una totale incapacità critica con la negazione dei più grossolani errori e nefandezze commessi, è altrettanto pericoloso dell’appiattimento di coloro che considerano tutti uguali. Appiattirsi su una posizione equivale a perdere la capacità di giudizio, così come negare le differenze equivale ad altrettanto appiattimento e perdita di discernimento. Le differenze di idee e di approccio con la realtà, che dalle stesse deriva, sono innegabili, così come è innegabile che all’interno dei partiti non ci si dovrebbe annullare sino a perdere la propria individualità e il proprio giudizio, nonché la capacità di essere propositivi e di portare contributi, o di essere critici e dissentire, in realtà più vivace è il dibattito più ritengo che all’interno di uno stesso ambito vi siano personalità e intelligenze che si misurano e confrontano, il che non guasta anzi… ovviamente partendo dal presupposto del rispetto reciproco. Altra cosa è scegliere comode posizioni di potere, soprattutto decidere di stare con chi ci sembra “vincente”, utile e in qualche maniera comodo, per quanto sia sbagliato. Atteggiamento alquanto diffuso.

Credo che più siano vive le idee e il senso delle stesse, più sia difficile divenire dei politicanti, probabilmente i mestieranti sono coloro che non possiedono ideali, ma al contrario si muovono bene in questo o quell’ambito secondo schemi di convenienza e logiche legate al consenso ed all’esercizio del potere, secondo queste logiche ciascun contenitore può divenire un partito, purché in grado di raccogliere consensi… al di là delle idee e delle contraddizioni, si possono vestire via via i panni di questo o quell’imbonitore e sostenere tutto e il contrario di tutto, così l’idea che questo o quello fa lo stesso, tanto non vi sono differenze, “so’ tutti uguali”, si fa strada e alimenta la perdita di discernimento, nessuno si sforzerà mai di capire quali sono le differenze se parte dal presupposto che non ve ne siano affatto.

Trovo giusto ritenere che alcuni temi di interesse nazionale abbiano in effetti poca rilevanza rispetto ad un ambito locale, dove non si è chiamati di fatto a prendere determinate decisioni ma piuttosto a risolvere situazioni legate ad una determinata realtà cittadina, insomma chi vuole spostare lo scontro su un piano politico nazionale e su una becera contrapposizione, banalizzando le questioni, commette un grave errore. Sicuramente le capacità individuali hanno sempre un peso, in ambito locale e nazionale, alcune idee di fondo restano valide per quanto riguarda l’approccio rispetto a determinate problematiche, nella visione delle stesse incide molto la propria formazione, ma ognuno conserva anche la propria individualità che a volte può rappresentare una maggiore risorsa, anche una capacità di apertura maggiore.

Il mio rapporto con la politica è quello di uno spettatore che cerca di capire quel che sta accadendo, per cercare al momento opportuno di compiere delle scelte consapevoli, il più possibile responsabili; probabilmente non ho i numeri necessari per dare sempre una corretta chiave di lettura e tutta l’esperienza utile ad interpretare tutto e subito… ma credo nella necessità di questo impegno e credo nelle differenze, non in quelle banalizzate con ironia nella canzone di Gaber  che si produce in una sequela di “Che cos’è la destra cos’è la sinistra…”, sono convinta che le differenze vi siano ma che vi siano anche moltissimi politicanti abituati a saltare di qua e di là in modo piuttosto incoerente, forse ingenerando ulteriore confusione, credo anche che ve ne siano altri capaci di portare avanti un dibattito con onestà intellettuale, capaci dunque di riconoscere le buone proposte anche quando provengano dalla parte opposta… insomma, ben vengano le differenze ed un sano dibattito tra posizioni opposte, mentre sarebbe il caso di smetterla con le prese di posizione per “partito preso” che si traducono in una ottusa fedeltà ad oltranza verso chi ha commesso palesi errori le cui conseguenze ricadono sulla collettività. Credo che l’alternanza sia comunque, in ambito locale come in ambito nazionale, la garanzia per una migliore democrazia. Contano le idee e contano le persone, perchè sono le persone capaci di tradire le idee…

Un caro saluto

Francesca

 

[Entra]
Anonimo
Inviato il: 25/5/2007 15:53
Re: Qualche riflessione

Cara Francesca,

la tua analisi è puntuale e precisa. Credo che meriti di essere portata a conoscenza di un numero di persone il più elevato possibile. Tuttavia, qualche appunto, per chiarezza, lo farei.

In tutti i post pubblicati non mi è parso di leggere che le questioni politiche nazionali e/o locali siano tra loro intercambiabili secondo una logica di schieramento partitico cieco. Voglio intendere che si è affermato, circa le scelte locali, che queste sono espressione di un sistema valoriale politico più esteso che si spinge sino all'intero territorio nazionale ove esiste una certo raccordo di visioni tra loro compatibili.

La visione politica di ciascuno conduce ad interpretare le situazioni secondo un proprio schema, una propria visione a cui vengono applicati filtri (in assoluta buona fede) che ne determinano le differenze a livello di approccio alla soluzione dei vari problemi e delle varie questioni. Perciò l'appartenenza ad un gruppo politico omogeneo conduce a visioni simili seppur mai uguali. In virtù di questo assunto nascono possibilità d'incontro tra personaggi politici dotati della giusta sensibilità per intravedere nelle visioni del politico "opposto" caratteri comuni.

Credo che solo per questo aspetto il tuo discorso vada aggiustato ... per il resto lo approvo così com'è.

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renatosd
Inviato il: 25/5/2007 16:00
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Qualche riflessione

E' molto bello quello che scrivi, anche per la forma, ma non è una novità per noi che ti conosciamo ...

parole misurate che centrano il cuore della discussione e delle tematiche che in modo più barbaro cercavo di spiegare ... ed hai giustamente sottolineato una serie di punti che per non tediare troppo e correre il rischio di perdermi in una lunga e prolissa analisi avevo trattato forse troppo sommessamente. Due di questi invece penso valga la pena sottolineare e sono contenuti nella medesima breve frase:

Baol ha scritto:

..... Appiattirsi su una posizione equivale a perdere la capacità di giudizio, così come negare le differenze equivale ad altrettanto appiattimento e perdita di discernimento....

e mi viene da fare due considerazioni:

- pensare che per trovare la soluzione di un problema, che pure esiste, sia conveniente, utile o addirittura necessario negare le differenze può rivelarsi disastroso e mi viene da fare l'esempio del femminismo che per risarcire un epocale storia di soprusi e tirannie del genere maschile, per un certo periodo storico, con impeto ed entusiasmo, ha portato avanti la tesi "dell'uguaglianza dei sessi e lo scimmiottamento del maschio" ... ma solo dopo attreverso la valorizzazione delle differenze si è messo in risalto e si è acquisita la piena e totale coscienza che il tema era invece la valorizzazione delle differenze e l'uguaglianza dei diritti ... ed è tutt'altra cosa. La differenza è la ricchezza ... differenza di idee, razze, religioni, sessi ecc ecc. non per niente le dittature, le religioni, il controllo delle coscienze ed il controllo del potere necessitano di omologazione, di barriere, steccati ... individuano "l'uomo nero" ... il diverso , lo denigrano, lo isolano e lo escludono dai processi in cui la partecipazione è un optional (o una chimera) quel che conta è l'adesione fedele ed incondizionata.

- l'essere in un partito non significa necessariamente appiattirsi su decisioni calate dall'alto ... vi sono processi democratici di discussione e di voto ... ci sono gli incontri, lo stare con la gente, i direttivi, i congressi, le mozioni e se non ci si riconosce più, non c'è nessun patto di sangue indissolubile .. si può cambiare percorso politico. Solitamente proprio chi entra in politica per altri scopi è più propenso a non alzare mai il braccino in senso di dissenso per agognare favoritismi e/o rendite di posizione. Proprio chi ha una visione distorta della politica tende ad entrarvi solo nel momento del bisogno alla ricerca di occasioni da cogliere nel paese della cuccagna.

Grazie Baol

renato malinconico

PS avevo promesso di non intervenire più per ora .... ma la lettera di francesca era troppo stimolante ... e poi era pur sempre la promessa di un politico  .


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La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

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