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giucap
Inviato il: 21/9/2012 21:02
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Derubati tre volte

Mi riconosco un milione di difetti, ma di essere manicheo proprio no. In genere eccedo in relativismo.

Il singolo affamato che evade per dare da mangiare ai figli mi sembra un esercizio di stile, dato che da noi c'è un reddito minimo esente da imposte. Ma, seguendoti nell'esempio, io dico che in tal caso l'evasione "per sopravvivenza" è legittima a prescindere, non soltanto perché quei due soldini evasi finiscono nelle mani dei vari politicanti di turno. Anche in Svezia sarebbe legittima.

Quello che trovo inaccettabile è l'alibi "siccome i miei soldi sono spesi male io non glieli do".

E' solo la terza volta che lo scrivo, quindi evidentemente non riesco ad essere sufficientemente chiaro.

Passo e chiudo.

Giulio

 



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massimo74
Inviato il: 21/9/2012 23:57
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Re: Derubati tre volte
Ciao a tutti,

sarò lunghissimo, noioso e anche stavolta estremamente impopolare.

 

1) L’affermazione precedente che recita “Il singolo affamato che evade per dare da mangiare ai figli mi sembra un esercizio di stile, dato che da noi c'è un reddito minimo esente da imposte” a mio avviso è generalista e tralascia più di qualcosa.

Vero è che c'è un minimo garantito esente da imposte ma altrettanto vero è che non tutti godono di un reddito minimo “garantito”. A tal proposito basterebbe informarsi un po’ di più sul vasto regno dei piccoli imprenditori, piccole imprese e piccoli commercianti, per trovare delle sorprese interessanti. Ma sulla questione si sono soffermati così al lungo anche i mass media nazionali che non credo serva aggiungere altro. 

Poi ci sono di certo anche quelli che chiamiamo “furbastri evasori”, ma che in tanti non riescono a distinguere come si dovrebbe dai primi, in linea con la reclame ingannevole dell’erario statale. Su questo punto mi rifaccio a quanto detto di condivisibile da Salvatore. 

2) Nei precedenti post volevo incardinare un discorso ancora diverso e che verte sulla fine che fanno i nostri soldi quando vanno a finire nelle mani di quella che Friedman chiama con molta benevolenza e tralasciando la corruzione e le ruberie “macchina parassitaria ed improduttiva dello Stato”. 

L’idea che personalmente mi sono fatto si può racchiudere in questa domanda:

- Siamo così sicuri che il denaro che va dai cittadini all’erario poi si distribuisca poi in percentuale ai servizi al cittadino? 

Un esempio numerico mi aiuterà a spiegarmi meglio:

- Se lo stato ora prende 100 e da 50, siamo sicuri che se domani prendesse 200 darebbe 100?

A questa domanda, bizzarra e soggettiva, io rispondo NO. Io credo infatti che lo stato continui a ridistribuire al cittadino sotto forma di servizi sempre e comunque il minimo indispensabile appena sopra la soglia di innesco della "rivoluzione civile", cioè il 50 di prima appunto, e il resto, che sia 50 o 150, sparisce comunque nel nulla, o meglio va ad ingrossare ed ingrassare il sistema politico corrotto e ladro e la macchina amministrativa parassita ed improduttiva, di cui noi tutti siamo più o meno consapevoli. Se la soglia del rischio rivoluzione invece per un mutamento della società civile si alzasse ad esempio a 60, anche i servizi aumenterebbero a quel livello a prescindere dal totale effettivamente introitato.

Con una discreta certezza è possibile affermare, a mio avviso, che seppure lo stato recuperasse più denaro dall’aumento iperbolico delle tasse tuttora in atto o dalla lotta sfrenata all’evasione fiscale, nessun servizio per i cittadini verrà conseguentemente efficientato.

Potremmo semmai inquadrare il tutto in una questione di civiltà ed equità sociale, forse, ma ciò non toglie che il surplus ricavato andrà al Fiorito, al Lusi o al Belsito di turno, o al meglio a tutto quel sistema clientelare e corrotto di appalti truccati e inutili che in Italia va sempre per la maggiore.

 3) Infine per nessuno, tranne forse per i defunti, è possibile dire che sia esente dal contribuire alla grossa pancia dello stato (ad onor del vero noi sappiamo da esperienze locali che lo stato, o l’amministrazione di turno che dir si voglia, è capace di lucrare anche sui morti). Infatti dal neonato, al povero disoccupato con sostegno assistenziale, fino all’evasore totale, tutti contribuiamo in un modo o nell’altro all’erario statale.

A tal proposito bisogna far mente locale che: 

Quando andiamo al supermercato il 21% della spese va allo stato.

Quando mettiamo benzina più del 60% va allo stato.

Quando paghiamo una bolletta il 10% va allo stato.

Quando prendiamo l’aereo o la nave, andiamo al cinema o al mac donald, contribuiamo all’erario dello stato.Quando compriamo sali, tabacchi, marche da bollo, alcolici, paghiamo lo stato.

Quando effettuiamo una compravendita (immobile, auto, ecc.) una buona parte va allo stato.

Quando paghiamo il bollo auto l’importo va allo stato (alla regione per la precisione).

Se hai intestata una casa contribuisci allo stato (e poco anche ai comuni).

Sulle donazioni o successioni contribuiamo allo stato.Una parte di eventuali vincite vanno allo stato.

Insomma per farla breve ogni qualvolta compriamo qualcosa e ogni volta c’è un qualsiasi passaggio di denaro contribuiamo allo stato, non solo mediante l’iva, le imposte, le accise, ma anche in virtù di un processo indiretto (il venditore che poi pagherà le tasse).

Anche senza ricevere scontrino in una compravendita contribuiamo involontariamente ma ugualmente all’erario statale, poiché chi vende qualcosa poi dovrà pur ricomprarlo. 

Nulla si muove senza che lo stato tragga da un qualsiasi movimento, a meno che questo non possa essere annoverato sotto la voce di “baratto”.

La conseguenza è evidente: per nessuno, neanche per l’evasore, risulta propriamente applicabile la visione laica di totale estraneazione ai servizi. 

In ogni caso lo stato italiano non permette, giustamente, neanche la fattispecie opposta a quella paventata. Cioè chi si serve della sanità privata, pratica istituti scolastici privati, o ha una truppa di bodyguard personali, aspettando di poter volare per aria per non usufruire delle strade con asfalto millimetrico, non è affatto dispensato dall’obbligo di pagare le imposte in relazione alla propria capacità contributiva a prescindere dai servizi effettivamente usufruiti.

PS: O, naturale che questa sia solo una mia personalissima opinione e rispetto massimamante quella di tutti gli altri.



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Salvatore
Inviato il: 22/9/2012 7:41
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Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Derubati tre volte
massimo74 ha scritto:

(...)

- Se lo stato ora prende 100 e da 50, siamo sicuri che se domani prendesse 200 darebbe 100?

A questa domanda, bizzarra e soggettiva, io rispondo NO. Io credo infatti che lo stato continui a ridistribuire al cittadino sotto forma di servizi sempre e comunque il minimo indispensabile appena sopra la soglia di innesco della "rivoluzione civile", cioè il 50 di prima appunto, e il resto, che sia 50 o 150, sparisce comunque nel nulla, o meglio va ad ingrossare ed ingrassare il sistema politico corrotto e ladro e la macchina amministrativa parassita ed improduttiva, di cui noi tutti siamo più o meno consapevoli. Se la soglia del rischio rivoluzione invece per un mutamento della società civile si alzasse ad esempio a 60, anche i servizi aumenterebbero a quel livello a prescindere dal totale effettivamente introitato.

Con una discreta certezza è possibile affermare, a mio avviso, che seppure lo stato recuperasse più denaro dall’aumento iperbolico delle tasse tuttora in atto o dalla lotta sfrenata all’evasione fiscale, nessun servizio per i cittadini verrà conseguentemente efficientato.

(...)

Portando all’estremo il tuo ragionamanto potremo dire che lo stato italiano ha comprato  la pace sociale elargendo denaro a pioggia. Se ad esempio prendeva 100 di tasse, tolte i 10 di spese vive, e i 50 di corruzione e similia, avrebbe potuto spendere solo 40. Ma 40 erano ben sotto la soglia della rivoluzione civile, per cui lo stato ha speso 140, distribuendo sovvenzioni, sussidi, contributi, posti di lavoro etc. etc. Ed ecco spiegato l’enorme debito pubblico che  ci ritroviamo sul groppone.

Salvatore




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giucap
Inviato il: 24/9/2012 7:29
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Re: Derubati tre volte

In effetti il mio ragionamento estremista e manicheo non teneva in conto dell'imposizione indiretta. Al netto dell'evasione dell'IVA, che assurge agli onori della cronaca solo quando supera le sette cifre, sono un bel po' di soldi che lo Stato ladrone ci estorce. Per cui se li faccia bastare. Un po' come andare al ristorante, fare un pasto completo (al quale si ha naturalmente diritto) e poi pagare solo pane e coperto. Mica si sta rubando niente, un po' di soldini li si paga comunque.

Ma la teoria del chiudere il rubinetto al magna magna mi piace.

Perché chi non contribuisce in proporzione alle proprie possibilità, come richiede la vetusta Costituzione, non lo fa mica perché vuole tenersi quei soldini in saccoccia, magari solo per nutrire i figliuoli (o il SUV, che è lo stesso); in realtà chi evade lo fa per evitare di foraggiare la casta.

La quale casta è tutta uguale, non si sa da dove venga né chi l'abbia messa lì. Con ogni probabilità, è il ruolo che corrompe chiunque si trovi ad essere eletto rappresentante del popolo sovrano. Sicché, a fronte delle migliaia di parassiti che mangiano i nostri soldi, abbiamo sessanta milioni di potenziali parassiti che, qualora eletti, si comporterebbero nell'identico modo. Dev'essere un difetto genetico degli italiani.

Comunque, con queste nobili motivazioni, oggi stesso scriverò al mio ufficio retribuzioni, affinché la smetta di trattenermi tasse dalla busta paga, ché io di rendermi complice della casta proprio no.

Qualora quei servi del sistema dovessero negarmi un mio sacrosanto diritto, procederei con il piano B: non far pagare le tasse a chi può evitarlo. Fare la spesa in piccoli esercizi che non rilasciano scontrini, servirmi da operatori economici e professionisti che non fanno ricevuta, e così via.

A me non verrebbe direttamente un gran vantaggio, ma almeno così contribuirei a sottrarre parte dell'ossigeno ai ladroni di stato, sostenendo la benemerita campagna di coloro che solo superficialmente si possono chiamare evasori, ma che più propriamente dovremmo indicare con il loro vero nome: patrioti!

Giulio

 



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Freddy
Inviato il: 24/9/2012 7:50
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Re: Derubati tre volte

Vediamo se ho capito (spero di non andare troppo fuori topic)

Abbiamo un malato, non un malato qualsiasi, un caro, uno di famiglia con il quale abbiamo sempre vissuto ed al quale siamo molto affezionati.

Ma il nostro caro (un genitore) non ha una malattia che si può curare facilmente, forse ha un cancro, rischia la vita.

Il malato si chiama "democrazia", senza di lui non siamo abituati a vivere...

Proviamo a curalo con medicine diverse, ma nulla da fare.

Allora cambiamo il medico, ma non funziona, il malato continua a star male, anzi peggiora..

C'è chi inizia a pensare all'eutanasia, (io non pago più le tasse) chi invece all'accanimento terapeutico (io le pago anche se so che vanno in tasca ai ladroni)...

Soluzioni più o meno legittime, nessuno sa quale sia davvero quella giusta.

Poi però cii accorgiamo che il malato sta male per colpa nostra, non è un caso che sia ridotto così, tutti (o quasi) abbiamo un po' di responsabilità, chi per non averlo trattato bene quando era sano, chi per non aver prestato abbastanza attenzione quando la malattia era agli esordi, chi per averlo continuato a sfruttare quando il malato era ormai troppo debole.

Allora con un  po' di sano "mea culpa" torniamo a ragionare su quale possa davvero essere la soluzione migliore.

Forse una soluzione non c'è, quanto meno non a breve termine, il malato sta morendo, ad oggi non abbiamo medicine efficaci..

Magari dobbiamo solamente migliorare noi stessi, per imparare ad essere più attenti agli esordi della malattia, saperla riconoscere prima che vada avanti e provare a curarla subito, magari facendo tanta prevenzione e sperare che gli altri cari (i nostri figli) possano vivere a lungo ed in salute, non per caso, ma perché abbiamo trovato la medicina giusta, semplicemente non li abbiamo fatti ammalare.

Un obiettivo molto ambizioso, lo so, ma una meta alla quale dobbiamo tendere....

E poi chissà, magari in un ambiente migliore, con persone migliori, se il malato dovesse riuscire ancora a reggere qualche anno e la malattia non andare troppo avanti, "rischieremmo" persino di guarire il nostro caro.

E volte i miracoli accadono...

Freddy




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Nel mondo ci sono tre categorie di persone: utili, inutili e dannose. Ognuno č libero di scegliere !

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Salvatore
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Re: Derubati tre volte

Tornando all’argomento del post...

Vi è mai capitato di andare al ristorante e di vedervi presentare il conto su un pezzo di carta a quadretti? Immagino di sì! Bene, in Grecia hanno trovato una semplicissima soluzione: è legale non pagare il conto se questo non viene presentato su apposito modello fiscale.

http://www.tzetze.it/2012/10/non-ti-fanno-lo-scontrino-esci-e-non-paghi-il-conto-lindipendenza.html"MsoNormal">Semplice, no?

Salvatore




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massimo74
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Re: Derubati tre volte

A proposito di tasse, di seguito due semplici ma significativi calcoletti per capire numeri alla mano quanto il nostro malandato ma truffaldino statarello “richiede”-ad esempio- ad un piccolo medio professionista (ricavo lordo pari a circa 30.000 euro/annui).

 

Ecco come verrà scomposta tra enti pubblici statali, parastatali e il lavoratore, una fattura finale al cliente pari a euro 1.000:

 

-         IVA=  € 173,55 (21% dell’imponibile)

-         IRPEF=  € 314,05 (38% dell’imponibile)

-         Addizionali regionale e comunale=  € 20,91 (2,53% dell’imponibile)

-         Irap=  € 39,83 (4,82% dell’imponibile)

-         Previdenza=  € 152,89 (18,5% dell’imponibile)

 

Da cui:

Totale verso altri Enti: 173,55 + 314,05 + 20,91 + 39,83 + 152,89=  € 701,24

Totale rimanenza al lavoratore: 1.000 – 701,24=  € 298,76

 

Insomma, su mille ne rimangono in tasca meno di trecento.

 

Come si può notare ormai è del tutto fuori luogo la dizione che i lavoratori utilizzavano fino a qualche tempo fa per descrivere la loro condizione lavorativa “sto a lì mezzi con lo stato”.  

Lo stato richiede più dei due terzi del guadagno del suddito che chiama scherzosamente e un po’ beffardamente cittadino, per poi sperperarne gran parte e soprattutto offrirgli servizi nettamente al di sotto del lauto compenso percepito.

E per le imprese la situazione non è di certo più rosea.

 

Adesso è chiaro a tutti il vero significato del primo articolo della Costituzione Italiana che definisce la nostra repubblica “fondata” sul lavoro?

 

PS: questo non significa che evadere sia bello, ma nel contempo significa sicuramente che lo stato, anzi questo stato con tutti i suoi rappresentanti incapaci succedutisi per lungo tempo, sia un grande ladro.



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