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Rass.Stampa q4q5.it12/4/2008 21:01:26
La Piazza dedica grande spazio a q4q5.it

Pubblichiamo qui di seguito 2 articoli apparsi sul settimanale "La Piazza" del 12 Aprile 2008 che dedica due importanti spazi che ci riguardano molto da vicino.

In prima pagina, indicati dalle frecce, si rimanda alle due interviste pubblicate rispettivamente a pag. 4 (Mentre Latina Aspetta il Difensore Civico) e a pag 5 (Q4Q5: ma quando il palazzo li considererà città).

Nel primo caso si tratta dell'iniziativa alla quale hanno partecipato 10 associazioni (tra le quali www.q4q5.it, Quartieri Connessi e Latina CiclAbile) e nella quale le stesse chiedono al Comune di Latina l'Istituzione del Difensore Civico.

Nella seconda, si tratta di una intervista rilasciata dal sottoscritto nella quale si è cercato di fare una panoramica il più possibile vicina alla realtà, sui quartieri Q4 e Q5.

Cogliamo l'occasione per ringraziare la giornalista e l'intera redazione de La Piazza, per il grande contributo offerto alle nostra causa e per la grande professionalità dimostrata.

Ferdinando Cedrone

N/A
Rass.Stampa q4q5.it4/4/2008 18:39:00
Natale in Casa Cupiello (gli incassi all'AVOL)

Federazione Italiana Teatro Amatoriale

TEATRO 'ARMANDO CUFFARO' LATINA

 

12^ Stagione Teatrale  F.I.T.A. 2007-2008

 

Sabato 19 Aprile 2008 alle ore 21,00

 

" L'improvvisata Compagnia" di Latina

 

presenta

 

 

Natale in Casa Cupiello

di Eduardo De Filippo

L'incasso dello spettacolo, detratte le spese, sarà devoluto a favore

dell'AVOL di Latina

L'AVOL è una associazione di volontariato la cui Presidente, Paola MICELI , sta ponendo in essere una serie di iniziative finalizzate ad accrescere presso la struttura Ospedaliera  S. Maria Goretti di Latina, l'offerta di assistenza dei volontari a favore dei ricoverati per aiutare questi  a superare i momenti difficili legati alla degenza.

Come volontario AVOL auspico che ci sia una partecipazione forte per due ordini di motivi: La finalità sociale della attività dell'AVOL e  la bravura degli attori  che seppur di categoria amatoriale stanno dimostrando un professionalità sempre crescente.

                                   

                                                    Mario BERNARDIS

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Rass.Stampa q4q5.it27/3/2008 22:48:23
C'era una volta l'Oasi verde !

Di seguito l'articolo apparso sulla pagina de Il Territorio, curata dallo staff di www.q4q5.it , di domenica scorsa 23 Marzo 2008.

Colgo l'occasione per ringraziare in particolare Francesca Suale ma anche gli altri componenti dello staff per l'impegno che mettono nella stesura di questi articoli (che spesso realizziamo in stretta collaborazione) a fronte dell'unica soddisfazione nel diffondere quanto più possibile la "voce dei quartieri".

Per questo particolare articolo ringrazio anche Claudio Ennas per l'elaborazione della piantina del progetto originale dell'Oasi Verde.

Buona lettura.

Ferdinando Cedrone

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Rass.Stampa q4q5.it24/3/2008 10:16:00
Segnaletica stardale nell'Oasi Verde......

Dopo una giornata di pioggia, decido di fare una passeggiata nel parco.

Percorrendo Via Cherubini mi accorgo che buona parte della segnaletica stradale è stata rimossa ma non riesco a capirne il motivo.

Poco più avanti nel parco giochi (quello che è rimasto del parco giochi) noto che i cartelli stradali mancanti nelle strade adiacenti sono disseminati lungo i viale e prati.

Incontro Salvatore che abita nei paraggi e prontamente avvertiamo i Vigili Urbani con la speranza che verranno collocati al loro posto il più presto possibile.

Nel tornare a casa mi assale una sorta di impotenza e rassegnazione.

Che tristezza………………

 

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Rass.Stampa q4q5.it15/3/2008 16:14:23
Anche la Fanti sul "tram"...

«Non perdiamo l'ultimo Tram»

Patrizia Fanti dopo la visita a Padova: «Una opportunità per la viabilità»


«Di ritorno da Padova è possibile condurre uno step ulteriore intorno al complesso ragionamento della tramvia, accattivante nel disegno e complessa nel suo inserimento urbano ed extra, tanto da richiedere una visione olistica delle infrastrutture, della mobilità e del governo della stessa». Sono le parole di Patrizia Fanti. «L’assessore alla viabilità padovano ha ripetuto più volte che l’esperienza dei miglioramenti sul cantiere padovano ci esenta da esperienze particolarmente complesse mentre la ricchezza di quella esperienza induce ad ulteriori analisi ed approfondimenti. Questi i punti da affrontare relativamente al primo tratto “Latina Scalo ingresso corso Matteotti”: la mobilità ed il sistema viario di Latina Scalo, localizzazione parcheggi di interscambio, sistema di monitoraggio semaforico e della mobilità, viabilità dei quartieri di Pantanaccio e Gionchetto Occorre stabilire un ragionamento comune con il Comune di Sermoneta, che a valle della recente apertura del centro commerciale ed a monte della costruzione del parcheggio a servizio della stazione ferroviaria ( pubblicato di recente l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto ambientale), prenda in esame via della Stazione nella sua complessità quale arteria principale di collegamento tra Latina, Cori, Sermoneta, Bassiano, Norma. Ed ancora in sede di revisione del P.P.E di Latina Scalo approfondire le ragioni dell’ampliamento delle viabilità di attraversamento della ferrovia, con la evidente finalità di scaricare via della Stazione dal carico del traffico extraurbano per consegnarla il più possibile ai suoi abitanti ed ai valori ambientali. Ragionare ancora sulla esigenza dei parcheggi di interscambio in più zone della città, per consentire all’utente viaggiatore, parcheggiata l’autovettura, di scegliere di continuare il viaggio in tramvia. Lavorare ancora sulla definizione del sistema centralizzato di monitoraggio semaforico e della mobilità che necessariamente dovrà ampliarsi al fine di consentire il controllo del traffico in ogni parte del tracciato, del sistema viario interessato al passaggio della tramvia e nella sua globalità. Una riflessione a parte merita la parte del tracciato in mobilità promiscua dove la tramvia, inserendosi sul piano della carreggiata stradale promiscuamente appunto, occupa la sede stradale insieme alle auto nel tratto di via Epitaffio, dal quale si dipartono le viabilità di accesso ai quartieri di Gionchetto e Pantanaccio( via Monte Gennaro, via Pantanaccio ecc.). Per offrire agli abitanti di quei quartieri più opzioni viarie che consentano di trasferirsi in altre zone, occorre affrontare il tema della costruzione dei ponti sul Canale delle Acque Medie nel quartiere Pantanaccio insieme al quartiere Gionchetto, con lo scopo evidente di scaricare del traffico, il tratto di via Epitaffio più vicino alla città. La scommessa della amministrazione non è limitata all’impegnativa costruzione della tramvia, ma estesa ancora di più alla costruzione di una serie di opere che un sereno ragionamento non disgiunto alla osservazione di altre esperienze fanno ritenere indispensabili e preesistenti al momento della inaugurazione. È su questo ragionamento complesso che la commissione viabilità è chiamata ad impegnarsi».
Andrea Apruzzese da parvapolis.it

N/A
Rass.Stampa q4q5.it5/3/2008 17:08:56
La soluzione alternativa al termovalorizzatore: TMB e Pirolizzatore

LA SOLUZIONE ALTERNATIVA AL TEMOVALORIZZATORE: "TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO"  E "PIROLIZZATORE"

 

Salve a tutti,

dopo un lavoro di circa un mese, ho terminato un documento riguardante la corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

E' un documento che va ad approfondire tutte le varie tecnologie di trattamento dei rifiuti esistenti, evidenziandone i pregi e i difetti, sulla base di fonti e documenti molto autorevoli e imparziali: ho voluto evitare di fare ricorso semplicemente a articoli di giornali o riviste o, peggio, ad altri rapporti la cui attendibilità non era possibile provare.

Pertanto mi sono basato su documenti dell'APAT,  dell'Associazione Medici per L'Ambiente, di Nanodiagnostic,  su conferenze dell'Enea,  su  esempi di  impianti già esistenti e funzionanti fatti sia dalle rispettive  aziende costruttrici, che relazioneati nelle pubblicazioni di "Juniper Consultancy Services Ltd", e altre ancora.

Tutte le fonti che ho utilizzato sono consultabili e verificabili anche da internet, e i rispettivi link sono inseriti nelle note presenti sul documento stesso.

E' stato un lavoro che ho iniziato, sinceramente, per cultura personale, per una mia curiosità di capire bene un'argomento divenuto molto d'attualità nella nostra provincia.

Alla fine però, vista anche la molta disinformazione che c'è su questo tema (e di cui io non ero certo privo), ho pensato potesse essere utile condividerlo con tutti, cittadini, politici, giornalisti, etc..

Credo infatti che mai come in questo momento, in cui la classe politica tutta è chiamata a fare scelte decisive riguardanti le soluzioni da adottare al problema rifiuti,  sia importante smascherare i tanti luoghi comuni riguardanti questo argomento, proponendo, allo stesso tempo, delle soluzioni alternative e migliori sotto tutti i punti di vista.

Allego quindi il documento, in modo tale che possa essere scaricabile e consultabile da chiunque, e di seguito metto anche (tra i ****) un breve riassunto del documento e delle conclusioni a cui sono giunto alla fine della mia ricerca.

In un post successivo a questo allegherò anche alcune fonti (del documento) che ritengo molto importanti, nonchè le rispettive traduzioni in italiano (alcune sono infatti in inglese):

a tale proposito vorrei ringraziare Salvatore Antoci per l'aito che ha saputo darmi attraverso l'importante lavoro di traduzione che ha portato avanti a riguardo.

Un caro saluto a tutti,

Stefano Cassoni 

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Ad oggi, purtroppo, sia tra i cittadini che tra i  politici, continua ad esserci una grande disinformazione sulla corretta gestione dei rifiuti e, in particolare, sulla questione dei termovalorizzatori.

Si continua infatti a  ritenere gli inceneritori con recupero energetico (chiamati termovalorizzatori solo in Italia) la soluzione migliore e definitiva a tutti i problemi di smaltimento dei rifiuti.

Si continua a pianificarne e costruirne di nuovi con la convinzione che con gli inceneritori sia possibile ridurre quasi a “zero” i rifiuti conferiti in discarica e senza pericoli alcuni per la salute pubblica, poiché le ultime tecnologie consentirebbero di ridurre al minimo l’inquinamento prodotto.

Ebbene, non c’è nulla di più sbagliato nel ritenere un inceneritore “poco inquinante”: molti studi a riguardo, come quello portato a termine dallo stesso Istituto Superiore di Sanità nel 2004, hanno evidenziato che nelle zone attigue agli inceneritori aumentano gli effetti cancerogeni e vi è un significativo incremento di mortalità causato da cancro al polmone, linfomi e neoplasie infantili; ciò è causato dalle nanoparticelle prodotte dalla combustione dei rifiuti che, essendo inferiori ai 2,5 micron non possono essere fermate da nessun filtro anti-particolato oggi esistente.

Non c’è nulla di più sbagliato, inoltre,  nel dire che  i termovalorizzatori sono una soluzione definitiva al problema dei rifiuti, o che con un inceneritore è possibile ridurre a percentuali trascurabili i rifiuti conferiti in discarica: un inceneritore produce scorie solide e ceneri volatili pari a 1/3 del peso dei rifiuti che vi vengono introdotti; ciò significa che il 33% dei rifiuti che finiscono nell’inceneritori,  vanno poi conferiti in discarica. Tra l’altro, prima di inviarle in discarica queste scorie devono essere trattate e rese inerti, in quanto sono altamente tossiche e pericolose per la salute pubblica.

Infine, non è vero che sono economicamente convenienti: continuano ad esserlo solo grazie agli incentivi statali CIP6 sulle fonti rinnovabili che ricevono. Ma questi contributi sono stati ritenuti illegittimi dalla stessa Unione Europea, che ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia, in quanto i rifiuti o le “ecoballe”  (o CDR), bruciati nei termovalorizzatori, non possono essere considerati “fonte di energia rinnovabile” . Insomma, il governo italiano sarà giustamente costretto a togliere questi incentivi ai termovalorizzatori, e gli inceneritori non saranno più convenienti come ora, specie se confrontati con altre tecnologie alternative esistenti.

E allora? Purtroppo, seppur auspicabile, non si può fare ricorso esclusivamente alla Raccolta Differenziata: è difficile, in una grande città, superare il 50% di differenziata e solo con il metodo del “porta a porta” è possibile realizzare l’auspicabile traguardo del 70% e oltre.

Rimarrebbe quindi una percentuale non trascurabile di rifiuti indifferenziati che in qualche modo bisogna pur trattare, in quanto non può essere più accettabile conferirla direttamente in discarica.

A questo proposito, un’altra convinzione non vera è che l’unica tecnologia esistente per trattare i rifiuti indifferenziati sia la produzione di CDR (mediante appositi impianti) e il suo smaltimento mediante termovalorizzatore.

Infatti, sia in Italia (con la presenza di 114 impianti di questo tipo) che nel resto del mondo, la tecnologia maggiormente usata per trattare questi rifiuti sono gli Impianti di TMB (Trattamento meccanico Biologico).

In particolare, nei processi TMB più avanzati (quelli che non prevedono la triturazione iniziale dei rifiuti), i rifiuti indifferenziati, invece di essere subito triturati (come avviene nei tradizionali impianti di produzione di CDR), vengono selezionati e separati mediante appositi processi di vagliatura, consentendo il recupero dei materiali riciclabili presenti: nell’impianto TMB di Seamer Carr in Inghilterra, ad esempio, si riesce a riciclare il 90% del metallo, alluminio, plastica rigida e materiale organico, il 70% del vetro e fino al 90% della carta e cartone presenti nei rifiuti indifferenziati in ingresso nell’impianto.

Inoltre la parte umida dei rifiuti, accuratamente selezionata, viene sottoposta a processi particolari chiamati “digestione aerobica” o “anaerobica”: in particolare, mediante la digestione anaerobica si ha la produzione di un “digestato solido”, da utilizzare per migliorare le proprietà agricole del suolo, e il recupero di biogas, utilizzato per produrre calore ed energia elettrica.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, poi, questi impianti costano molto meno di quanto costano gli inceneritori; inoltre non producono inquinamento, permettono di incrementare la differenziazione e il riuso dei rifiuti  e consentono di inviare in discarica molti meno scarti ( tra l’altro totalmente inerti e non pericolosi per la salute pubblica) di quanto non riescano a fare i termovalorizzatori.

Ma non solo, perché negli stessi impianti è possibile  trasformare la frazione secca e non differenziabile dei rifiuti (selezionata anch’essa durante il processo di vagliatura) in CDR (combustibile derivato dai rifiuti).

In questo caso, per smaltire il CDR prodotto, ai tanto declamati inceneritori sono da preferirsi i “pirolizzatori (molto diffusi nel resto del mondo e chiamati anche “dissociatori molecolari”), ossia impianti simili ai gassificatori  ma che, lavorando a temperature inferiori ai 400°C e in totale assenza di aria, consentono di  ridurre di oltre cento volte l'emissione di polveri sottili e nanopolveri, permettono la riduzione di ossidi di azoto e metalli pesanti, e una concentrazione di diossina e furani al disotto dei valori misurabili.

Va infatti evidenziato che a temperature comprese tra 400 e 800 °C si ha una forte produzione di diossina, ma a temperature superiori agli 800°C si ha una forte produzione di nanopolveri, responsabili di malattie respiratorie e tumori.

Tali impianti, utilizzando la “dissociazione molecolare”, trasformano i rifiuti in un “gas di sintesi” da utilizzare per produrre energia elettrica e calore, con rendimenti superiori a quelli di un inceneritore ma a un costo (sia di costruzione che di gestione) decisamente più basso.

Infine consentono una produzione di scorie enormemente minore rispetto a un inceneritore: mediante questi impianti viene inviato in discarica soltanto il 3% (contro il 30% degli inceneritori) dei rifiuti introdotti.

Di tali impianti è possibile costruirne anche più di uno nella stessa provincia, in particolare vicino agli impianti di TMB stessi: i “pirolizzatori” (ma anche i gassificatori), infatti, sono impiantisticamente molto versatili, ossia è possibile proporzionarli alla reale quantità di CDR prodotto. In questo modo si va ad evitare anche l’inquinamento dovuto al trasporto del CDR per  smaltirlo nell’impianto stesso.

 
Alla luce di tutto questo non ha più senso anche solo parlare di inceneritori.

Le migliori tecnologie da adottare per una corretta chiusura del ciclo dei rifiuti sono, sotto tutti i punti di vista, gli Impianti di TMB uniti, eventualmente, a pirolizzatori.

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N/A
Rass.Stampa q4q5.it3/3/2008 13:21:02
Tram e polveroni

Ho trovato questo articoletto di tale Mauro Cattacin su ParvaPolis del 2 marzo.

Mi sembra che il nostro volutamente (per ragioni che ignoro) contribuisca ad alzare polveroni con argomentazioni quanto meno bislacche.

Dice di voler trattare di fatti ma rimprovera al comitato di parlare un linguaggio tecnico (quindi proprio di fatti), accusandolo di dare adito ad altri di fare confusione con la proposta di un impossibile referendum.

Alla faccia del richiamo alla sostanza! Qui si fa un bel minestrone per lanciare un messaggio apparentemente qualunquista, ma che in realtà porta acqua al mulino dell'amministrazione: siccome gli oppositori fanno confusione, si va avanti così.

Suggerirei al Comitato (da esterno, quindi il consiglio vale meno di niente) di rispondere su Parvapolis a questo signore. In genere le risposte alle "provocazioni" vengono pubblicate, anche se con il rischio di un titolo irridente (si sa, l'informazione corretta non è di questo mondo).

Giulio

Metrodibattito, il tafferuglio è divertente

Però è utile, alle volte, parlare anche della sostanza, non solo della forma

Leggo con molto interesse il dibattito che si sviluppa sui giornali, cartacei e on line, sulla questione metropolitana leggera. Mi piace il "tafferuglio" che si è creato. Lo chiamo "tafferuglio" perchè sembra una partita di calcio fatta da giocatori che non conoscono i ruoli in campo, vengo e mi spiego. I vari protagonisti dell'accesa disputa, sollevano dei bellissimi polveroni che sembrano le forme che gli uccelli disegnano nel cielo nella bella stagione, belli, ma spariscono dopo pochi secondi, e questo vale per tutti i protagonisti. Ma non voglio sindacare sulle modalità della discussione. Non è la forma a cui mi riferisco, ma alla sostanza. Il comitato spontaneo nel tentativo di sensibilizzare i cittadini parla un linguaggio "tecnico" (lunghezza, larghezza, costi, impatto economico, debito futuro, percentuale di incidenti), tutti argomenti interessanti, forse avranno valutato che sia il modo migliore di divulgare l'argomento. Ma così facendo offrono la possibilità a pseudo robin hood, di alzare polveroni ancora più accecanti. Il Consigliere comunale di opposizione, che rilancia con un referendum cittadino la possibilità di decidere se realizzare o meno l'opera tanto contestata sa, o perlomeno dovrebbe sapere, visto il mandato popolare ricevuto e la rappresentanza che gli è stata delegata, che il Comune di Latina NON possiede un REGOLAMENTO referendario, quindi, proporre questo o quel referendum popolare, non solo non serve a nulla, ma inasprisce gli animi della gente e confonde le idee a tutti! Se volete fare questa "partita" fatela con lealtà di pensiero ed onestà intellettuale, sennò alla snai mi gioco il pareggio...

N/A
Rass.Stampa q4q5.it2/3/2008 18:31:38
"Latina Ciclabile"

da Latina Oggi,  2 marzo 2008, pag.11

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N/A
Rass.Stampa q4q5.it2/3/2008 18:31:22
"Per Q4 e Q5 serve maggior controllo!" ma va!?!?

Tante parole pressocché inutili... Quando si parla con le istituzioni bisogna mettersi l'anima in pace. A volte sembra di parlare coi muri!!! Prova ne è stata in passato la "sofferenza" subita da chi - nei mesi di ottobre e novembre 2007 - ha perso il sonno perché "impegnato" la notte a "difendere" appartamenti in Q4 dagli assalti di persone occupanti abusi. E ora come allora ci si chiede: dov'è la forza pubblica? E' sembra la solita tiritera... Noi immersi nel caos e nell'illegalità diffusa e uomini dell'ordine "impegnati" altrove e sempre altrove stanno però!!! L'idea di rivolgersi al Prefetto, l'idea di inseddiare una caserma nei quartieri Q4 e Q5 è già in itinere... Forse i politici hanno la memoria corta, peccato! perché sarebbe stato carino farne oggetto anche della prossima campagna elettorale...

N/A
Rass.Stampa q4q5.it1/3/2008 11:02:51
"Quartieri connessi" su LatinaOggi

Estratto da pagina 9

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