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Autore Discussione
giucap
Inviato il: 30/4/2010 10:34
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Riprendo l'argomento menzogne, facce toste, prese per i fondelli ai cittadini e compagnia brutta.

Su Libero di oggi un fondo di Filippo Facci, ipergarantista e mangiagiudici (spesso a mio avviso in modo strumentale), che non sembra neanche vero, data la fonte ed il quotidiano che lo ospita. Vuoi vedere che la diga dell'impunità e dell'impunitismo comincia a mostrare qualche crepa?

L'articolo tratta dell'ineffabile Scajola, il quale a fronte di notizie circostanziate sul pagamento di un suo immobile prima dichiara "Non mi farò intimidire" (ma de che??) e poi oggi ci dice che ha la coscienza a posto. Però mica smentisce di essere stato il beneficiario indiretto degli 80 assegni circolari di cui è rimasta traccia grazie alla solerzia di un funzionario di banca!

Giulio

http://www.libero-news.it/news/401764/Scajola_è_sereno__Beato_lui.html

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Anonimo
Inviato il: 3/5/2010 6:57
Re: Qualche riflessione

 Può l'arroganza arrivare a questi livelli?? Siccome devono "correre" a salvare la nazione.... così come la stanno salvando...estendono i privilegi anche agli autisti!!!! Altro che buon esempio...è proprio vero che il pesce puzza dalla testa!!!!!!

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_03/patente-privilegiata-auto-blu-salvia_c080e322-5677-11df-ae23-00144f02aabe.shtml

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Anonimo
Inviato il: 10/5/2010 13:53
Re: Qualche riflessione

Quando si dice  la modestia della forza di chi conosce il proprio valore....

http://www.parvapolis.it/page.php

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Anonimo
Inviato il: 13/5/2010 10:46
Re: Qualche riflessione

Condivido il contenuto di quest'articolo e continuo a chiedermi come si faccia ancora a dire chel'Italia  è una nazione dove vige la democrazia e la libertà, anche quella di professare una religione....

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_13/religione-scuola-fa-media-errore-battista_fc67f976-5e50-11df-91f2-00144f02aabe.shtml

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giucap
Inviato il: 20/5/2010 10:32
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Interessante articolo che smaschera le solite prese per i fondelli demagogiche.

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2489468&yy=2010&mm=05&dd=20&title=manovra_per_fortunabrci_sono_g

Basterebbe mettere in fila un po' di titoli di giornali e si potrebbe iniziare a curare la malattia cronica di questo Paese: la mancanza di memoria.

Giulio

 



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Baol
Inviato il: 9/6/2010 14:25
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Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Qualche riflessione

Oggi nel corso del suo intervento ad un'assemblea di Confartigianto, il Presidente del consiglio ha dichiarato: 

"Solo una piccola lobby di magistrati e giornalisti è contraria alla legge sulle intercettazioni, la grandissima maggioranza italiana e' stanca di non poter usare il telefono per tema di essere spiata".

Qual'è questa grandissima maggioranza di italiani?

Vedo la grandissima maggioranza di italiani che conosco utilizzare tranquillamente il telefono... probabilmente non hanno niente da nascondere, loro.

Francesca



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Anonimo
Inviato il: 11/6/2010 20:05
Re: Qualche riflessione

Non c'è limite alla faccia di bronzo...ma chi ha amministrato questa città finora??

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0beecb/pag04latina.pdf



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Baol
Inviato il: 12/6/2010 16:16
Staff
Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Qualche riflessione

Ieri pomeriggio a Itri l’ennesimo incidente mortale sul lavoro…

 http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0beec8/pag32fondi.pdf

E’ intollerabile e non è certo da Paese civile, che di lavoro si debba morire mentre si  cerca di tirare a campare, mi sembra terrificante disumano… non trovo le parole… che tutte queste morti finiscano perdute nella memoria collettiva, assimilate come incidenti di percorso, mi fa orrore…  dove sono finiti i corpi carbonizzati degli operai della Thyssenkrupp? In quale piega della nostra memoria si sono fermati…? perché restituire dignità al lavoro non deve essere la priorità di questo Paese? perché i più deboli sono sempre destinati a soccombere, senza la gloria delle bandiere e delle celebrazioni taluni, con tutti gli onori altri, ma inesorabilmente dimenticati…? 



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renatosd
Inviato il: 26/6/2010 9:34
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Qualche riflessione

IL NEOMINISTRO DEL NULLA (Brancher)

L'articolo di oggi di Giuseppe Davanzo su Repubblica sarebbe, in un paese normale, da commentare in classe, in tutte le scuole dell'obbligo. Fare uno "Ministro del Nulla" una settimana prima di una sentenza per corruzione e riciclaggio, giusto per impedire ai giudici di emettere questa sentenza (di eventuale, ma non certa condanna) a carico di un sodale, fa venire il sospetto che, ancora una volta - come già, per anni, con Previti - il Cavaliere si senta ricattabile. Almeno è questa l'impressione che se ne ricava, fra noi persone normali. L'ennesimo rutto in faccia alle istituzioni, alla gente che paga le tasse, il canone RAI, e non parcheggia in doppia fila.

Sono molto lieto che Napolitano (che questa volta non sarà accusato di essere Morfeo, ma di aver travalicato il suo ruolo), abbia detto senza mezze misure che non c'è nessun ministero da organizzare, e quindi nessun legittimo impedimento. Ora attaccheranno anche lui (don Aldo Brancher ha già iniziato a dire che "il Quirinale è manovrato", ma da chi non dice). Ma questa volta credo proprio che il Cavaliere resterà solo con l'ex prete, e col cero in mano. Ecco l'articolo di Davanzo:   


Il capo dello Stato smaschera il gioco e lascia senza veli gli abusi di potere, la truffa politica, l'umiliazione delle istituzioni occultati nell'affaire Brancher. Il neo-ministro  -  cooptato da Berlusconi a capo di un dicastero al solo scopo di evitargli un processo per appropriazione indebita  -  si è aggrappato al "legittimo impedimento" per evitare il dibattimento. "Devo organizzare il ministero" si è giustificato con i giudici. Non c'è nulla da organizzare, spiega ora Giorgio Napolitano, perché il ministero di Brancher  -  quale che sia: per l'attuazione del federalismo o per il decentramento e la sussidiarietà  -  è un ministero senza portafoglio.

Quindi, conclude una nota del Quirinale, "non c'è nessun nuovo ministero da organizzare" e, di conseguenza, nessun legittimo impedimento da invocare. La logica conclusione dell'intervento del capo dello Stato sembra essere: c'è un solo, corretto gesto che oggi il neo-ministro può proporre: si faccia processare. Le poche parole di Napolitano, secche e fattuali, lasciano l'intera Operazione Impunità del governo Berlusconi senza alibi. Ne mostrano la violenza istituzionale.

Contiamo gli abusi, gli inganni, le truffe dell'affaire. È stato ingannato il capo dello Stato. Gli è stata presentata la nomina di Brancher come un riequilibrio indispensabile all'efficienza del governo, era soltanto un espediente per rendere quell'uomo immune alla giustizia. Si è lasciato credere - a un Paese in attesa di decisioni e politiche che lo proteggano dalla crisi - che fosse necessario un nuovo ministero. Falso. Di questo ministero - di cui peraltro si ignorano ragione, missione e anche la denominazione - non c'è alcun bisogno. Si è piegata l'oggettività di una funzione pubblica, la legittimità di un'istituzione (addirittura, il governo) alla soggettiva urgenza di un signore che, da sempre nell'inner circle di Arcore, è nel cuore di Silvio Berlusconi fin dai tempi in cui il Cesare di oggi era soltanto uno spregiudicato imprenditore. Si è mentito ai giudici. Un falso doppio. Ha mentito l'imputato-ministro, ma ha mentito anche il governo che, al contrario del capo dello Stato, ha taciuto per un'intera giornata una verità elementare: Brancher non ha alcun ministero da organizzare.

La sequenza di abusi, inganni e truffe del governo rende necessario soddisfare con qualche risposta pubblica una curiosità e indispensabile una mossa politica. La curiosità è sulla bocca di tutti: perché Silvio Berlusconi si è cacciato in questo pasticcio? Ne aveva proprio bisogno? Che cosa ce lo ha costretto? A ragionare su quel che si sa, è incomprensibile. Aldo Brancher è imputato, nel processo Antonveneta, di appropriazione indebita. Ha "grattato" qualche centinaia di migliaia di euro al banchiere Gianpiero Fiorani. Brancher avrebbe potuto affrontare il processo senza troppi patemi e approfittare agevolmente dei labirinti procedurali messi a punto in due legislature dal Cavaliere per annientare il processo penale e rendere arduo ogni accertamento dei fatti e delle responsabilità. L'ampio ventaglio di opportunità offerte da codici, che hanno ridotto il processo a ferro arrugginito, gli avrebbero ragionevolmente dato la possibilità di farla franca senza danno. Ma ammettiamo che, con una sentenza, il danno alla fine sarebbe arrivato. Quale danno? Una condanna neutralizzata dall'indulto che avrebbe fatto fatica a guadagnare, nei giornali, uno spaziuccio tra le brevi di cronache. Perché allora sollevare questo polverone? Perché accendere le luci su un processo che si trascina stancamente nella penombra e nel disinteresse? Quale minaccioso racconto o vergogna può farvi capolino se l'imputato Brancher entra in aula?

Perché Berlusconi si convince a mettere la sua faccia su un abuso politico e una truffa istituzionale che, senza alcuna speranza di occultamento, avrebbero provocato l'interesse dell'opinione pubblica, l'irritazione dell'alleato leghista, la contrarietà del cofondatore del Popolo della Libertà, il fragore dell'opposizione? Un gioco a saldo tutto, e decisamente, negativo. Bisogna allora chiedersi: qual è la ragione che obbliga Berlusconi ad affrontare questa tempesta? Quale ricatto si muove dietro le quinte? E quale fragilità il capo del governo deve coprire con la cooptazione nel governo di Aldo Brancher?

Nelle democrazie sane c'è un luogo dopo porre queste domande e ottenere risposte che possono essere vagliate e verificate: è il Parlamento. Berlusconi dovrebbe avere il coraggio di affrontarlo, per una volta. E l'opposizione e i settori della maggioranza coinvolti inconsapevolmente in quest'affaire molto imbarazzante dovrebbero pretenderlo. Come appare obbligatoria una mossa politica. Se la sintassi istituzionale e la grammatica politica avessero ancora un significato, Aldo Brancher dovrebbe dimettersi fin da oggi, prima di raggiungere il tribunale di Milano. Le parole di Napolitano sembrano pretenderlo. La nota del Quirinale si può leggere, al fondo, anche così: se credi di fare il ministro per evitare un processo, non hai diritto a essere ministro perché le ragioni che tu lo sia sono venute meno; hai il dovere di affrontare il processo senza alcuna immunità perché è scritto che tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge. 
Giuseppe Davanzo - Repubblica.it, 26 Giugno 2010




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La stupidità e la disonestà dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecità (Lev Trotsky)

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Baol
Inviato il: 26/6/2010 15:58
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Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Qualche riflessione

Viene proprio da chiedersi come li scelgono questi ministri, devono avere un certo curriculum, se no non li vogliono...

WIKIPEDIA sul ministro Aldo Brancher:

Aldo Brancher (Trichiana, 30 maggio 1943) è un politico italiano. Dal 18 giugno 2010 è Ministro senza portafoglio del quarto governo Berlusconi, inizialmente per l'attuazione del federalismo, poi per la sussidiarietà e il decentramento. 

Poi per lui c'è un al capitolo di Wikipedia dedicato ai Procedimenti giudiziari, perché c'è bisogno di un capitolo apposta: 

Procedimenti giudiziari 

Detenuto per tre mesi nel carcere di San Vittore[2], fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui"[3].

Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. In Cassazione il secondo reato va in prescrizione, mentre il primo è stato depenalizzato dal Governo Berlusconi II, del quale faceva parte[2].

Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio[2]: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni[4].

In seguito alla nomina a Ministro (avvenuta il 18 giugno 2010) Aldo Brancher ha eccepito in base alla legge il legittimo impedimento. Questo avviene a 5 giorni dalla nomina a ministro. Il 26 giugno era prevista l'udienza del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi in cui il ministro era imputato[5]. Brancher ha motivato la richiesta di sospensione del processo con la necessità di organizzare il nuovo ministero. Ma il Quirinale, con una nota, ha fatto presente che essendo Brancher ministro senza portafoglio, la struttura ministeriale non è prevista[

 

 



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